Non è la prima volta che Hatsune Miku, il personaggio virtuale/immaginario creato 7 anni fa dalla giapponese Crypton Future Media, si esibisce in pubblico, ma questa volta l’esibizione al The Late Show with David Letterman programmata per il prossimo 8 ottobre, è senza dubbio la prima in cui l’idol nipponica sarà presentata ad un vasto pubblico generalista. Del 2009 è il debutto in un concerto live, nella città di Saitama, durante lo stesso anno poi anche all’estero, nell’Anime Festival Asia di Singapore, per poi giungere fino agli Stati Uniti due anni fa quando si esibì presso l’Anime Expo di Los Angeles. Ma di che cosa parliamo quando diciamo idol o personaggio virtuale? Chi o cosa è insomma Hatsune Miku?
L’esibizione di Hatsune Miku a Tokyo nel 2011
Facciamo un passo indietro e prima andiamo a scoprire che cos’è un vocaloid che è il passo precedente alla creazione di Hatsune Miku. Un vocaloid in soldoni è un programma in grado di sintetizzare la voce e quindi di cantare da solo, il primo fu sviluppato dalla Yamaha nel 2004 e dal quel momento in poi altri ne sono stati immessi sul mercato. Nel 2007 la stessa Yamaha ne rilascia una seconda versione, Vocaloid2, e per accompagnare i brani “cantati” da questo nuovo programma si decide di creare una serie di immagini di cantanti compito affidato alla summenzionata Crypton Future Media. Hatsune Miku è quella che di più fa breccia nell’immaginario giapponese e che quindi si impone come una vera e propria star virtuale, la star del terzo millennio. Da qui poi tutto scorre e si svolge “normalmente” lungo i binari pop-commerciali abituali come per un qualsiasi altro idol giapponese in carne ed ossa: viene scelta un’etichetta, in questo caso “diva androide proveniente da un vicino mondo futuro dove le canzoni sono andate perdute” ed il personaggio comincia a fare il giro della rete prima, apparendo soprattutto in video e poi in videogiochi, manga ed anime fino ai concerti live di cui si scriveva più sopra.
L’ospitata al David Letterman Show, dove Hatsune Miku si esibirà e canterà, è una specie di celebrazione di questo fenomeno che sembra riflettere molto da vicino, anche se con differenze sostanziali, quello creato da William Gibson in uno dei suoi libri di fantascienza, AIDORU (IDORU) nel 1997, dove uno dei protagonisti del romanzo era Rei Toei, una cantante virtuale appunto, oggetto di desiderio da parte di molti e centro attorno al quale si sviluppava la narrazione.