Il Natale è una festa sacra in tutti i sensi, sia per tradizione che per il significato che porta al suo interno. Certo, molto spesso capita che sia la prima componente a prendere il sopravvento sul resto, trasformando il tutto in un vero e proprio incubo: cose da fare per forza, tradizioni da rispettare, momenti dove il principale obbligo è volersi bene, anche se il più delle volte rappresenta una forzatura. Una tortura che per il trio Ciarrapico, Torre e Vendruscolo (gli autori di Boris, tra le migliori serie televisive realizzate in Italia negli ultimi anni) esiste da sempre, sin dalla notte dei tempi.
Ogni Maledetto Natale parla appunto di questo e lo fa mettendo in contrapposizione due mondi solo all’apparenza diversi ma in realtà molto simili. Al centro di tutto questo una storia d’amore, quella tra Alessandra Mastronardi e Alessandro Cattelan, che unisce due realtà (sociali) distanti dando luogo ad una serie di situazioni assurde e paradossali che mettono a dura prova il loro rapporto.
Cinepanettone o commedia sofisticata? Ci si aspetterebbe la seconda cosa dagli autori di Boris, ma la sensazione una volta giunti i titoli di coda è che, nonostante le intenzioni, questa pellicola trovi la sua collocazione ideale in quella categoria di commedie che da anni ormai invadono il grande schermo in prossimità delle festività.
Un vero peccato perché le possibilità per sfruttare al meglio sia un grande cast, composto da nomi come Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Andrea Sartoretti, Corrado Guzzanti, Marco Giallini, Valerio Mastandrea e Laura Morante (che per l’occasione si sdoppiano, interpretando i componenti delle rispettive famiglie dei protagonisti), che un grande tema c’erano tutte. Quello che manca è la voglia di osare, perlomeno nel modo giusto.
Il risultato è una commedia in grado di strappare più di un sorriso, è vero, ma nulla di più. E questa è una cosa che avviene “ogni maledetto natale”.
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