Star Wars Rebels, la recensione del primo episodio: Spark of Rebellion

Star Wars Rebels, la recensione del primo episodio: Spark of Rebellion

Di Lorenzo Pedrazzi

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Su Disney XD ha debuttato Star Wars Rebels, il nuovo show in CGI ambientato fra gli episodi III e IV della saga di George Lucas (cliccate qui per vedere le videointerviste ai protagonisti). La premiere, intitolata Spark of Rebellion nella versione originale (Star Wars Rebels Tv Movie in Italia) promette uno show ricco di avventura e di legami con la trilogia originale…

Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…

La Repubblica è ormai caduta, e l’ordine dei Jedi è stato sterminato da Anakin Skywalker, ormai mutatosi in Darth Vader. L’Impero governa la galassia con il pugno di ferro, e il giovane Ezra, un orfano che vive di espedienti sul pianeta Lothal, incontra una squadra di fuorilegge composta dal Jedi Kanan, dalla pilota Hera, dal muscoloso Zeb, dalla guerriera Sabine e dal droide Chopper, impegnati nel furto di un carico di fucili imperiali. Con Kanan sente una strana connessione, ma non riesce a capire di cosa si tratti. In ogni caso, nonostante cerchi di pensare solo a se stesso, il ragazzo viene coinvolto in una missione di salvataggio volta a soccorrere alcuni Wookiee, tenuti prigionieri in una nave da trasporto, ma il gruppo – che viaggia a bordo dell’astronave Ghost – cade in una trappola. L’Agente Kallus, un alto ufficiale del Security Bureau dell’Impero, cattura Ezra per servirsene come esca; il giovane, chiuso in cella, estrae un cubo che aveva sottratto a Kanan, e senza accorgersene, con la sola forza del pensiero, lo attiva: il cubo contiene una registrazione olografica in cui Obi-Wan Kenobi avverte i Jedi superstiti di non tornare al Tempio, e di resistere come possono contro il nemico. Ezra non lo sa, ma attivando il cubo ha superato la prova per diventare un allievo Padawan. In seguito, grazie a uno stratagemma, riesce a sgattaiolare dalla sua cella e viene raggiunto da Kanan, Zeb e dagli altri, che lo riaccolgono sulla Ghost e fuggono in tutta fretta. Ezra ha scoperto che gli Wookiee sono stati portati alle miniere di Kessel, dove non hanno possibilità di sopravvivere: così, la squadra parte per salvarli, e riesce a prelevarli dopo uno scontro con le forze imperiali, durante il quale Kanan brandisce la sua spada laser ed Ezra dà prova di saper utilizzare la Forza, salvando un piccolo Wookiee dalla minaccia di uno Stormtrooper. Il Jedi respinge Kallus, che però riesce a sopravvivere.
Infine, Ezra accetta di unirsi alla squadra e diventare l’allievo di Kanan. Kallus, nel frattempo, contatta il misterioso Inquisitore, un Lord Sith che ha intenzione di dare la caccia al maestro e all’allievo Jedi…

2

Lo sfruttamento inusitato del marchio Star Wars, con le sue innumerevoli incarnazioni televisive, videoludiche, fumettistiche e letterarie, induce sempre un po’ di cautela davanti a un nuovo prodotto firmato Lucasfilm, ma Star Wars Rebels parte subito da una premessa intrigante, poco sfruttata a livello televisivo: raccontare quell’interregno che separa la prima dalla seconda trilogia, un ventennio nebuloso in cui nasce l’Alleanza Ribelle, e che prepara il terreno per l’ascesa di Luke Skywalker. Lo sceneggiatore Simon Kinberg allestisce un cast di personaggi inediti che, citando il titolo della premiere, costituiscono la prima “scintilla” della ribellione, e che per il momento appaiono caratterizzati soprattutto dalle loro attitudini, con poche sfumature psicologiche: Kanan è un maestro Jedi, il leader dell’equipaggio; Hera è la pilota della Ghost, posata e sensibile; Zed è il guastatore del gruppo, forte e blandamente ironico; Sabine è l’ammaliante guerriera con una passione per i graffiti e le esplosioni; mentre Ezra è l’eroe principale della storia, giovane e indisciplinato, ma ricco di potenziale. In questo constesto, l’idea vincente di Star Wars Rebels risiede nei legami con la mitologia della saga, dove la Forza gioca un ruolo fondamentale, e l’addestramento Jedi assume connotazioni palesemente formative, rivelandosi come un percorso di crescita non soltanto marziale, ma anche psicologico, caratteriale e – forse – spirituale. Da qui la necessità di avere un protagonista solitario, ribelle e abbandonato a se stesso, che però troverà il proprio sentiero nella Forza, e una nuova famiglia nell’equipaggio della Ghost: idea non certo nuova, ma funzionale all’identità del prodotto.

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Perché Star Wars Rebels, è bene ricordarlo, è pur sempre una serie per ragazzi, e non un prodotto che – come i film – tenta di mediare tra le diverse generazioni spettatoriali. L’umorismo si rivolge esclusivamente al pubblico più giovane, e anche la semplicità delle connessioni narrative conferma la predilezione per un target pre-adolescenziale: l’avventura scorre leggera, senza grande tensione, ma con ottimo senso del ritmo e una discreta capacità di costruire l’attesa per i prossimi episodi, anticipati dal debutto dell’Inquisitore nella scena finale. Anche l’azione è godibile, ma il vero banco di prova saranno i duelli con la spada laser, che nel precedente Star Wars: The Clone Wars apparivano sin troppo rigidi. D’altra parte, l’animazione soffre i limiti del budget televisivo: i modelli dei personaggi sono un po’ spartani (alquanto bruttini gli Wookiee), ma in compenso gli effetti luministici sono davvero buoni, soprattutto in relazione alle superfici riflettenti, come le armature degli Stormtrooper e altri oggetti metallici o plastici. I limiti tecnici, però, non ostacolano la sensazione di trovarsi davvero nell’universo di Guerre stellari, poiché lo stile visivo è ispirato al design originale del grande Ralph McQuarrie, e riesce quindi a recuperare – dopo anni di “guerre dei cloni” e altri prodotti ispirati ai prequel – l’atmosfera della trilogia classica. In tal senso, un contributo determinante è offerto dal sonoro: dalla vibrazione della spada laser al sibilo dei blaster, dal rumore delle astronavi alle musiche, tutto rimanda all’universo di Star Wars… compreso l’immancabile Wilhelm Scream, che risuona quando un malcapitato Stormtrooper cade da un precipizio, proprio come in Episodio IV: Una nuova speranza. Poi, la voce di Obi-Wan chiude l’episodio con un messaggio che si allaccia direttamente al primo film, segno che il legame con i capitoli cinematografici è piuttosto solido, e che l’avventura è appena cominciata.

4

La citazione: «Nel tempo, una nuova speranza emergerà. Che la Forza sia con voi… sempre.»

Ho apprezzato: il buon ritmo dell’episodio; i riferimenti alla mitologia della saga; l’ottimo sonoro; l’atmosfera vicina alla trilogia classica.

Non ho apprezzato: la semplicità dei modelli dei personaggi.

Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di Star Wars Rebels sul nostro Episode39 a questo LINK.

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