Screenweek dal Giappone
Per il suo nuovo lavoro, intitolato Ryuzo ed i suoi sette sgherri, Kitano Takeshi sembra ritornare ai toni più comici della sua trilogia del suicidio artistico, o almeno ad alcuni tratti di quei film, un ibrido fra gli scontri e le battaglie della malavita giapponese che lo hanno tano reso popolare fin dagli anni novanta e la comicità che caratterizza il personaggio televisivo che interpreta nelle miriadi di comparsate televisive del suo paese. Ciò che caratterizza questa pellicola, almeno stando alle prime idiscrezioni ed al teaser trailer che trovate qui sotto, è un’attenzione alla terza età, i protagonisti di questo Ryuzo ed i suoi sette sgherri sono infatti tutti degli anziani yakuza. Il film si preannuncia quindi in parte caustica presa in giro della terza età, una fetta di popolazione che crescerà a dismisura nei prossimi decenni in Giappone, ed in parte anche una surreale descrizione della malavita giapponese “da vecchia”, siamo anni luce lontani dall’immagine fredda, spietata ma “cool” che Kitano dava della yakuza in alcuni dei suoi precedenti lavori.
L’uscita del lungometraggio è prevista nell’arcipelago nipponico il 24 aprile, il che significa che non sarà probabilmente presentato a Cannes, almeno in competizione. Kitano oltre a dirigere il film è anche autore del soggetto e e apparirà, come spesso accade anche come attore. Il film ci racconta le vicende di Ryuzo e dei suoi sette sgherri, tutti ex yakuza ora in pensione, che si ritrovano e si rimettono a lavorare insieme per vendicare una frode compiuta contro lo stesso Ryuzo. Una sorta di parodia de 7 samurai insomma, una pellicola che si preannuncia divertente e senza dubbio con molti motivi di interesse ma che farà storcere il naso a chi ha aprezzato Kitano solo per i suoi lavori cinematografici di inizio carriera.