L’Evocazione – The Conjuring è stato senza ombra di dubbio (e meritatamente) il più grande successo horror degli ultimi anni. Una pellicola old school che ha contribuito definitivamente al ritorno di un tipo di horror che, a causa (o per merito) dei vari Hostel e Saw era un po’ passato in secondo piano: quello fatto solo ed esclusivamente di brividi, dove la violenza viene lasciata quasi totalmente fuori campo ed è l’atmosfera a dominare incontrastata. Il fatto che dietro la macchina da presa ci fosse James Wan, il creatore della saga di Saw, non è un controsenso ma dimostra solo quanto questo regista sia versatile e in grado di gestire ogni sfumatura di un genere che troppo spesso viene sottovalutato.
Il pubblico ha imparato a conoscere la bambola Annabelle proprio grazie a quel film e, nonostante la sua figura fosse secondaria rispetto al plot principale, l’ha amata e temuta a tal punto che si è deciso successivamente di fare un film tutto su di lei. Forse l’idea è nata proprio durante la lavorazione, perché è impossibile non notare il modo in cui quella bambola riesca ad emergere nei pochi momenti in cui si trova di fronte alla macchina da presa, quasi a voler dire “Non è ancora il mio momento, ma verrà!”.
Quel momento è arrivato prima di quanto si pensasse, dato che Annabelle, lo spin-off/prequel de L’Evocazione è entrato in lavorazione praticamente subito, cosa che ha contribuito all’affermarsi di alcuni dubbi sacrosanti e legittimi, tra cui il principale: la produzione sta cercando di battere il ferro finché è caldo? Impossibile negarlo, ma se il risultato è dignitoso ben venga.
Per l’occasione Wan ha deciso di comparire solo come produttore, affidando la regia a John R. Leonetti, che in The Conjuring aveva curato la fotografia, ricreando quelle suggestive atmosfere anni ’70 che tanto hanno contribuito alla buona riuscita del film. Per il cast si è deciso di puntare su attori non troppo conosciuti come Annabelle Wallis e Ward Horton, una scelta dettata dal budget ristretto ma che si è rivelata vincente, perché determinate pellicole hanno bisogno di creare empatia nello spettatore, e molto spesso i volti noti non aiutano.
La storia è ovviamente quella di Annabelle, che nel precedente film ci era già stata presentata come bambola maledetta. Ma cosa l’ha fatta diventare un vero e proprio veicolo del male? Qual’è la storia delle prime persone che l’hanno posseduta? Nel tentativo di dare una risposta a questi interrogativi, la pellicola diretta da John R. Leonetti si dimostra degna del suo predecessore, pur non raggiungendone l’altissimo livello. Questo non le impedisce però di essere un dignitoso film di genere, in grado di cavare il meglio da ogni sua debolezza (una principio che James Wan ha applicato più volte e Leonetti, che ha collaborato con lui, sembra aver imparato bene).
Le ambientazioni sono curate e particolarmente suggestive, come anche l’uso delle luci, che mette in evidenza il passato professionale del regista. I rimandi e le citazioni non mancano, ovviamente, e vanno da Roman Polański, presente in maniera massiccia, a Mario Bava (orgoglio nostrano purtroppo ricordato più all’estero che in patria), senza contare titoli come L’Esorcista e Nightmare – Dal Profondo della Notte. Immancabili anche le strizzatine d’occhio allo stesso James Wan, che però non riguardano L’Evocazione, ma altri titoli come Insidious, questo soprattutto nella rappresentazione delle presenze demoniache. La regia è asciutta ma in grado di regalare qualche tocco di classe, grazie all’uso del grandangolo e di una prospettiva in grado di enfatizzare ogni edificio a seconda dello stato d’animo.
E poi c’è lei, Annabelle, la sola è unica protagonista. Una bambola che realmente esiste, come ci ha già spiegato The Conjuring, anche se in questo caso la sua storia è pura fiction. Funzionerebbe a prescindere, dato l’affetto che le ha dimostrato il pubblico. Il fatto che riesca a funzionare anche come film è un valore aggiunto che decisamente non guasta.
Annabelle arriverà nelle sale italiane il 2 ottobre. Per maggiori informazioni potete consultare la Scheda del Film sul sito Warner Bros.
QUI trovate le foto e i video della tappa romana di Annabelle, passata anche dalla redazione di ScreenWEEK.it