Lui si chiama Morad Sumar, ed è una sorta di contadino intergalattico che coltiva con amore i frutti della sua fattoria per poi venderli sui mercati spaziali; la sua sarebbe una vita tranquilla e serena se non ci fossero le Forze dell’Impero decise ad occupare le sue terre e cacciarlo dall’amatissima casa. Il contesto è quello di Star Wars Rebels, la serie animata ambientata targata LucasFilm e ambientata in quella galassia lontana lontana creata da George Lucas. Dopo il debutto in Italia lo scorso 2 novembre su Disney XD, questa domenica sarà trasmesso il quarto episodio: una puntata speciale in cui conosceremo appunto il personaggio di Morad Sumar la cui voce è di Alessandro Borghese.
Chef, conduttore televisivo, rock-star dei fornelli per i programmi Masterchef Junior, Cucina con Ale, Cuochi e fiamme, Borghese si è lanciato per la prima volta nel lavoro di doppiatore. Ci racconta com’è andata in questa nostra intervista dove parla della sua passione sin dall’infanzia per Guerre Stellari e del suo sogno di una cena impossibile con Jabba the Hutt…
Com’è stata questa tua prima esperienza di doppiaggio?
Bella, anzi no, bella-bella-bella. E poi, davvero divertente. Era la prima volta che mi buttavo in quest’attiva e lanciarsi con un cartone animato, piuttosto che con una commedia o un film tradizionale, è stato fighissimo. Poi io sono un gradissimo fan di Star Wars, c’era alla spalle una società come la Disney e sin da subito ho sentito che il personaggio di Morad, questo contadino intergalattico, faceva proprio al caso mio. Mi sono divertito un sacco e mi è spiaciuto che il doppiaggio sia durato solo 30 minuti! “Ma come? è già finito?” mi sono detto dispiaciuto. Spero davvero di rifare presto il doppiatore perché è stata una bella esperienza. E, non me lo aspettavo, ma devo riconoscere di esser stato pure abbastanza bravino. Non è facile doppiare: ci vuole una tecnica che mi hanno insegnato appena prima di entrare in studio di registrazione, ma poi basta. Certo, il fatto di aver fatto tanti anni di tv gastronomica e di esser abituato a tener banco in cucina e in ristorante mi ha aiutato, però all’inizio ero comunque timoroso: era comunque una produzione grossa, un progetto importante. Ora ne sono orgoglioso: il risultato finale è venuto bene, e ho detto “ragazzi, fatemene fare subito un altro!”
È più difficile fare lo chef o il doppiatore?
È più difficile fare lo chef, secondo me. Perché qui subentra anche un’importante parte fisica: lavorare in cucina, o comunque nella gestione di un’attività di catering e banqueting, la progettazione dei menù, la preparazione di un pranzo che sia per 100-200 persone o solo per una coppia comporta sempre uno sforzo fisico notevole. Il doppiaggio è più un lavoro di testa, di metrica, di sincronizzazione, d’intonazione della voce, un allenamento vocale.
Il tuo personaggio com’è? Dicci alcuni aggettivi che definiscano Morad Sumar.
Morad è un combattente. È un agricoltore, un po’ di quelli a chilometro zero, è un fattore intergalattico e biodinamico che vende i frutti della sua terra. Un uomo che fa di tutto per difendere la propria fattoria da quell’Impero che invece gli rovina le sue coltivazioni per costruirci chissà cosa. Mi ritrovo molto in questo spirito di guerriero: anche io mi sento un combattente in cucina. E poi nella realtà del mio lavoro è importantissimo il rapporto con la materia prima; quindi è importante il rapporto con le persone che coltivano, allevano, pescano, producono con le proprie mani esattamente come Morad in Star Wars Rebels. La materia prima eccellente è fondamentale per uno chef: il cuoco conta al 10%, il 90% lo fanno gli ingredienti. Lo chef contribuisce alla parte finale del processo: se non vi è il prodotto buono alla base, posso essere il cuoco più abile del mondo, ma non realizzo un granché.
Immaginiamo tu sia un grande fan di Star Wars.
