Come sappiamo, IT, uno dei romanzi più famosi del re del brivido Stephen King, è pronto per trovare una nuova vita sul grande schermo. Nel 1990 Tommy Lee Wallace aveva realizzato una miniserie per il piccolo schermo diventata un piccolo cult ma a conti fatti non del tutto riuscita e sorretta interamente dal bravissimo Tim Curry, che con il suo pagliaccio malefico ha alimentato gli incubi di un’intera generazione di spettatori.
Ci si aspetta grandi cose per questa nuova versione, soprattutto perché è stato coinvolto un regista, Cary Fukunaga, balzato all’attenzione mondiale grazie alla splendida serie True Detective. Durante un’intervista per Entertainment Weekly, il produttore Seth Grahame-Smith ha parlato di questo progetto, promettendo tutto ciò che, per ovvi motivi, era stato escluso dalla mini serie televisiva:
Penso che sicuramente [il nuovo film] porterà sul grande schermo alcune atrocità presenti nel libro che non hanno potuto inserire nella miniserie perché era destinata alla TV. Penso che sarà veramente spaventoso, ma penso anche al fatto che ci sarà Cary a dirigere questi ragazzi e lui è incredibile con i casting, incredibile come regista. Riesce in maniera incredibile a gestire i toni e l’atmosfera.
Ci tenevo particolarmente ad essere parte attiva di una delle migliori trasposizioni cinematografiche di un romanzo di King. Come sappiamo, ci sono tantissime opere di King che sono diventate dei classici del cinema. Alcune sono molto buone, altre sono semplicemente da dimenticare.
Sembra inoltre che il progetto sarà diviso in due parti, cosa necessaria, dato che stiamo parlando di un romanzo di ben 1,104 pagine:
Stiamo per ricevere la prima bozza della sceneggiatura, che molto probabilmente diventerà quella definitiva. Cary e il suo collaboratore potrebbero inviarcela da un momento all’altro. Stiamo stringendo un accordo per fargli scrivere anche il secondo film. La nostra speranza è di preparare tutto nei prossimi mesi e di cominciare le riprese la prossima estate. So che la New Line è pronta per partire.
Le buone intenzioni ci sono tutte, insomma, e sappiamo inoltre che il progetto ha avuto la benedizione dello stesso Stephen King, che più volte si è dissociato dalle trasposizioni cinematografiche dei suoi romanzi (si veda ad esempio Shining).