Cenerentola – Kenneth Branagh, Lily James e Richard Madden presentano il film a Milano

Cenerentola – Kenneth Branagh, Lily James e Richard Madden presentano il film a Milano

Di Lorenzo Pedrazzi

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Lo scenario che accoglie la conferenza stampa di Cenerentola è il prestigioso Hotel Principe di Savoia, un contesto lussuoso già di per sé, ma ulteriormente impreziosito dall’arrivo di Kenneth Branagh, Lily James (Cenerentola) e Richard Madden (il Principe), giunti a Milano per presentare il film Disney (dal prossimo 12 marzo nelle sale italiane). L’eleganza del regista e dei due protagonisti trova conferma nella loro estrema cortesia, che li rende affabili e gioviali di fronte a ogni domanda.

Anzitutto, Branagh ha chiarito l’intento primario della sua trasposizione, che unisce un apparato visivo classico (grazie alle scenografie di Dante Ferretti e ai costumi di Sandy Powell) a dinamiche relazionali e psicologiche più moderne, umane, mediando fra tradizione e contemporaneità. La sua Cenerentola, però, è una ragazza che tiene fede alle raccomandazioni di sua madre («Sii gentile, abbi coraggio»), e questa gentilezza le permette di affrontare tutte le avversità, senza mai abbandonarsi alla furia o al desiderio di vendetta: un atteggiamento quasi anacronistico, se consideriamo la tendenza delle fiabe contemporanee. Eppure, Lily James ritiene che nel film si celi un messaggio semplice ma profondo, significativo anche al giorno d’oggi, in cui lei stessa si è identificata: le parole della madre di Cenerentola, infatti, suggeriscono di concentrarsi su quello che importa per davvero, essere dotati di empatia e di buon cuore. Per il regista (che da anni si ritira in meditazione per due volte al giorno), un film come Cenerentola ha il merito di far breccia nel cinismo imperante, proponendo un modello di pensiero difficile da realizzare nella vita quotidiana, ma necessario.

Cenerentola Richard Madden Foto Dal Film 01

Naturalmente, la carriera di Kenneth Branagh è molto legata agli adattamenti shakespeariani, e persino una fiaba come questa può affondare le radici nelle opere del Bardo: Shakespeare, infatti, ha scritto alcune opere assimilabili alla fiaba (Il racconto d’inverno, La tempesta), poiché il linguaggio delle fiabe permette di combinare la semplicità dell’intrattenimento alla profondità del contenuto. Grazie al suo lavoro su Cenerentola, il regista ha imparato a prendere le fiabe più seriamente. Inoltre, Branagh ci ricorda che il motto «Sii gentile, abbi coraggio» riecheggia una battuta del Re Lear, pronunciata da Kent: «Be patient and endure» («Sii paziente e resisti»). Per lui, comunque, è importante sottolineare che Cenerentola non è affatto una donna passiva, in attesa di essere salvata: il film mette in scena alcuni elementi classici, ma li rovescia dall’interno, valorizzando i risvolti più moderni e “attivi” della protagonista. È un viaggio profondamente umano in un mondo fantastico, dove si ripete uno schema tipico di molti suoi lavori: il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, e la maturazione individuale del protagonista all’interno di un contesto familiare turbolento.

Nel dare vita alla fiaba, i set di Dante Ferretti sono stati fondamentali: per Richard Madden, le scenografie erano talmente straordinare che non era nemmeno necessario recitare, bastava reagire agli stimoli dell’ambiente. Queste considerazioni riguardano soprattutto la scena del ballo, forse la più suggestiva e difficile da girare per gli attori: un vero e proprio «momento da fiaba», in cui Lily James, pur essendo molto agitata, si è davvero sentita come ua principessa (merito anche delle musiche di Patrick Boyle). Se l’attrice ha dovuto confrontarsi con un ruolo iconico e con «una gonna che sembrava avere vita propria», Madden ha sentito la responsabilità di interpretare un Principe tutto nuovo, caratterizzato da maggiori dettagli rispetto al film d’animazione del 1950, e si è sforzato di creare un personaggio che fosse all’altezza di Cenerentola. Il contributo di Branagh, in tal senso, è stato molto importante: da un lato perché Richard Madden ha basato il suo Principe sull’eleganza del regista, e dall’altro perché Branagh lo ha aiutato a studiare le attitudini che accomunano le case reali dei piccoli regni, scoprendo che i Principi hanno spesso la capacità di mettere a proprio agio le persone che stanno attorno a loro; inoltre, gli ha consigliato di leggere i Colloqui con se stesso di Marco Aurelio e Il Principe di Machiavelli. Lily James, invece, ha tratto ispirazione dalla Amy Adams di Come d’incanto per rendere la sua Cenerentola più spiritosa e, in qualche modo, sexy.

Cenerentola Richard Madden Lily James Foto Dal Film 02

Branagh, rispondendo alla domanda di una giornalista, ha poi rivelato in quali ruoli shakespeariani vedrebbe bene i due attori: il regista ha accennato alla possibilità di realizzare con loro una nuova versione di Romeo e Giulietta, anche se per il momento è ancora presto per parlarne concretamente; in ogni caso, spera che sia l’inizio di una lunga collaborazione. Alla fine, Branagh ha ringraziato i giornalisti per la loro partecipazione, e si è dichiarato entusiasta di trovarsi in Italia: paese che ama moltissimo sin da quando ha girato Molto rumore per nulla. È convinto che in Italia ci siano moltissime donne forti che potranno identificarsi con Cenerentola, ma anche tanti uomini forti che potranno invece empatizzare con il Principe.

QUI troverete la pagina facebook italiana del film.

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