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The Flash, la recensione del quinto episodio: Plastique

Pubblicato il 13 novembre 2014 di Lorenzo Pedrazzi

Plastique, quinto episodio di The Flash, mostra l’esordio dell’eponima supercriminale interpretata da Kelly Frye, mentre Clancy Brown presta il volto al Generale Wade Eiling.

Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER

Un’esplosione in cima a un grattacielo mette in pericolo la vita di un lavavetri, che resta aggrappato alla sua piattaforma e rischia di cadere. Barry Allen/Flash (Grant Gustin) interviene, e chiede a Caitlin Snow (Danielle Panabaker) e Cisco Ramon (Carlos Valdes) di calcolare quanto dovrà correre veloce per scalare il palazzo verticalmente. Flash dà il meglio di sé, e riesce a salvare l’uomo.
L’esplosione è stata causata da Bette Sans Souci (Kelly Frye), introdottasi nel grattacielo per rubare un fascicolo che la riguarda. Barry non trova alcun indizio sull’esplosione, e quando il Generale Wade Eiling (Clancy Brown) sottrae il caso a strong>Joe (Jesse L. Martin), appare chiaro che c’è qualcosa di strano. In effetti, Bette era un artificiere dell’esercito su cui Eiling ha compiuto alcuni esperimenti, e ha acquisito il potere di far esplodere tutto ciò che tocca in seguito all’incidente dell’acceleratore di particelle (l’onda di energia l’ha investita mentre disinnescava una bomba, i cui frammenti si sono fusi con il suo DNA). Flash riesce a rintracciarla, ma il contatto fa esplodere il costume, che Barry si sfila appena in tempo. Poi, Bette fa visita a un dottore dell’esercito che aveva condotto esperimenti su di lei e viene circondata dagli uomini di Eiling, ma Flash interviene e la porta agli S.T.A.R. Labs. Mentre viene sottoposta a vari test, scopre di avere un segnalatore nella spalla, e infatti Eiling si presenta sul posto: lui e Harrison Wells (Tom Cavanagh) si conoscono da anni, poiché Eiling gli aveva affidato lo sviluppo di tecniche telepatiche per gli interrogatori, mentre Wells era interessato alle possibili applicazioni civili. Bette viene portata fuori, e i militari se ne vanno a mani vuote.
Intanto, Iris (Candice Patton) non vuole rinunciare a scrivere il suo blog sulle apparizioni della “scia”, e comincia a firmare gli articoli con il suo nome. Joe e Barry sono preoccupati perché qualche criminale potrebbe rivolgersi a lei per avere informazioni su Flash, quindi Barry decide di farle visita di persona con il suo alter ego: fa vibrare le corde vocali in modo da rendere irriconoscibile la sua voce, e le chiede di smettere di scrivere quegli articoli. Barry capisce però che Iris lo sta facendo per lui, per dimostrare che l’impossibile esiste davvero, come Barry va dicendo sin da quando sua madre morì.
Parallelamente, Wells sente che Eiling sta diventando una minaccia, e induce Bette ad attaccarlo per ucciderlo, poiché il Generale metterà sempre in pericolo lei e gli altri “meta-umani”. La ragazza finge di consegnarsi, ma poi mette al tappeto lui e i suoi uomini con una serie di esplosioni. Flash si precipita a fermarla, ma Eiling le spara. Bette muore fra le braccia di Barry, proprio mentre sta per dirle che Wells nasconde qualcosa. Il suo corpo sta per esplodere con effetti devastanti, e l’unica possibilità di salvare Central City è portarlo in mezzo al mare. Barry capisce che, se andrà molto velocemente, potrà correre sull’acqua senza affondare, e Cisco glielo conferma dopo alcuni calcoli; il supereroe riesce a portare il corpo di Bette al largo, e una grande esplosione si staglia all’orizzonte poco dopo la sua fuga. Eiling torna da Wells e gli propone di lavorare ancora insieme, ma lui rifiuta. Barry si confronta con Iris e le dice che ha capito per quale ragione sta scrivendo il suo blog, ma lei sostiene che ormai ci siano anche altre motivazioni: vuole che il mondo sappia dell’esistenza di quel misterioso salvatore, e che creda in lui. Barry le dice che è meglio se non si vedranno per un po’.
In un flashback, ambientato cinque anni nel passato, scopriamo che Wells e Eiling stavano compiendo esperimenti su un gorilla, Grodd, ma Wells decise di fermarsi perché non voleva proseguire con quelle crudeltà. Avvicinandosi alla gabbia, disse al gorilla di avere in mente un futuro molto diverso per lui…

