Nei giorni scorsi, Jon Padgett di Thomas Ligotti On-Line e Mike Davis di The Lovecraft eZine hanno alimentato una polemica attorno a True Detective e al suo creatore Nic Pizzolatto, accusandolo di plagio nei confronti dello scrittore horror Thomas Ligotti. In particolare, Pizzolatto avrebbe ricavato le riflessioni nichiliste di Rust Cohle (Matthew McConaughey) da The Conspiracy Against the Human Race, romanzo del 2010, e Davis ne fornisce alcuni esempi. Ve ne riporto un paio:
COHLE: We became too self-aware. Nature created an aspect of nature separate from itself. We are creatures that should not exist by natural law.
“We know that nature has veered into the supernatural by fabricating a creature that cannot and should not exist by natural law, and yet does.” (The Conspiracy Against the Human Race, p.111)
COHLE: …we are things that labor under the illusion of having a ‘self’… each of us programmed with total assurance that we’re each somebody, when in fact everybody is nobody.
“And the worst possible thing we could know — worse than knowing of our descent from a mass of microorganisms — is that we are nobodies not somebodies, puppets not people.” (The Conspiracy Against the Human Race, p. 109)
Curiosamente, però, Davis e Padgett dimenticano di riconoscere che tali concetti filosofici non sono stati certo elaborati da Thomas Ligotti, ma attingono a un patrimonio ben più vasto, che affonda le sue radici in Schopenauer, Nietzche e altri pensatori, come nota giustamente anche Giulio D’Antona su Linkiesta. La risposta di HBO, comunque, non si è fatta attendere:
True Detective è un lavoro di eccezionale originalità, e la storia, la trama, i personaggi e i dialoghi appartengono a Nic Pizzolatto. I concetti filosofici possono essere liberamente utilizzati da chiunque, inclusi gli scrittori di finzione, e in passato ci sono stati molti esempi di questo genere. Esplorare e affrontare le idee e le tematiche che filosofi e romanzieri hanno trattato nel corso degli anni è uno dei molti punti di forza dello show. Noi siamo interamente dalla sua parte, e restiamo al fianco della sua scrittura e di Nic Pizzolatto.
Questa, invece, è la replica dello stesso Pizzolatto:
Niente, in True Detective, è frutto di plagio. I pensieri filosofici espressi da Rust Cohle non rappresentano alcun pensiero o idea che appartenga esclusivamente a nessun autore; piuttosto, si tratta di principi filosofici che derivano dal retaggio pessimista e anti-natalista, la cui tradizione storica include Arthur Schopenauer, Friedrich Nietzche, E.M. Cioran e svariati altri filosofi che hanno espresso queste idee. In quanto pessimista autodidatta, Cohle veicola tale filosofia attraverso la sua erudizione e le sue stesse parole. Le idee insite in questa filosofia non sono certamente una proprietà esclusiva di nessuno scrittore.
In effetti, sarebbe un puro esercizio d’ingenuità credere che True Detective sia un prodotto rivoluzionario e interamente originale, mentre uno spettatore attento ed eclettico, che abbia molteplici esperienze di lettura e di visione alle sue spalle, dovrebbe saper individuare – o quantomeno intuire – le fonti da cui l’autore ha tratto legittimamente ispirazione, non solo sul piano cinematografico e letterario, ma anche filosofico. Il grande pregio di True Detective, dal punto di vista creativo e concettuale, risiede proprio in questo: aver saputo sintetizzare e rielaborare una grande quantità di idee, stimoli e riferimenti poliedrici, incanalandoli in un prodotto stratificato e affascinante.
CLICCATE QUI per leggere la recensione del season finale di True Detective.
Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di True Detective sul nostro Episode39 a questo LINK.
Fonte: Entertainment Weekly