Lotta per i diritti civili, denuncia del razzismo, personaggi veri che queste battaglie le hanno condotte sulla propria pelle. Dopo Hunger e 12 anni schiavo, dopo le vite dell’attivista irlandese Bobby Sands e dell’uomo di colore Solomon Northup nato libero e fatto ingiustamente schiavo, Steve McQueen torna ad esplorare l’universo di battaglie per la giustizia e l’uguaglianza: il regista inglese ha infatti intenzione di voler dirigere un biopic su Paul Robeson. Ossia un attore, cantante e attivista per i diritti civili vissuto tra il 1898 e il 1976 negli Stati Uniti: un uomo che riuscì ad eccellere nello sport e nell’arte, e che divenne però un bersaglio per il Governo americano soprattutto per le sue battaglie a sostegno della popolazione afro-americana (lui stesso era figlio di uno schiavo di origini africane) e per le sua presunta condivisione dell’ideologia comunista.
Così Steve McQueen (premio Oscar lo scorso anno per 12 anni schiavo) ha parlato dell’idea di fare un film su Paul Robeson: «Avevo circa 14 anni, e non sapendo chi fosse Paul Robeson, questo americano nero in Galles, un tipo che mi sembrava strano. Ma naturalmente, ho appena scoperto la sua storia, ho capito che era un incredibile essere umano».
Al momento non sappiamo nulla sulle tempistiche di lavorazione, né su quale attore rivestirà i panni del protagonista. Vi ricordiamo che Steve McQueen è alla regia anche del pilot della serie tv Codes of Conduct sulla la storia di Beverly Snow: un giovane afroamericano dal passato ambiguo, che tenta di farsi strada, tra mille pregiudizi e difficoltà, nella società newyorkese.
Fonte: Collider