La scuola più bella del mondo – Christian De Sica, Luca Miniero e il cast presentano il film

La scuola più bella del mondo – Christian De Sica, Luca Miniero e il cast presentano il film

Di Leotruman

la scuola più bella del mondo

Uscirà in 500 copie a partire dal prossimo 13 novembre La scuola più bella del mondo, la nuova commedia diretta dal “Re Mida” Luca Miniero, già autore dietro agli enormi successi Benvenuti al Sud, Benvenuti al Nord e Un Boss in Salotto (più di 70 milioni di euro incassati in totale).

Protagonisti assoluti Christian De Sica e Rocco Papaleo, oggi presenti alla presentazione ufficiale del film a Roma, insieme al regista al mitico Lello Arena, alla deliziosa Miriam Leone, e al produttore Riccardo Tozzi. Nel cast anche Angela Finocchiaro e Nicola Rignanese.

Ecco cosa ci hanno raccontato in conferenza stampa:

Com’è nata l’idea de La scuola più bella del mondo?

Luca Miniero: Mi interessava parlare del mondo della scuola, che rivela molto di quelle che sono le caratteristiche dell’Italia, e ha aspetti comici naturali. Il mio racconto nord-sud questa volta viene arricchito con altri temi. Mi piace avere un punto di vista meridionale sulle cose, ma la cosa più bella è stata notare che l’Italia si trova in una fase dove la grandi speranze la danno proprio le persone. I professori a volte perdono la motivazione, come il personaggio di Papaleo, o ne hanno troppa, come quello di De Sica, ma sono loro quelli che possono cambiare le sorti della scuola e dell’insegnamento.

Il tuo personaggio è diverso rispetto a quelli a cui ci hai abituato nella tua carriera. È meno cialtrone, e non solo…

Christian De Sica: Non ho mai fatto un film con questo tono. Non è misogino, maleducato o volgare come altri personaggi che ho  interpretato. Questo è competitivo, vigliacco, ma crede molto nella scuola. L’esperienza sul set è stata magnifica, di solito quando uno fa un film è solo, con il suo personaggio, mentre qui mi è piaciuta compagnia, cenavamo sempre insieme e sono ingrassato 9 kg! Luca Miniero più che un regista è un attore comico, ha classe ed eleganza rara. Con un regista così elegante non ho mai lavorato. Mi è sembrato di vedere film anni ’60, c’è ottimismo mentre nei film del giorno d’oggi sembrano sempre tutti così arrabbiati. Sarà stata forse la vicinanza bambini, che sono stati straordinari, grandi attori, un vero e proprio bene aggiunto al film che mi ha dato molto entusiasmo per lavorare. Una frustrata di vitalità!

Com’è stato tornare a collaborare con Miniero o lavorarci per la prima volta?

Rocco Papaleo: Lavorare nuovamente con Luca Miniero è stato un piacere. Abbiamo molta affinità, mi sento come un suo prolungamento quando lavoro con lui, sono una sua costola… No niente di mistico, diciamo “una costoletta”! Questo ruolo mi è particolarmente piaciuto perché ho potuto raccontare una piccola magagna, che riguarda un certo abbandono anche nella speranza che c’è nel meridione, terra che ho più a cuore. L’idea del non sentirsi assolti, ma di provare a fare un po’ di più: sopravvivere non è abbastanza! Sul set i bambini sono stati straordinari e avevano un ruolo importante, sono stati resi piccoli professionisti senza fargli perdere il loro incanto.

Miriam Leone: Grazie a Luca, Rocco e Christian, siamo diventati come una piccola scuola. Io sono figlia di un professore di liceo, che si è preso tante amarezze nella scuola pubblica. La storia della “carta igienica” da portare sembra un mito, ma rappresenta la storia vera della precarietà italiana. Quando c’è voglia, fantasia, impegno, i ragazzi ti seguono, a scuola come sul set. Ci hanno regalato incanto e meraviglia, e Luca Miniero ci ha regalato una visione che ha sorpreso anche me.

Lello Arena: Sono felice finalmente di partecipare ad un film del quale non mi vergogno. I film ora hanno una vita lunghissima, e non fai in tempo a dimenticarli. Ma di film belli c’è bisogno, almeno non c’è bisogno di vergognarsi che i figli cresciuti raccolgano dall’alto della pila dei dvd qualche tuo film che avevi nascosto. Luca mi ha fatto questo regalo, e quando arriva un film e un personaggio come questo, non puoi rinunciarvi. Il mio preside fa la riunioni nei cessi,  e si ammala pur di prendersi cura degli altri. Questo è un tipo di cinema che qualifica la qualità del nostro cinema. È un piccolo miracolo, e ce lo pigliamo come tale.

Come mai Rocco Papaleo questa volta non fa un “personaggio stralunato”?

Luca Miniero: fa lo svogliato, non lo stralunato è vero. Rocco è bravissimo, ed è bello anche quando riesce a fare registri diversi. Lo fa anche all’interno del stesso film.

scuola più bella del mondo

Come mai la scelta dei 99 Posse, che non è proprio la band più ottimista sulla piazza?

Luca Miniero: Suonavano nell’università che frequentavo molti anni fa. Mi è piaciuto il loro rivitalizzare la loro musica di protesta, in questo caso per farla voce della scuola minoritaria.

Una bella svolta per la tua carriera, un personaggio molto diverso da quelli dei cinepanettoni.

