Loved Ones, decimo episodio di The Strain, svela la sorte di Kelly e anticipa inquietanti sviluppi per il futuro della serie…
Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER
Il piccolo Zach (Ben Hyland), figlio di Ephraim (Corey Stoll), riesce a rintracciare il cellulare di sua madre Kelly (Natalie Brown) attraverso un’applicazione on-line, sfruttando la connessione a internet che funziona solo a tratti. Eph decide quindi di recarsi sul posto, dove trova il cellulare nelle mani di una senzatetto: dopo averle medicato un’ustione, riesce a farsi accompagnare nel luogo dove la donna ha rinvenuto il telefono, vicino all’automobile di Kelly. Lei, però, non c’è.
Scopriamo infatti che, il giorno prima, Kelly è stata attaccata in casa da Matt, al quale è riuscita a sfuggire colpendolo al volto con un punteruolo. Dalla ferita, però, è fuoriuscito un parassita che si è introdotto nell’occhio della donna, infettandola. In seguito, Kelly ha vagato confusamente per la città, finché la sete non l’ha portata ad aggredire l’amica Diana (Inga Cadranel) e suo figlio per nutrirsi del loro sangue, infettandoli a loro volta. Guidata dalla voce del Maestro, Kelly lo ha poi raggiunto nel sottosuolo di New York: sembra che lo strigoi abbia grandi piani per lei.
Tornando al presente, Vasily Fet (Kevin Durand) e Dutch Velders (Ruta Gedmintas) entrano con l’inganno nel grattacielo del Gruppo Stoneheart per ripristinare internet e gli altri mezzi di comunicazione, ma vengono immediatamente bloccati dagli uomini di Eldritch Palmer (Jonathan Hyde), che convoca Dutch e le confessa i suoi piani per l’immortalità. La ragazza lo colpisce con un pugno, e viene portata via dal suo assistente personale, il signor Fitzwilliam (Roger R. Cross), a cui viene dato l’incarico di uccidere sia lei sia Vasily. Fitzwilliam, però, li lascia andare: pur essendo fedele al suo capo, non ne approva le scelte, e riconosce che Dutch e Vasily sono nel giusto.
Intanto, Eph segue gli indizi fino alla casa di Diana, dov’è costretto a uccidere lei e suo figlio, ormai trasformati in vampiri. In mano a Diana trova il ciondolo che Kelly portava al collo, e così capisce che per sua moglie non c’è più niente da fare. Tornato al banco dei pegni, aggredisce verbalmente Dutch, che decide di andarsene, poi consegna il cellulare di Kelly a Zack. Il bambino lo usa per guardare alcune foto che lo ritraggono con sua madre, e un video del suo ultimo compleanno, quando lei gli aveva regalato la bicicletta che desiderava tanto.
Con Loved Ones, come si può intuire dal titolo, la serie di Guillermo Del Toro e Chuck Hogan torna a concentrare l’attenzione sull’intimità dei personaggi, ma stavolta le sfumature emotive sono più coinvolgenti, anche perché ben integrate nello sviluppo della trama. La costruzione del racconto, inoltre, è piuttosto efficace: l’episodio è basato infatti sull’alternanza fra il tempo presente e il tempo passato, stabilendo un parallelismo fra gli indizi scoperti da Ephraim e l’effettiva narrazione dei loro retroscena, con la sventurata Kelly che degrada progressivamente verso la condizione mostruosa, pur restrando aggrappata – con la disperazione del naufrago travolto dalla tempesta – ai poveri residui della sua umanità. Questa discesa nell’abisso è resa più dolente dalla consapevolezza che là fuori, mentre lei si è già trasformata in uno strigoi, suo marito e suo figlio sperano ancora di ritrovarla viva e in salute: sono stati a un passo dalla salvezza (Eph le aveva detto di fuggire dalla città), si sono cercati, ma non si sono trovati; e ora Kelly è diventata uno strumento nelle mani del Maestro, il quale sembra avere grandi piani per lei.
Si tratta quindi di una puntata in cui solo all’apparenza succede poco, ma in realtà si verificano due svolte alquanto significative: da un lato la sopracitata trasformazione di Kelly (con tutte le conseguenze emotive e narrative del caso), e dall’altro la rivelazione dei dubbi di Fitzwilliam, che potrebbe diventare un fattore di erosione all’interno dello stesso Gruppo Stoneheart. Il fatto, però, è che per la prima volta The Strain riesce a confezionare un episodio privo di cali di ritmo – o di tensione – senza affidarsi al carisma di Abraham (che compare brevemente solo in un paio di scene) o alle sequenze d’azione (sporadiche), ma focalizzandosi sul privato di Eph, Kelly e Zack, che poi dovrebbero costituire il nucleo sentimentale dello show. Episodio di transizione, insomma, ma ben strutturato ed efficace.
La citazione: «Se hackerare significa esplorare i limiti del possibile, allora sto per ottenere quello che chiamereste l’hackeraggio supremo.»
Ho apprezzato: la costruzione alternata fra passato e presente; i risvolti emotivi; la sottile attrazione fra Dutch e Vasily.
Non ho apprezzato: nulla di rilevante.
Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di The Strain sul nostro Episode39 a questo LINK.