Gotham, la recensione del mid season finale: Lovecraft

Gotham, la recensione del mid season finale: Lovecraft

Di Lorenzo Pedrazzi

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Lovecraft, decimo episodio nonché mid season finale di Gotham, racconta la prima avventura del piccolo Bruce Wayne fra le strade di Gotham City, mentre lui e Selina Kyle vengono inseguiti da un futuro avversario di Batman

Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER

Una squadra di assassini capeggiata da Larissa Diaz (Lesley-Ann Brandt) irrompe nella magione degli Wayne per uccidere Selina Kyle (Camren Bicondova), ma non ha fatto i conti con Alfred (Sean Pertwee), che affronta gli aggressori e ne uccide uno, mentre la ragazza e Bruce (David Mazouz) fuggono verso Gotham. Quando interviene la polizia, Harvey Bullock (Donal Logue) è furioso con Gordon (Ben McKenzie) perché lo accusa di aver agito in modo irresponsabile, e si mette subito in contatto con i suoi informatori per cercare i due ragazzini, accompagnato da Alfred. Da un amico di Selina, scoprono che la giovane ladra si serve di un nuovo ricettatore che fa capo a Fish Mooney (Jada Pinkett Smith), e si recano da lei per ottenere una pista; inizialmente Fish vuole restarne fuori, ma Alfred – dopo aver messo al tappeto Butch Gilzean (Drew Powell) – fa appello al suo senso dell’onore e alla sua compassione, e la convince ad aiutarli.
Intanto, Jim rimprovera Harvey Dent (Nicholas D’Agosto) per aver fatto il suo nome mentre cercava di incastrare Dick Lovecraft (Al Sapienza), provocando l’esposizione di Selina. Poiché ritiene che Lovecraft sia il mandante dei killer, Jim va a fargli visita nell’appartamento di una delle sue amanti, e lo trova spaventato e pronto alla fuga: sostiene che dietro all’omicidio dei coniugi Wayne ci sia qualcun altro, e costui è anche il mandante di Larissa Diaz. L’assassina irrompe nella casa e lotta con Jim, riuscendo a tramortirlo con la sua specialità: una mossa di soffocamento che causa la perdita dei sensi. Al suo risveglio, il detective scopre che Lovecraft è stato ucciso nella vasca da bagno con la sua pistola.
Parallelamente, Bruce e Selina vagano per le strade di Gotham. La ragazza gli lascia qualche spicciolo per telefonare e se ne va, ma Bruce la insegue e, per raggiungerla, spicca un balzo dal tetto di un palazzo a un altro, e viene afferrato da Selina prima di cadere. Selina lo porta a un mercato delle pulci clandestino e gli compra degli abiti più consoni alla vita da strada, poi incontrano l’inquietante Ivy Pepper (Clare Foley), la cui madre si è suicidata dopo che Bullock ha ucciso suo padre, Mario Pepper (l’uomo accusato ingiustamente dell’omicidio di Thomas e Martha Wayne). In seguito, i due vanno dal ricettatore di Selina per vendere alcuni oggetti che lei ha rubato in casa di Bruce, ma il ricettatore – in accordo con Larissa – li trattiene fino al suo arrivo. Dopo un fallito tentativo di fuga attraverso il lucernario, Selina e Bruce devono difendersi dai killer: Bruce rischia la vita con Larissa per proteggere la sua amica, ma l’intervento di Alfred, Bullock e Jim costringe gli aggressori alla fuga.
Nel frattempo, Oswald Cobblepot (Robin Lord Taylor) assicura a Carmine Falcone (John Doman) che troverà il responsabile della rapina all’armeria di Gotham, anche se in realtà ha già scoperto l’identità della talpa, ovvero Liza (Mackenzie Leigh).
Alla fine, il sindaco Aubrey James (Richard Kind) decide di punire Jim per aver causato indirettamente la morte di Lovecraft (poiché nessuno crede che sia stato lui a ucciderlo), e gli offre una scelta: dovrà andarsene, oppure accettare un incarico come guardia del Manicomio di Arkham. Jim, consapevole che tutti lo vorrebbero fuori dai piedi, ma fermamente deciso a resistere, sceglie Arkham. Selina, invece, restituisce a Bruce gli oggetti che aveva rubato in casa, e lo saluta con un bacio.

3

Gotham chiude idealmente il primo capitolo della sua epopea televisiva, e lancia Jim Gordon verso un nuovo status quo professionale che ci porterà nei tetri corridoi di Arkham. L’epilogo di metà stagione si rivela un episodio godibile e ben strutturato, soprattutto in rapporto alle puntate precedenti, ma questo non gli impedisce di scivolare nei consueti errori della serie: Lovecraft, infatti, si ostina a costruire la suspense attraverso le peripezie di Bruce e Selina, ma gli spettatori sanno bene che i due ragazzini non corrono mai un serio pericolo, poiché sono destinati a diventare Batman e Catwoman in un futuro non troppo lontano (e questo soffoca la tensione sul nascere). Discutibile è anche l’introduzione forzata di altri supercriminali in giovane età, come il gratuito e ingiustificato cameo della piccola Poison Ivy e la presenza di Copperhead in veste di principale antagonista. Il problema non riguarda il cambio di sesso (nei fumetti, Copperhead è un uomo), quanto la libera reinterpretazione e banalizzazione del personaggio, che diventa una “comune” assassina la cui specialità consiste nel soffocare gli avversari; insomma, della versione originale non resta praticamente nulla, e Gotham conferma di puntare sin troppo sull’attrattiva effimera degli easter egg, gettati quasi casualmente in ogni episodio come un contentino per i fan.

2

Va detto, comunque, che la struttura con tre linee narrative parallele – destinate a convergere nel finale – funziona piuttosto bene, mentre le vicende del giovane Bruce costituiscono un ulteriore tassello del suo percorso per diventare Batman. Per la prima volta, il ragazzino si avventura da solo per le strade di Gotham, entra in contatto con il sottobosco criminale e compie un proverbiale “balzo della fede” che prefigura il suo futuro come protettore notturno della città, dimostrando coraggio e altruismo anche di fronte alle minacce di morte. Intanto, Alfred e Bullock formano un’improbabile ma divertente coppia d’investigatori, dove lo charme e l’eloquenza del maggiordomo compensano l’aggressività strategica del detective: inutile dire che le scene più soddisfacenti sono quelle in cui Alfred dà prova delle sue capacità di combattimento, atterrando i nemici come birilli (non dimentichiamo che ha un passato come agente dell’intelligence britannica). In tale contesto, Gordon rimane in disparte, ed è quasi ininfluente ai fini della trama. A parte lo scontro con Larissa, in cui ha la peggio, il suo momento più importante è nell’epilogo, quando accetta di lavorare come guardia al Manicomio di Arkham, aprendo così il prossimo capitolo dello show. Appuntamento all’anno prossimo per scoprire la sua sorte.

1

La citazione: «Un consiglio, ragazzino: non confondere mai il coraggio con il buon senso.»

Ho apprezzato: Alfred in azione; la sua partnership con Bullock; la struttura con tre linee narrative parallele; il “balzo della fede” di Bruce; Gordon spedito ad Arkham.

Non ho apprezzato: la scialba rilettura di Copperhead; la forzatura del cameo di Poison Ivy; l’assenza di reale tensione.

Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di Gotham sul nostro Episode39 a questo LINK.

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