Olivier Assayas: «Ho estremamente ammirato Kristen Stewart per Sils Maria»

Olivier Assayas: «Ho estremamente ammirato Kristen Stewart per Sils Maria»

Di Valentina Torlaschi

sils maria

Dopo gli applausi raccolti all’ultimo Festival di Cannes, è uscito ora anche nei nostri cinema Sils Maria, ossia il film drammatico di produzione indipendente diretto dall’acclamato autore francese Olivier Assayas (regista di Qualcosa nell’aria presentato con successo al Festival di Venezia del 2012). Una pellicola di richiamo per gli amanti del cinema d’autore, certo, ma anche per il grande pubblico visto che il cast femminile punta su due delle più amate e giovani star di Hollywood: Kristen Stewart (davvero, mai così brava prima d’ora) e Chloe Grace Moretz in un ruolo decisamente più ristretto ma comunque decisivo e reso con sottile sfumature; entrambe affiancano una “signora attrice” che non ha proprio bisogno di presentazioni, ovvero Juliette Binoche. È lei, icona dell’arte cinematografica in senso più alto, musa di Krzysztof Kieślowski, Leos Carax, Haneke, ad essere la protagonista assoluta.

Ma torniamo su Kristen Stewart. Con questa sofistica pellicola, la ex star di Twilight ha regalato la sua migliore interpretazione ad oggi, dando finalmente prova delle sue sfaccettate capacità recitative dando vita a un personaggio più che mai credibile: quello di Valentine, un’assistente personale di un’attrice dal passato glorioso ma dal presente in netta crisi creativa. La Stewart è questa giovane ragazza pragmatica, precisa e risoluta nella sua professione, bella e ironica, che cerca di riempire un vuoto sentimentale interiore buttandosi nel lavoro, che è quello di assistere la vita di un’altra. Quella di Sils Maria si rivela pian piano una storia di gelosie e ambiguità nel mondo dello spettacolo che sembra vagamente riecheggiare Eva contro Eva, ma anche una riflessione sul rapporto tra cinema d’arte e quello popolare. Troviamo infatti un’attrice di mezza età, dal passato glorioso e dal grigio presente (Binoche), che è sempre più ossessionata da una giovane rivale che ora potrebbe interpretare il ruolo che in passato la rese famosa (la  Moretz). Unica consolazione di questa star in declino è la sua assistente personale: una ragazza oscura e affascinante col volto di Kristen Stewart che instaura con lei un rapporto molto ambiguo e ossessivo.

Un film decisamente cerebrale, e decisamente affascinante nel diventare metafora di due cinema, quello artistico-europeo e quello americano-commerciale, al confronto. Un film certo molto diverso da quelli a cui Kristen Stewart era abituata: per lei una grande sfida che, a detta del regista Olivier Assayas, è stata superata a pieni voti. Leggete le dichiarazione dell’autore rilasciate in un’intervista a Indie Wire:

Sono estremamente grato e ho estremamente ammirato Kristen: lei è ormai una di quelle attrici che può fare più o meno quello che vuole, ha un sacco di opzioni e di opportunità. E ora ha deciso di fare film indipendenti: vuole far parte di questo universo. Prendendosi tutti i rischi del casi. È un’attrice che vuole sperimentare, e quando sei costretta a passare due mesi in Europa con un gruppetto di pazzi filmmaker francesi, è come stare su un altro pianeta per una star come lei, viene tagliata fuori dal mondo. Noi abbiamo girato a Leipzig, isolati in mezzo alle montagne, e questo non solo per un week-end ma per settimane intere. Voglio dire: sei proprio bloccato nel nulla. Ma lei ha deciso di venire lì perché ha pensato che avrebbe imparato molto, avrebbe appreso qualcosa da un’attrice come Juliette Binoche specialmente dal modo in cui Juliette riesce a rimare libera nelle sua strane scelte. Penso che Kristen, con noi, abbia lavorato in una dimensione diversa e abbia capito subito che in Sils Maria c’era uno spazio proprio per lei.

Non ho scelto Kristen perché avrebbe portato un nuovo pubblico ai miei film che si rivolgono agli amanti del cinema d’autore. Kristen era la scelta migliore accanto a Juliette Binoche. Non penso che ci sia un’altra attrice che avrebbe colto meglio il punto: era esattamente così che me la immaginavo quando scrivevo la sceneggiatura. Lei è una grande star, ma ciò aveva completamente senso anche per il personaggio che ho scritto. Inizialmente per la parte si era pensato anche a Mia Wasichowska ma poi per problemi di schedule lei non poteva; anche Kristen aveva rifiutato per impegni pregressi ma poi, improvvisamente, si è resa disponibile.

Una fortuna: davvero è difficile Sils Maria senza Kristen Stewart. Olivier Assayas ne ha colto l’essenza. Sarebbe stato interessante vedere cosa avrebbe fatto anche l’ex fidanzato ed ex collega di lei: il regista avrebbe infatti dovuto dirigere Robert Pattinson nel thriller Idol’s Eye ma il film è stato annullato. Peccato. 

Vi ricordiamo che Sils Maria è ora in programmazione nelle sale italiane, qui trovate anche la nostra recensione.

Fonte: IW

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