Assolutamente sì! In particolare un fan del “primo blocco”, della prima trilogia, gli Episodi 4-5-6. Insomma, della “old school”. Grazie al mio doppiaggio in Star Wars Rebels voglio però essere un ponte tra la “old school” e i giovani, i ragazzi di 9-10-11 anni che invece non conoscono la trilogia classica: grazie a Star Wars Rebels anche loro si appassioneranno al vecchio Star Wars. Star Wars Rebels sarà dunque un mix-match tra noi “azianotti di Guerre Stellari” e la nuova generazione che si appassionerà e naturalmente andrà a rivedersi le saghe cinematografiche, gli episodi 4-5-6 ma anche 1-2-3. Io vedo molto fermento intorno a questo mondo: lo vedo proprio in mia figlia e nei suoi amici di classe, ne parlano un sacco tra di loro.
Immaginiamoci una cena impossibile: tu per chi vorresti cucinare tra i personaggi di Star Wars?
Be’, per Jabba the Hutt. Di sicuro è uno con un buon appetito: a giudicare dal fisico è un buongustaio. Cucinerei molto volentieri per lui.
E cosa gli prepareresti?
Gli farei qualche cosa con i meiloorum, che sono questi frutti intergalattici che assomigliano a un incrocio tra un mango, una papaya e una melanzana spinosa. Una parmigiana di meiloorum non sarebbe male per lui…
Che cosa ti aspetti da Star Wars 7 di J.J.Abrams?
Non lo so davvero. Come dicevo, io sono legatissimo alla vecchia trilogia e non nascondo un piccolo scetticismo. Ma ovviamente attendo con ansia il nuovo episodio, come anni fa, del resto, avevo atteso i capitoli 1-2-3.
Nelle interviste racconti che la musica ti ispira in cucina, e il cinema?
Be’, sì anche il cinema mi ispira. Però confesso di essere un rockettaro: la musica mi sveglia alla mattina e mi mette a letto la sera, e con la cucina il potere evocativo della musica è fortissimo, sono due mondi che riescono entrambi a richiamare ricordi e pensieri. Una canzone ti può riportare indietro nel tempo in un momento ben preciso e lo stesso vale per il profumo di un cibo, un sapore. Entrambi sono molto forti come elementi nella mia vita.
Ti piacerebbe cucinare un piatto ispirato a Star Wars? Come lo faresti?
Ne sarei entusiasta. Anche se sarebbe un’operazione abbastanza lunga, questo tipo di ricette richiedono uno studio accurato ma coglierei innanzitutto l’occasione per chiudermi in casa a riguardarmi tutti i film della saga dicendo a tutti amici e parenti di non disturbarmi perché “devo lavorare”. Da lì, analizzerei quali elementi gastronomici si propongono all’interno della narrazione per capire se è possibile estrapolarne un menù, o un piatto. Mi divertirebbe davvero come progetto! Chissà che prima o poi si riesca a concretizzare…
L’episodio con Morad Sumar doppiato da Alessandro Borghese andrà in onda domenica 9 novembre, alle 9.15, su Disney XD. Star Wars Rebels si svolge tra la prima e la seconda trilogia della saga di George Lucas, con i Jedi costretti a nascondersi, l’Impero che spadroneggia sulla galassia, e l’Alleanza Ribelle ancora nelle sue prime fasi di formazione. Cliccando qui troverete la recensione della premiere Questa è la sinossi ufficiale:
Sono tempi bui per gli abitanti della galassia, minacciati dall’Impero Galattico che ha invaso un pianeta lontano, rovinando le vite dei suoi abitanti. I membri dell’equipaggio della nave spaziale Ghost – capitanato da Ezra, l’impavido “ragazzaccio”, il cowboy Jedi Kanan, la temeraria pilota Hera, il muscoloso Zeb, la guerriera “testa calda” Sabine e Chopper, droide permaloso esperto di meccanica – sono fra i pochi ad avere il coraggio necessario per opporsi alla tirannia dell’Impero.
I creatori dello show, in onda su Disney XD a partire dal 2 novembre, sono Dave Filoni (Star Wars: Clone Wars), Simon Kinberg (Sherlock Holmes, X-Men: Days of Future Past) e Carrie Beck, mentre il cast vocale comprende, in lingua originale, Freddie Prinze Jr. (Kanan), Steve Blum (Zeb), Taylor Gray (Ezra), Tiya Sircar (Sabine) e Vanessa Marshall (Hera).
Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di Star Wars Rebels sul nostro Episode39 a questo LINK.