Recensione di Giuseppe Benincasa
Capita che la vita ponga dei limiti, delle sottili linee del “comune” da non attraversare. A volte è solo pudore, a volte è pigrizia e a volte non si è matti abbastanza.
Infinitely Polar Bear racconta la storia di una famiglia che deve adattarsi e cercare di sopravvivere alla vita. Cameron (Mark Ruffalo) è un padre con un disturbo maniaco depressivo bipolare che non riesce a tenersi un lavoro e sopratutto non è in grado di rimanere dietro quella “linea” che la vita impone. Cameron dovrà trovare dei compromessi per il bene delle due figlie che vivranno con lui dato che Maggie (Zoe Saldana), moglie e madre, per ottenere un titolo specialistico che le permetterà di trovare un lavoro dovrà trasferirsi da Boston a New York per diciotto mesi.
Una commedia intelligente e ben scritta che oltre a regalare sorrisi farà riflettere e forse anche commuovere. Attraverso la storia delle due bambine e del loro padre “malato” si respira positività e forza di andare avanti cercando nuovi modi di vedere i momenti, belli o brutti, della vita.
Un film completo che non dimenticherete facilmente dopo essere usciti dalla sala.
Una menzione speciale per Mark Ruffalo, che interpreta in maniera eccezionale il personaggio di Cameron, una marcia in più per il film autobiografico della sceneggiatrice e regista Maya Forbes. Infinitely Polar Bear è stato presentato con grande successo al recente Sundance Film Festival, J.J. Abrams attraverso la sua Bad Robot Productions è produttore esecutivo così come l’attore Mark Ruffalo. Speriamo di vederlo presto nelle nostre sale.
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