Prende il via questa sera con l’anteprima della commedia nostrana Soap Opera la nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Un festival che sembra aver ormai abbandonato la sua vocazione di kermesse dedicata al cinema d’autore internazionale per farsi soprattutto una grande festa popolare. Una direzione evidenziata anche dalla giuria non più composta da rinomati addetti ai lavori, grandi registi e grandi attori di fama internazionale, ma dalla gente comune: ad assegnare i principali premi sarà infatti il pubblico, con voti telematici all’uscita dalla sala da effettuare anche via applicazione telefonica. Unica eccezione il Premio Taodue Camera d’Oro Alla Migliore Opera Prima che sarà invece decretato da una giuria internazionale composta in cui sono coinvolti anche Cristiana Capotondi e Valerio Mastandrea.
Guidata dal direttore artistico Marco Müller, qui al terzo (e probabilmente ultimo) mandato, la manifestazione proseguirà fino al 25 ottobre. Per essere preparati su tutto ciò che succederà, leggete qui sotto tutti i dettagli:
Film d’apertura
Ad alzare il sipario sul Festival di Roma questa sera ci pensa Soap Opera, la commedia corale diretta da Alessandro Genovese: l’autore teatrale passato al cinema con La peggior settimana della mia vita e Il peggior Natale della mia vita ha girato a Cinecittà questo film dalle atmosfere assurde e affascinanti. Definita come «un giallo surreale che si trasforma in commedia», la pellicola ha per protagonisti Fabio De Luigi, Diego Abatantuono, Cristiana Capotondi, Chiara Francini (tutti attori con cui Genovese ha già lavorato nei suoi due film precedenti) Ricky Memphis, Caterina Guzzanti che, nelle vesti di fantasmi capricciosi o persone in carne ossa un po’ scentrate, abitano tutti nello stesso condominio alle prese con un mistero da risolvere…
Il cinema italiano sarà anche il protagonista della serata di chiusura con Andiamo a quel paese di Ficarra & Picone.
I film in programma
Sono oltre cinquanta le pellicole in concorso, metà delle quali presentate in anteprima mondiale. Tra gli altri Time Out of Mind di Oren Moverman in cui troveremo un Richard Gere irriconoscibile negli inediti panni di un clochard, l’acclamato thriller di David Fincher Gone Girl con Ben Affleck e Rosamund Pike, il biopic sul leggendario e temuto narcotraffico colombiano Pablo Escobar Paradise Lost con protagonisti Benicio Del Toro e Josh Hutcherson, Still Alice di Richard Glatzer con Julianne Moore e Kristen Stewart nei panni di madre e figlia alle prese con una brutta malattia. Tra gli autori più attesi: Richard Glatzer, Dan Gilroy, Brad Anderson e Park Chan-Wook. Ma anche il regista cult dal Giappone giapponese cult Takashi Miike e il russo russo Aleksej Fedorcenko. Inoltre, The Knick ossia la serie tv firmata da Steven Soderbergh. Di un certo interesse, infine, le due retrospettive concatenate tra di loro, che affronteranno il cinema gotico italiano e quello del grande maestro Mario Bava (ospite d’eccezione per entrambe le retrospettive Joe Dante).
Gli italiani
Molto ricca anche se un po’ sottotono è la presenza italiana. In primis segnaliamo la sezione “Prospettive Italia” che raccoglie otto titoli tra cui gli esordi Index Zero, sci-fi di Lorenzo Sportiello, e Last Summer, opera drammatica di Leonardo Guerra Seràgnoli, poi Fino a qui tutto bene di Roan Johnson, Due volte delta di Elisabetta Sgarbi e Largo Baracche di Gaetano Di Vaio. Sparsi nel programma troviamo Biagio di Pasquale Scimeca, La foresta di ghiaccio di Claudio Noce, I Milionari di Alessandro Piva e soprattutto Buoni a nulla di Gianni Di Gregorio (Pranzo di ferragosto).
La giuria
Come già accennato a inizio articolo, nell’ottica di tornare alle origini popolari della manifestazione così come l’aveva ideata il fondatore Walter Veltroni, il Festival di Roma quest’anno non avrà una giuria internazionale ad assegnare il Marc’Aurelio d’Oro. Un po’ come succede al Sundance di Redford o al Toronto Film Festival, sarà invece il pubblico a decretare il vincitore. L’unico riconoscimento consegnato da una giuria di addetti ai lavori sarà il miglior film d’esordio: a decidere il prescelto, Jonathan Nossiter (regista), Francesca Calvelli (montatrice), Cristiana Capotondi (attrice), Valerio Mastandrea (regista, attore, produttore) e Sydney Sibilia (regista).
La madrina
Sarà Nicoletta Romanoff la madrina, ovvero la padrona di casa, della nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. L’attrice italiana lanciata da Muccino da Ricordati di me e vista l’ultima volta in Posti in piedi in paradiso di Verdone sarà lei la protagonista della serata di apertura e chiusura del Festival. Nota di colore: il padrino della sezione collaterale e autonoma Alice nella città sarà invece il suo (ex?) compagno Giorgio Pasotti che proprio durante la kermesse proietterà il suo primo da regista Io, Arlecchino nella rassegna Wired Next Cinema.
Le star attese
Grande Cinema e grandi Star. Solo un paio di giorni fa il Festival Internazionale del Film di Roma ha annunciato gli ospiti d’onore che sfileranno sul red carpet dell’Auditorium Parco della Musica e, tra le presenze confermate, arriveranno i premi Oscar Benicio del Toro e Kevin Costner, poi Richard Gere, Willem Dafoe, Clive Owen. Fra le altre star del primo fine settimana: anche Rooney Mara e poi anche molti beniamini del pubblico giovane come Lily Collins, Josh Hutcherson, Sam Claflin. Al Festival sfileranno inoltre i cinque membri del leggendario gruppo musicale degli “Spandau Ballet”: Tony Hadley, Martin Kemp, Gary Kemp, Steve Norman, John Keeble. E infine il red carpetospiterà in due occasioni Tomas Milian, attore di origine cubana, interprete di film importanti per cineasti hollywoodiani come Steven Spielberg, Oliver Stone e Steven Soderbergh, straordinario protagonista della stagione dello spaghetti western e del poliziesco all’italiana, amato da registi che hanno fatto la storia del nostro cinema quali Michelangelo Antonioni, Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini.
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