Frank Marshall è uno di quei produttori cinematografici che hanno fatto la storia del Cinema. Ha fondato nel 1981 con la moglie Kathleen Kennedy e Steven Spielberg la Amblin Entertainment e ci ha finanziato pellicole come I predatori dell’arca perduta, Chi ha incastrato Roger Rabbit e Ritorno al Futuro.
Marshall ha recentemente colto l’occasione per parlare di alcuni progetti futuri, come ad esempio il ritorno di Matt Damon e del regista Paul Greengrass al franchise di Bourne. Come sappiamo, l’ultima volta che l’attore ha interpretato i panni di Jason Bourne, la leggendaria spia ispirata ai romanzi di Robert Ludlum, è stato nel 2007 con The Bourne Ultimatum – il ritorno dello sciacallo. Da allora la saga ha preso la strada del reboot con un nuovo attore-personaggio (Jeremy Renner), un nuovo regista (Tony Gilroy), un nuovo film (The Bourne Legacy).
È previsto un incontro tra Jeremy Renner e Matt Damon in questo nuovo capitolo della saga? No, perlomeno non nell’immediato:
Al momento non abbiamo piani per quello. Ma non si sa mai. Al momento non è previsto. Viaggiano su due linee separate.
Marshall ha inoltre parlato del futuro di Indiana Jones, ci sarà sul serio un nuovo capitolo?
Dovete chiederlo a mia moglie [Kathleen Kennedy]. Non sono ancora venuti da me. Non so [se Harrison Ford sarebbe disposto a farne un altro]. Dovete chiederlo a lei. Al momento sta lavorando a quell’altro piccolo franchise [Star Wars]. Non lo so proprio. Sono troppo impegnato con Jurassic World e Bourne.
E il sequel dei Goonies, il cult movie diretto nel 1985 da Richard Donner? Vedrà sul serio la luce?
Ne stiamo parlando. Richard Donner e venuto da noi a parlarne e noi siamo andati d lui. Dipende tutto dalla storia. Non facciamo sequel solo per il gusto di farli. Ci deve essere una storia e al momento non c’è una sceneggiatura. […] È una cosa molto importante. Non possiamo deludere i fan. Non sarà un sequel, conterrà lo spirito dei Goonies. È così che dovrà essere.
Ed è proprio per non deludere i fan che Jurassic World, il quarto capitolo della saga inaugurata nel 1993 da Steven Spielberg, ci ha messo così tanto a vedere la luce:
È una delle ragioni. Dipende tutto dalla storia. […] I dinosauri si sono già visti al cinema, non rappresentano più una sorpresa per il pubblico. Non potevamo puntare su quello. Serviva una storia veramente valida.