Un ritorno nelle viscere della corruzione, nel cuore marcio di quella città del peccato dove tutto è nero e i personaggi si stagliano dallo sondo come figure rubate all’ombra. A nove anni dal primo adattamento per il grande schermo dell’opera a fumetti di Frank Miller, il regista ormai cult Robert Rodriguez è tornato a mettere in scena il mondo di perdizione di Sin City – Una donna per cui uccidere, con l’aggiunta del 3D, parte del vecchio cast (Rosario Dawson, Mickey Rourke e qualche posa di Bruce Willis) e nuove gustosissime entrate quali Joseph Gordon Levitt, Josh Brolin e la seducentissima Eva Green.
Una squadra davvero stellare che stavolta, a detta dello stesso regista, ha avuto meno difficoltà a calarsi nel regno di Sin City, nelle sue grafiche audaci concepite a servizio degli albi e dei disegni originali:
“Dal punto di vista tecnico, in questo film abbiamo avuto il vantaggio che tutti, dalla troupe agli attori, erano già abituati a lavorare con il green screen – ha spiegato Rodriguez presentando il film a Roma insieme a Miller – In questi dieci anni tutti si sono abituati a questo metodo, non hanno più dovuto fidarsi di me, stavolta sapevano bene cosa stavamo facendo”.
La differenza più rilevante rispetto al primo capitolo, in tutti i sensi, è invece il 3D:
“Essendo strettamente legato ai fumetti di Miller, questo film lavora molto sull’astrattismo e funziona molto bene in tre dimensioni. A volte capita di vedere troppi elementi che si muovono sullo schermo e lo spettatore non sa dove guardare. Frank invece ha sempre avuto l’abilità di gestire composizioni complesse: sa come portarti a guardare esattamente quello su cui ti devi concentrare e i suoi disegni, col 3D, prendono vita con grande efficacia e precisione”.
Non è peraltro un caso che il nome dell’autore compaia vicino a quello del regista nei credits del film, così come a chiare lettere nei titoli di testa, scelta che è costata a Rodriguez l’uscita dalla Director’s Guild e dalle sue rigide regole:
“La mia idea non è mai stata prendere il suo fumetto e adattarlo per il cinema, bensì di prendere il cinema e adattarlo al suo fumetto. Volevo che la trasposizione fosse il più fedele possibile perché la sua visione dell’opera è semplicemente completa”.
Una scelta molto apprezzata da Miller, che dichiara con un certo orgoglio di non aver mai lavorato veramente a Hollywood o con Hollywood:
“Ho imparato molto da Robert, in particolare che per fare un buon film su un fumetto bisogna conoscere benissimo il materiale da cui si parte e attenervisi il più possibile. Più si rimane vicino alla fonte e meglio è perché i fumetti sono opera, o almeno dovrebbero esserlo, di un unico autore, che dà loro un’impronta e una coerenza. Hollywood invece è come una specie di tritacarne, ci sono talmente tante mani che le storie ne escono come hamburger e rischiano di diventare tutte uguali. Il mio consiglio per loro è di rimanere fedeli all’originale”.
Ecco anche perché Miller non ha visto il trailer dell’attesissimo Batman v Superman: Dawn of Justice, né ha intenzione di farlo o di preoccuparsi di personaggi che non considera più suoi, almeno in ambito cinematografico. Non è così ovviamente per quelli di Sin City, come la spietata e bellissima Ava Lord:
“L’ho sempre pensata come la quintessenza della femme fatale, capace di riunire e superare tutti gli esempi di questo tipo di donna esistenti nel fumetto, nel cinema e nella letteratura. Penso che Eva Green ci sia riuscita perfettamente, rendendo il suo ruolo terrificante e sexy ma anche molto tragico”.
L’incrollabile Marv (Mickey Rourke) è pensato da Miller come un “Conan con un trench, un barbaro che vive in un contesto urbano”, mentre la new entry, Josh Brolin, ha convinto così tanto gli autori da persuaderli a recitare il suo ruolo per intero, anche dopo la trasformazione fisica del suo personaggio, interpretato da Clive Owen nel capitolo precedente della serie:
“L’idea era di cominciare con Josh e finire con Clive ma, vedendo la grande prova di Brolin, abbiamo cominciato a pensare che cambiare faccia avrebbe tolto continuità alla storia e fatto dispiacere al pubblico, data la sua meravigliosa performance. Così abbiamo fatto una giornata di riprese extra con le scene in cui il suo personaggio subisce un intervento e ottiene un nuovo viso. è stato subito chiaro che la conclusione perfetta sarebbe stata con lui”.
Ma sarà possibile sperare di vedere un nuovo capitolo di Sin City, magari in fumetto ancor prima che sul grande schermo? Miller non ne è sicuro:
“Non so se sarà mai possibile tornare alla carta, sicuramente ora sarebbe difficile sedermi a un tavolo e pensare a Marv senza immaginarmelo come Mickey Rourke. Restiamo a vedere cosa accadrà”.
Sin City – Una donna per cui uccidere, arriverà nelle sale italiane il 2 ottobre, per Lucky Red. Per maggiori informazioni potete consultare le nostre News dal Blog. QUI invece trovate la pagina facebook italiana.