È noto che per un attore, soprattutto se nutre ambizioni hollywoodiane, la vittoria di un Oscar rappresenta un momento memorabile, spesso irripetibile, che può lanciare la sua carriera verso l’empireo del cinema mondiale (pensiamo a Jennifer Lawrence dopo Il lato positivo) o coronare una vita di grande fama e successi professionali (com’è accaduto a Jeff Bridges o altri interpreti premiati in età matura). Naturalmente, questo discorso non vale per tutti: alcuni attori, infatti, hanno subìto l’effetto contrario, e la vittoria di un Oscar ha soffocato la loro carriera hollywoodiana sul nascere, oppure l’ha interrotta sul più bello. Qui di seguito vi elencherò cinque attori che, spesso a causa di scelte suicide, sono professionalmente crollati o scomparsi dopo il loro trionfo agli Academy Awards.
Pronti? Cominciamo!
ADRIEN BRODY
Intendiamoci, non è che Adrien Brody sia scomparso dai radar: ha continuato a lavorare anche dopo la sorprendente vittoria per Il pianista di Roman Polanski (2003), ma la sua carriera non ha acquisito quel grande prestigio hollywoodiano che sarebbe stato lecito aspettarsi da un premio Oscar. I suoi ruoli migliori sono confinati al cinema indipendente o d’autore (Il treno per il Darjeeling, The Brothers Bloom, Detachment, Midnight in Paris, The Grand Budapest Hotel), ma la svolta action del decennio scorso – con film come King Kong e Predators – non gli ha certo giovato, relegandolo spesso in produzioni di terz’ordine… basti pensare a InAPPropriate Comedy, commediaccia del 2013 con Lindsay Lohan (attrice che non ha avuto bisogno di un Oscar per distruggere la sua carriera).
HELEN HUNT
Interprete raffinata e deliziosa, Helen Hunt si fece apprezzare per la sua performance in Qualcosa è cambiato nel 1997, che le fruttò un Oscar come Migliore Attrice Protagonista. La sua carriera parve in netta ascesa (Il dottor T e le donne, Cast Away, La maledizione dello scorpione di giada), ma in seguito, tra il 2004 e il 2014, le sue apparizioni si sono nettamente diradate: se si escludono Bobby e The Sessions (in cui peraltro ci regala un’interpretazione di gran livello), si è sempre trattato di film poco noti, persino nelle sue incursioni da regista (Quando tutto cambia e Ride). Peccato, meriterebbe di meglio.
MIRA SORVINO
Mira Sorvino vinse l’Oscar nel 1995 per La dea dell’amore di Woody Allen, che rimane il suo unico grande exploit. Nella seconda metà degli anni Novanta si è fatta notare giusto in Mimic di Guillermo Del Toro e Summer of Sam di Spike Lee, ma per il resto non ha partecipato a film di grande rilievo (è arduo trovare qualcosa di davvero celebre nella sua filmografia), anche se negli ultimi anni si è ricavata uno spazio in televisione: ha infatti partecipato ad alcune serie piuttosto famose, come Psych, Falling Skyes e Intruders.
TIMOTHY HUTTON
L’Oscar vinto da Timothy Hutton risale al 1981, quando fu premiato come Miglior Attore Non Protagonista per Gente comune di Robert Redford; in seguito, però, la sua carriera ha imboccato un percorso in salita, costringendolo a pazientare fino al 1993 per ottenere un altro ruolo di rilievo, come protagonista de La metà oscura di George Romero (tratto dal romanzo omonimo di Stephen King). Per il resto, nella sua filmografia si notano alcuni titoli di discreta fama come French Kiss, La figlia del generale, Secret Window, Kinsey e The Good Shepherd… non proprio dei successi planetari. Attualmente, lavora nella serie tv American Crime.
CUBA GOODING JR.
In questo elenco non poteva mancare Cuba Gooding Jr., vincitore dell’Oscar nel 1997 come Miglior Attore Non Protagonista per Jerry Maguire. Dopo qualche ruolo hollywoodiano abbastanza rilevante (Qualcosa è cambiato, Al di là dei sogni, Men of Honor, Pearl Harbor), Gooding Jr. si è ritrovato a sgomitare in produzioni di terz’ordine come Boat Trip o Il campeggio dei papà, ottenendo un po’ di visibilità soltanto in American Gangster, The Butler e Machete Kills, ma non come protagonista. Un potenziale rilancio della sua carriera, però, potrebbe verificarsi proprio quest’anno: l’attore newyorkese interpreterà infatti O.J. Simpson in American Crime Story, nuova serie di Ryan Murphy, la cui prima stagione ricostruirà il celebre processo all’ex stella del football.
#1 Previsioni Migliori Fotografia, Montaggio e Scenografie
#2 Previsioni Miglior Colonna sonora, Canzone, Sonoro
#3 Previsioni Migliori Sceneggiature, Effetti Visivi, Trucco
Vi ricordo che la cerimonia dell’87ma edizione degli Academy Awards si terrà domani, 22 febbraio, a Los Angeles, e ovviamente ScreenWeek la seguirà in diretta per voi durante la notte. Per rimanere aggiornati su tutte le nomination, i premi e il cammino verso gli Oscar seguite la nostra CATEGORIA SPECIALE o la nostra pagina Facebook. #OscarSW