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Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1, la recensione in anteprima

Pubblicato il 19 novembre 2014 di Leotruman

Attenzione: la recensione contiene alcuni spoiler minori sulla trama.

Dodici mesi. È il periodo di tempo che gli spettatori di Hunger Games: La Ragazza di Fuoco, che non hanno letto i romanzi di Suzanne Collins, hanno dovuto aspettare per scoprire cosa è successo a Katniss Everdeen dopo lo scioccante finale aperto del secondo episodio (non a caso tra le potenti scene chiave che abbiamo selezionato). Dodici mesi è il anche il lasso di tempo che dovranno ulteriormente attendere prima di conoscere come si concluderanno le sue vicende nella distopica terra di Panem.

In un mondo dove la televisione si sta rivelando sempre più il nuovo cinema, per la qualità crescente delle produzioni così come la possibilità di innovare ad un costo più contenuto e con minori rischi, il pubblico è sempre più abituato al concetto di serialità. Quella cinematografica è sempre esistita, e non bisogna di certo imputare la “colpa” alla saga di Harry Potter o a Peter Jackson per l’atto di dilatare emozioni (e attese). Il fatto è che vogliamo tutto subito, ma allo stesso tempo non vogliamo mai che qualcosa finisca.

Lionsgate è solo l’ultimo degli studio ad aver affrontato questo duplice desiderio con una soluzione dalla duplice finalità: quella di monetizzare il più possibile un proprio prodotto ormai in fase terminale, e allo stesso tempo di darsi più tempo e spazio per realizzare il miglior adattamento possibile che possa gratificare fan e pubblico.

Ecco quindi arrivare Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1, il film che segna il cambio drastico di rotta della saga dopo due episodi diversi ma dalla struttura molto simile (in entrambi la seconda metà era occupata dai Giochi e dell’arena). Katniss si trova ora nel Distretto 13, creduto da tutti completamente distrutto durante la guerra dei Giorni Bui, inizio della tirannia di Capitol City ed evento che ha portato alla creazione dei terribili Hunger Games. La scintilla che ha involontariamente causato durante i primi giochi è ora divampata nel fuoco di una ribellione dell’intera Panem contro il giogo di Snow. Involontariamente è proprio l’avverbio chiave per descrivere le azioni di questa eroina per caso, una giovane ragazza, coraggiosa e determinata, ma allo stesso tempo mossa solo dal desiderio di proteggere la sua famiglia (e sé stessa) e non da chissà quali beni superiori. Le conseguenze dei suoi atti solo indirettamente hanno portato a trasformarla nel simbolo della rivolta capitanata dal 13. Loro lo sanno, lei lo sa, ma allo stesso tempo utilizzarla come Ghiandaia Imitatrice è un atto necessario per dare una voce e una guida ai cittadini di Panem, e far effettivamente partire la ribellione. Con una serie di pass-pro, video propagandistici, si cercherà di innescare e alimentare il tutto, ma il destino di Katniss è ancora una volta articolato e imprevedibile, e nulla andrà come previsto.

È una Parte 1. C’è ancora tempo per la trasformazione di Katniss in vera e pura eroina, per dimostrare effettivamente chi è, per capire le reali intenzioni di nemici come Snow e anche degli alleati, come Plutarch o la presidente Coin, per scoprire come andrà a finire. Ed è proprio grazie a questa divisione in due parti che la saga riesce finalmente a concedersi un momento per respirare, per farci conoscere meglio alcuni personaggi così poco approfonditi (per esigenze di sceneggiatura) nei primi due episodi: ecco il vero Gale, ma anche la trasformazione di Prim, di Finnick, e di molti altri protagonisti, compresa la stessa Katniss. Un momento per prendere una boccata d’aria, prima di tornare alla consueta iniezione di adrenalina, colpi di scena e azione che la Parte 2 assicurerà dal primo minuto all’ultimo.

Il Canto della Rivolta – Parte 1 non pensiate sia un film di soli dialoghi, tempi morti o mancanza d’azione: alterna momenti di grande intensità emotiva (i ritorni di Katniss al 12 ora distrutto, la canzone “L‘albero degli impiccati“, i momenti con Prim e Gale) a scene spettacolari e piene di tensione (ad esempio l’attacco al distretto 8 e al 13). Le tematiche sono variegate e molto mature per essere, e non dimentichiamo, un prodotto a target Young Adult: lo stress post-traumatico, le tecniche di propaganda così come il potere dei media e dell’informazione nel controllare strategie, masse e rivoluzioni, il senso di sacrificio e rinuncia per il bene comune, e molto altro.

L’adattamento delle pagine del romanzo in immagini è ancora una volta è molto convincente, per scelte e narrazione. Non solo è fedelissimo, e i fan ne saranno soddisfatti, ma riesce anche ad integrare con sequenze appena accennate o non presenti nel libro della Collins, o piccoli cambiamenti che non possono che essere apprezzati (come l’ampliamento del ruolo di Effie o la missione di salvataggio). Il cast e la recitazione sono costantemente ad alti livelli. Jennifer Lawrence si conferma la miglior attrice della sua generazione, mentre Josh Hutcherson, nonostante poco presente in questo episodio, riesce a regalarci alcune scene di grande emozione con il suo travagliato Peeta. Un piacere immenso rivedere il compianto Philip Seymour Hoffman sullo schermo, e il casting di Julianne Moore nei panni della algida Coin è stato perfetto (non vediamo l’ora di rivederla nel prossimo film).

Personalmente avrei concluso il film, che termina esattamente a metà del libro, una cinquantina di pagine più tardi: in questo modo sarebbe finito con una grossa scena d’azione e un ulteriore colpo di scena. Il finale di questa prima metà de Il Canto della Rivolta è invece meno potente de La Ragazza di Fuoco, e il film sembra essere meno completo, ma allo stesso tempo sono certo che lo potremo apprezzare meglio con la Parte 2 in mano, quando potremo vedere i due film in sequenza come parte di un’opera unica (esattamente come avvenuto per Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 1).

Pazientiamo e ringraziamo. Nel campo dei blockbuster, in particolare di quelli con target primario quelli dei giovani adulti, la saga di Hunger Games anche con questo terzo episodio continua spedita sui binari della qualità, attenzione e grande rispetto nei confronti degli appassionati. Basta fermarsi un momento per ricordare i fallimentari e deludenti esempi (recenti o passati) di cinema per ragazzi e adattamenti di best-seller per comprendere la grandezza e i meriti di questa appassionante serie.

Voto: 7.5

Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1 uscirà nelle sale domani, 20 novembre. A questo link trovate la pagina Facebook ufficiale italiana.

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