A Hen in the Wolf House, quinto episodio della seconda stagione di Agents of S.H.I.E.L.D., mostra il debutto di Adrianne Palicki nel ruolo di Bobbi Morse, e riporta in scena il misterioso personaggio interpretato da Kyle MacLachlan…
Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER.
Raina (Ruth Negga) ha un assoluto bisogno dell’Obelisco, poiché Daniel Whitehall (Reed Diamond) ha promesso di ucciderla se non glielo porterà entro due giorni. Il Dottore (Kyle MacLachlan), però, non ha alcuna intenzione di consegnarglielo, e in un accesso d’ira per poco non la uccide; in compenso, trucida due criminali che si erano rivolti a lui per l’estrazione di un proiettile.
Raina cerca quindi di incastrare Simmons (Elizabeth Hernstridge) per costringere Coulson (Clark Gregg) ad aiutarla. Bakshi (Simon Kassianides) e Bobbi Morse (Adrianne Palicki), capo della sicurezza dell’Hydra, cominciano a cercare una talpa tra il personale, e Raina minaccia di spedire a tutti gli indirizzi mail dell’Hydra una foto che comprometterebbe Simmons; l’invio verrà annullato solo se potrà condurre Skye (Chloe Bennett) da suo padre, unico sistema per ottenere l’Obelisco da lui. Coulson rifiuta, Melinda May (Ming-Na Wen) impedisca a Skye di intervenire, e l’identità di Simmons viene rivelata a tutti i suoi colleghi… ma Bobbi Morse – armata di bastoni – interviene in sua difesa prima che venga catturata: Bobbi è infatti un’agente dello S.H.I.E.L.D., inviata da Coulson per tenere d’occhio Simmons. Triplett (B.J. Britt) preleva entrambe con il quinjet in cima all’edificio, e le porta al Parco Giochi.
Intanto, Lance Hunter (Nick Blood) ha iniettato un segnalatore sotto la pelle di Raina, ma nel covo del Dottore non trovano nessuno, solo i cadaveri dei due criminali. Skye si convince che suo padre è una persona malvagia, e dev’essere fermato, ma pretende che Coulson non le nasconda più nulla. Il Dottore osserva il tutto attraverso le telecamere del suo covo, e sviluppa un odio profondo per lo S.H.I.E.L.D.; si reca quindi da Whitehall e, dopo aver dimostrato la sua forza mettendo al tappeto alcune guardie, gli consegna l’Obelisco – chiamato “Divinatore” nella sua lingua nativa – e gli propone un’alleanza per sconfiggere il loro nemico comune, Coulson.
Al Parco Giochi, Simmons ritrova Fitz (Iain De Caestecker), e inoltre scopriamo che Bobbi è l’ex moglie di Hunter. Skye – che secondo Coulson possiede DNA alieno, poiché il farmaco GH-325 non ha avuto effetti collaterali sul suo comportamento – ipotizza che i misteriosi segni tracciati da lui e da Garrett siano in realtà una mappa…
Agents of S.H.I.E.L.D. introduce uno dei personaggi su cui (presumibilmente) punterà di più in questa stagione, anche perché si tratta di una supereroina piuttosto nota tra i lettori Marvel: Mockingbird, membro dei Vendicatori, ci viene presentata come un’agente S.H.I.E.L.D. sotto copertura, e Adrianne Palicki le dona una fisicità imponente che, unita alle due doti di combattimento con i bastoni, le permette di sbaragliare i soldati dell’Hydra con una certa facilità. Il suo intervento permette di risolvere la missione di Simmons, finalmente libera di tornare in squadra e di confrontarsi con Fitz, ma l’episodio ha anche il merito d’imprimere una brusca svolta narrativa nella trama orizzontale, concludendo l’ipotetica prima “fase” di questa nuova stagione. Mentre Bobbi e Simmons tornano all’ovile, il Dottore svela in parte la sua vera natura, e si allea con l’Hydra per abbattere Coulson, spogliandosi della sua ambiguità per schierarsi apertamente dalla parte dei “cattivi”: chiunque egli sia (un Inumano?), è dotato di grande forza fisica e di DNA alieno, poiché il contatto con l’Obelisco – o meglio, il Divinatore – non ha alcuna conseguenza su di lui, e inoltre sembra conoscerne l’origine segreta. Contro un avversario del genere, Coulson avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile, soprattutto in un momento instabile come quello che sta vivendo dall’inizio della stagione; per questo motivo, oltre che per correttezza personale, accetta di condividere i suoi segreti con Skye, riannodando un rapporto che ultimamente si era fatto più algido e distaccato rispetto alle origini. Inoltre, è proprio Skye a ipotizzare che il codice alieno nasconda una mappa, la cui destinazione è però ancora ignota.
Su questi binari, A Hen in the Wolf House si rivela una puntata intrigante e bella tesa, poiché sfrutta il parallelismo tra la minaccia di Raina e la caccia a Simmons per incrementare l’atmosfera di pericolo, lasciando montare la suspense fino alle rivelazioni finali. Peccato che, pur all’interno di un episodio ben costruito, si notino due passaggi un po’ nebulosi: come ha fatto Raina a consegnare all’Hydra le prove del “tradimento” di Simmons? E com’è possibile che quest’ultima sia riuscita a spostare le altre prove dalla sua scrivania a quella di un collega? Questi snodi del racconto vengono rappresentati con eccessiva fretta, anche perché la puntata è densa di eventi che si susseguono in modo frenetico, e il ritmo della narrazione, in tal senso, si attesta su buoni livelli. Di sicuro A Hen in the Wolf House, alla pari dell’episodio precedente, dimostra che la serie può offrire un valido intrattenimento anche senza un grande sfoggio di superpoteri: è sufficiente che le storie siano ben amalgamate alla trama orizzontale, e che abbiano carattere. Al contempo, però, l’aggiunta di Mockingbird potrebbe arricchire il versante “supereroistico” dello show, e questo dovrebbe giovare a un prodotto che, non dimentichiamolo, costituisce pur sempre un tassello dell’universo Marvel… anche se, al momento, la presenza di Adrianne Palicki sembra limitata a due soli episodi. Vedremo.
La citazione: «Un attimo, mi sta dicendo che sono un’aliena?»
Ho apprezzato: il buon ritmo dell’episodio; la suspense nel parallelismo tra la minaccia di Raina e la caccia a Simmons; gli sviluppi della trama orizzontale; Kyle MacLachlan; il debutto di Adrianne Palicki.
Non ho apprezzato: un paio di snodi narrativi poco curati.
Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di Agents of S.H.I.E.L.D. sul nostro Episode39 a questo LINK.