Sette capolavori che hanno perso l’Oscar come Miglior Film

Sette capolavori che hanno perso l’Oscar come Miglior Film

Di Lorenzo Pedrazzi

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Ieri vi abbiamo proposto uno speciale dedicato a dieci grandi opere che non hanno nemmeno ricevuto la candidatura agli Oscar come Miglior Film, mentre oggi concentriamo l’attenzione su una diversa categoria, quella che ha dovuto assaporare un’immeritata sconfitta direttamente sul palco degli Academy Awards: sette capolavori che, nonostante la loro indubbia qualità, sono stati battuti da film di minor prestigio artistico. Perché, si sa, non sempre i vincitori degli Oscar fanno la storia del cinema; spesso, la fanno gli sconfitti.

The Social Network

The Social Network

Cominciamo con un caso recente: The Social Network è uno dei film più emblematici della nostra epoca, nonché uno dei capolavori americani degli anni Duemila. La sceneggiatura brillante di Aaron Sorkin e la regia raffinata di David Fincher hanno segnato la storia del cinema recente, soprattutto in ambito hollywoodiano, e almeno Sorkin ha ricevuto l’Oscar per la Miglior Sceneggiatura Non Originale… peccato però che il film abbia perso nella categoria principale contro un avversario ben più conservatore, Il discorso del Re, dimostrando la netta distanza tra l’Academy e le tendenze più innovative della contemporaneità. Lo stesso anno (2011) è stato sconfitto anche un altro capolavoro: Toy Story 3 della Pixar, candidato a sua volta come Miglior Film. Ma è pretendere troppo che l’Academy premi un lungometraggio d’animazione al di fuori della sua categoria specifica, vero?

Taxi Driver

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Gli Academy Awards sono quella manifestazione in cui Taxi Driver di Martin Scorsese può perdere contro Rocky, ed è proprio ciò che accadde nel 1977. Intendiamoci, non è che Rocky sia un brutto film, tutt’altro, ma Taxi Driver è un vero capolavoro, una delle opere più influenti nella storia del cinema… e, al contrario di Rocky, non alimenta la retorica del sogno americano, ma ne distrugge le fondamenta. Troppo scomodo, forse? Nello stesso anno, da segnalare anche le sconfitte di Quinto potere e Tutti gli uomini del Presidente.

Toro scatenato e The Elephant Man

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Come se non bastasse, gli Academy Awards sono anche quella manifestazione in cui è possibile candidare contemporaneamente Toro Scatenato e The Elephant Man come Miglior Film, e non far vincere nessuno dei due: nel 1981 s’impose Gente comune di Robert Redford, che superò sia Martin Scorsese sia David Lynch (due grandi registi poco amati dall’Academy). Valga, a tal proposito, il commento di Mel Brooks, produttore di The Elephant Man: «Da qui a dieci anni Gente comune sarà la risposta a un gioco di società; ma la gente andrà ancora a vedere The Elephant Man». E, per esteso, anche Toro scatenato.

La grande illusione

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Altro immenso capolavoro, altra cocente sconfitta: nel 1938, La grande illusione di Jean Renoir fu battuto dal quasi omonimo L’eterna illusione (in originale You Can’t Take It With You) di Frank Capra. È chiedere troppo che l’Academy riconosca il valore di un gioiello pacifista come il film di Renoir? Probabilmente sì, soprattutto se l’avversario è il grande Frank Capra, ben più rassicurante nella scelta dei temi e nella risoluzione della vicenda… anche se You Can’t Take It With You non è certo tra le sue opere più memorabili, considerando il prestigio della sua filmografia.

Apocalypse Now

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Francis Ford Coppola era reduce da due Oscar consecutivi per le prime due parti de Il Padrino (1973 e 1975), ma l’Academy avrebbe potuto fare un piccolo sforzo in più e assegnargli anche il terzo Oscar per Apocalypse Now, film davvero epocale, grandioso, tormentato e bellissimo, che nel 1980 fu sconfitto da Kramer contro Kramer. Nulla da dire contro il film di Robert Benton, dignitosissimo e ben recitato, ma Apocalypse Now resta inscritto nell’iperuranio del cinema mondiale, e rientra fra le più grandi opere d’arte del secondo Novecento. Nello stesso anno, un altro grande sconfitto fu All That Jazz di Bob Fosse.

Quarto potere

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Eccolo, un altro grandissimo regista che l’Academy ha sempre detestato: Orson Wells non ha mai vinto un premio Oscar, nemmeno con il leggandario Quarto potere, sconfitto nel 1942 dal più convenzionale Com’era verde la mia valle, diretto da John Ford. Eppure, il devastante esordio di Wells è tuttora considerato come uno dei più straordinari film di sempre, capace d’imprimere una svolta decisiva a tutta la storia del cinema: dopo Quarto potere, nulla fu più come prima. L’Academy, d’altra parte, non è mai stata molto ricettiva di fronte agli impulsi del cambiamento. Nella stessa edizione, però, si contano altri due grandi sconfitti: Il sospetto di Alfred Hitchcock e soprattutto Il mistero del falco di John Huston.

#1 Previsioni Migliori Fotografia, Montaggio e Scenografie

#2 Previsioni Miglior Colonna sonora, Canzone, Sonoro

#3 Previsioni Migliori Sceneggiature, Effetti Visivi, Trucco

#4 Previsioni Miglior Film d’Animazione, Straniero, Costumi

Lo ScreenWeek Podcast dedicato agli Oscar

Vi ricordo che la cerimonia dell’87ma edizione degli Academy Awards si terrà domani, 22 febbraio, a Los Angeles, e ovviamente ScreenWeek la seguirà in diretta per voi durante la notte. Per rimanere aggiornati su tutte le nomination, i premi e il cammino verso gli Oscar seguite la nostra CATEGORIA SPECIALE o la nostra pagina Facebook. #OscarSW

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