Cinema

Fantozzi compie 40 anni, auguri Ragioniere!

Pubblicato il 27 marzo 2015 di Filippo Magnifico

Il 27 marzo 1975 Fantozzi fa il suo debutto nelle sale italiane, segnando un’epoca e consacrando un personaggio che, tuttora, è il perfetto simbolo di una nazione e, soprattutto, di tutte quelle frustrazioni che ognuno di noi ha patita almeno una volta durante la vita.

Il Ragioniere Ugo Fantozzi (o Fantocci, come si ostinano a chiamarlo tutti) è da sempre il nostro capro espiatorio, una figura catartica che ci permette di sfogare ogni nostra frustrazione, esorcizzando i nostri demoni quotidiani: un lavoro alienante, dove il servilismo domina incontrastato; la voglia matta di uscire dalla routine e di trovare l’affermazione personale attraverso hobby il più delle volte imposti da altri; la gabbia di una famiglia che è tanto amata quanto odiata.

Tutte cose che si sono perse nel tempo, grazie ad una serie di sequel che hanno svilito sempre più il personaggio, rendendolo una macchietta volgare messa in pasto al pubblico.

Fantozzi nasce dalla mente di Paolo Villaggio e si afferma prima di tutto in televisione, grazie ad una serie di sketch (alcuni dei quali utilizzati poi nei film) realizzati per la trasmissione “Quelli della Domenica”. Seguono due libri e, successivamente, il passaggio sul grande schermo.

Dietro la macchina da presa un regista sicuro e affidabile come Luciano Salce, alla sceneggiatura lo stesso Villaggio in collaborazione con Leo Benvenuti e Piero De Bernardi. Il risultato è un enorme successo, al di là di ogni aspettativa: il film rimane in programmazione nella sale italiane per mesi. La gente ama Fantozzi, adora le sue disavventure, il suo italiano sbagliato, la sua famiglia composta dalla moglie Pina (interpretata prima da Liù Bosisio e successivamente da Milena Vukotic) e la figlia Mariangela (Plinio Fernando). Si diverte a vederlo corteggiare nel modo più sbagliato la collega Silvani (Anna Mazzamauro) e ride ad ogni iniziativa di un altro suo collega, Filini (Gigi Reder, compianto caratterista italiano).

Sono passati quarant’anni da quel debutto ma nulla è cambiato. Fantozzi rimarrà per sempre uno dei capisaldi della commedia nostrana, simbolo di un’Italia che, oggi come allora, continua a ridere di sé stessa per sentirsi meglio.