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Torino 2014 – A proposito di Life After Beth e The Guest

Pubblicato il 26 novembre 2014 di Filippo Magnifico

Life After Beth di Jeff Baena (sezione After Hours)

La scomparsa improvvisa della fidanzata Beth ha lasciato Zach emotivamente devastato. A pesare su di lui il ricordo della ragazza che tanto ha amato oltre al rimpianto per tutte le cose che non sono riusciti a fare insieme e i progetti che non hanno potuto realizzare. Quando, come per miracolo, Beth fa ritorno dalla morte, Zach è incredulo. Ma in lei c’è qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso, qualcosa di inquietante, qualcosa che farà prendere alla sua vita una piega inattesa.

Gli zombie movie possono essere molto divertenti, ormai l’abbiamo capito. C’è voluto Shaun of the Dead per dimostrarlo al mondo intero, ma prima di lui c’erano state altre pellicole degne di nota, come ad esempio Il ritorno dei Morti Viventi. Life After Beth si inserisce appunto in questo filone e ci propone una storia d’amore che cerca, per quanto possibile, di oltrepassare i limiti che la vita ci impone. Date le premesse il regista Jeff Baena ha deciso di affidarsi al nonsense più puro. Una mossa decisamente azzeccata, che riesce a regalarci momenti esilaranti.

The Guest di Adam Wingard (sezione After Hours)

David, un soldato in congedo, bussa alla porta dei Peterson, la famiglia di un suo commilitone morto in battaglia, del quale dice di essere stato molto amico. Il giovane viene accolto in casa, e si mostra un ospite modello: amichevole e volenteroso, conquista i cuori dei Peterson, ancora segnati dalla recente scomparsa. Una serie di misteriosi omicidi, iniziata proprio col suo arrivo, farà però sorgere dubbi su di lui e su quello che potrebbe nascondere.

Ricordatevi il nome di Adam Wingard, soprattutto se siete appassionati di cinema di genere. Sul suo curriculum vanta pellicole come V/H/S, The ABCs of Death, V/H/S/2 e l’ottimo You’re Next, in grado di giocare con i canoni tipici del cinema slasher uscendone vincitore. Con The Guest non ha fatto altro che realizzare un sentito omaggio agli anni ’80, che i nostalgici non potranno fare a meno di apprezzare. Il suo è un film che non si prende troppo sul serio, che alterna toni e tematiche in un susseguirsi di momenti ricchi di citazioni (Halloween di John Carpenter su tutti ma anche Terminator nello splendido finale). In poche parole una vera e propria chicca per ogni cinefilo nostalgico.

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