Christian De Sica: Con la mia età non potevo continuare a fare amanti cornificatori. Il preside di una scuola personaggio mi sembrava il personaggio più adatto in questo momento, ma se dovesse uscire fuori un film buono lo farò. Aurelio [ndr. De Laurentis] mi già ha chiamato, e sono contento che Luca mi abbia dato la possibilità di fare qualcosa di diverso. Cerco di fare cose nuove, ma vi avviso: se mi dovessero chiamare in un cinepanettone, io ci torno subito.

Come mai l’idea di inserire alcune animazioni nel film?

Luca Miniero: L’idea è nata subito pensando al personaggio di Gerardo, che ha una fantasia incontrollabile, fantasia che lo porta a fare il professore e non il fumettista. Realizzarla non è stato complesso, tra l’altro ora con il digitale (Michetti lo faceva già molti anni fa), mentre la difficoltà è stata dargli continuità durante il film.

La Scuola Più Bella Del Mondo Foto Dal Set 03

Che tipo di studenti eravate? Come ricordate il mondo della scuola?

Christian De Sica: io quando ho cominciato ero una pippa, poi ho iniziato a studiare e sono diventato il primo classe. Ho rifatto la prima liceo con Carlo Verdone, e la scuola per me è stata una vera e propria accademia di arte drammatica. Ne ho bel ricordo, e poi sono passato università: prendevo tutti 30 e poi mi sono stufato di fare lettere, così sono passato poi a fare intrattenimento.

Lello Arena: io ho frequentato una scuola di suore. Più che avere io il ricordo della scuola, è la scuola ad avere un ricordo di me! Sono stato uno dei peggiori alunni che abbiano mai avuto, e ho cercato di farmi perdonare recentemente regalando 90mila volumi. Però devo a loro l’inizio recitazione: quando c’era il compleanno della madre superiora, ogni anno si organizzava uno spettacolo e i più bravi venivano ricompensati con… un bacio, ricordo terribile!

Miriam Leone: Della scuola ho bellissimi ricordi, anche se inizialmente non volevo andare nella stessa scuola di mio padre. Ho avuto grandissimi professori di lettere e greco, che avevano un metodo di studio alternativo. Con poche risorse, dal nulla facevamo tutto, quindi ringrazio la scuola.

Rocco Papaleo: Andavo bene, non facevo a botte, non ho ricordi di brigate. Ho avuto una vera e propria folgorazione grazie ad un professore di filosofia e storia, quindi non riesco troppo a scherzarci. È il nodo fondamentale della società. Penso alla scuola come la salvezza di noi esseri umani. Il mio professore di filosofia mi ha spinto ed “emancipato”. Mi piace molto l’idea di Luca, di mettere sotto al divertimento qualcosa, innescando il dubbio che dobbiamo darci da fare. La scuola deve avere ruolo più di peso nelle vite dei ragazzi.

Il film ancora una volta esplora la cultura e l’attualità del panorama napoletano. È cambiato qualcosa attualmente?

Luca Miniero: io ho frequentato una scuola simile a quella del film, e pur essendo in una delle zone più ricche era peggio vent’anni fa. C’è un forte ritardo, non solo strutture ma anche come conoscenza tecnologica. La speranza è nelle persone, lo scambio tra ragazzi e professori è importante. credo sia imp… concentrarci di più sulla motivazione.

Lello Arena: è curioso immaginare la situazione quotidiana di Napoli. Sono ragazzi 2.0, hanno in tasca cellulare, e si procurano tutto ciò che è lecito e illecito. Basta però metterci scintilla, e se si fanno compagnia sono capaci di far succedere cose meravigliose, di piccoli miracoli. Avremmo però bisogno di continuità, una serenità quotidiana. Sono comunque molto fiducioso.

Christian De Sica: Mio padre diceva che i professori sono angeli di seconda classe (quelli di prima classe sono i cherubini). I bambini sono molto faticosi da dirigere sul set, e mio padre bravissimo a gestirli. Un giorno disse: “San Francesco diceva state buoni se potete.. io vi dico, state buoni e non me rompete il ca***…”

La Scuola PiЧ Bella Del Mondo Foto Dal Film 07

Qual è il progetto produttivo dietro a La Scuola più bella del mondo?

Riccardo Tozzi: Il progetto è di sganciare la commedia dal realismo. C’è una grande tradizione, dalla quale stiamo però cercando di uscire. Con Luca è bello lavorare, è la sua vocazione. Cerchiamo qualcuno capace di combinare stili, di coniugare temi reali, anche sociali, con un trattamento fantastico. Con questo film un ulteriore passo in avanti. C’è l’elemento musical, ma anche quello interessante del fumetto, i colori, gli ambienti. Abbiamo proseguito la direzione che volevamo intraprendere, parlando anche di temi seri, ma in chiave fantasia, con pubblico più giovane, che ci porta più avanti ci svecchia. Il lavoro è cominciato con Benvenuti al Sud, una commedia non propriamente realistica, e continuo ad invitare Luca ad essere più “matto” per il futuro.

Il film, prodotto da Cattleya e distribuito dalla Universal Pictures Italia, arriverà nelle nostre sale il 13 novembre. Vi ricordiamo inoltre che per il lancio de La scuola più bella del mondo è stato creato un concorso dedicato agli studenti e ai professori di tutta Italia. QUI trovate maggiori informazioni.

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