Screenweek dal Giappone
Uno degli autori giapponesi indipendenti usciti alla ribalta a cavallo degli anni settanta/ottanta, Ishii Sogo è stato per un certo periodo un vero e proprio regista di culto, molto discusso e studiato a livello internazionale ed anche in Italia. Lavori come Crazy Thunder Road, Burst City o The Crazy Family possiedono ancora oggi a distanza di decenni una selvaggia forza anarchica che si mischia alle radici punk e rock di Ishii ed al paesaggio industriale underground e grezzo del periodo in cui il regista sviluppò la sua poetica.
Dopo Isn’t Anyone Alive? del 2012 e The Flower of Shanidar dell’anno sucessivo, due lavori firmati con il nuovo nome, Ishii Gakuryu, simbolo di una sperara rinascita o evoluzione artistica, Ishii sembra ritornare ai temi ed all’estetica degli inizi con il suo nuovo film, That’s it, che uscirà in Giappone il 27 maggio prossimo. Nei giorni scorsi infatti sono state diffuse le prime immagini del film, che vede fra i protagonisti Sometani Shota, il giovane attore giapponese del momento, già premiato a Venezia per Himizu e che a soli 22 anni ha già lavorato con i più importanti registi giapponesi contemporanei.
Il titolo completo del lungometraggio è “Soredake/That’s It” ed è direttamente ispirato ad una canzone del gruppo rock giapponese Bloodthirsty Butchers risalente al 1999. La storia è quella di un ragazzo chiamato Samao Daikoka e dei suoi tentativi di lasciarsi alle spalle il passato e le sue frequentazioni con gruppi dell’undergruound di cui conosce i segreti. Sia le tematiche, sia lo stile visivo, almeno stando alle immagini disponibili e sia la partecipazione del gruppo rock giapponese, potrebbero indicare quindi un nuovo inizio per Ishii, non tanto un ripetere ciò che fece in passato ma una decisa sterzata stilistica, un po’ ciò che avvenne nel 2001 con il pregevole Electric Dragon 80.000 V.