Dopo Going Rogue, anche Plastique offre una variazione sulla formula del supervillain of the week, cambiando la struttura che era rimasta inalterata nelle prime tre puntate: l’eponima supercriminale dei fumetti DC, infatti, non svolge il ruolo di antagonista, bensì quello di vittima sciagurata, che catalizza l’empatia di Barry in quanto succube dei suoi stessi superpoteri. Ne consegue che l’episodio risulti paradossalmente più efficace nei risvolti emotivi, piuttosto che in quelli avventurosi e spettacolari: l’intreccio d’azione è abbastanza debole, sia perché totalmente privo di scontri (il “cattivo” è Wade Eiling, ma non entra mai in gioco sul piano fisico) sia perché i poteri di Bette Sans Souci vengono centellinati con una discreta avarizia, nonostante la grande esplosione del finale. In compenso, però, Flash sperimenta per la prima volta due “specialità” che entreranno a far parte del suo repertorio: sfrecciare sulle superfici verticali e sull’acqua, ma fa sorridere che, nonostante i calcoli precisi di Caitlin e Cisco, la soluzione sia sempre quella di “correre più velocemente possibile”.

Mentre sfugge alle dinamiche più “semplici” dei primi episodi (in cui Barry non doveva fare altro che affrontare i supercriminali e sconfiggerli), la sceneggiatura di Plastique incappa in un passaggio narrativo un po’ forzato quando Wells – con eccessiva facilità – convince Bette a uccidere Eiling, nonostante lei si renda conto dell’ambiguità che si cela nelle sue azioni (com’è evidente dalle sue ultime parole: sembra proprio che voglia mettere in guardia Barry dal suo “protettore”). Comunque, sorprende un po’ la sua morte al termine dell’episodio: in uno show fortemente basato sulla continuità narrativa, dove eroi e supereroi torneranno ciclicamente, un personaggio come Plastique meritava una sorte migliore… anche se, in un contesto fumettistico, nessuna dipartita è mai certa. Per il resto, l’amore non corrisposto di Barry per Iris continua a non convincere, anche perché la caratterizzazione della ragazza è troppo vacua per giustificarlo. Molto piacevole, al contrario, il momento in cui Flash si reca a farle visita per la prima volta, mutando la voce per rendersi irriconoscibile: i fan avvertiranno molte assonanze tra questa scena e quella con Superman e Lois Lane nel film di Richard Donner, anche perché il rapporto fra i personaggi è molto simile (lei è una giornalista che scrive articoli sull’eroe, mentre l’eroe è un uomo che vive al suo fianco e che l’ama a sua insaputa). La piccola crisi che scoppia alla fine («È meglio se non ci vediamo per un po’») sembra un po’ troppo melodrammatica, e ingiustificata dai fatti.

Bonus conclusivo: nel flashback scopriamo i primi indizi sull’origine di Grodd, il gorilla telepate e superintelligente che diverrà uno dei più grandi nemici di Flash. Per il momento lo abbiamo visto nell’ombra, prima della trasformazione, ma desta molta curiosità poiché si tratta di un personaggio davvero peculiare: verrà rappresentato in CGI oppure con effetti “pratici” (trucco, costume)? Lo vedremo nel corso della stagione.

La citazione: «Puoi camminare sull’acqua. Sei in buona compagnia.»

Ho apprezzato: l’empatia di Barry per Bette; Flash che corre sulle pareti e sull’acqua; la scena dell’incontro tra il supereroe e Iris; la scena finale con Grodd.

Non ho apprezzato: la facilità con cui Wells convince Bette a uccidere Eiling.

Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di The Flash sul nostro Episode39 a questo LINK.