For Services Renderd, settimo episodio di The Strain, svela un dettaglio importante del passato di Abraham, e introduce un nuovo contendente nella guerra contro gli strigoi…
Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER
Gus (Miguel Gomez), arrestato dopo aver ucciso uno strigoi durante l’eclisse di sole, non riesce a convincere gli agenti sulla sua versione dei fatti, e si ritrova in cella insieme al suo amico Felix (Pedro Miguel Arce) che, contagiato, comincia a sentirsi male. Parallelamente, il Dr. Ephraim Goodweather (Corey Stoll) e la Dr.ssa Nora Martinez (Mia Maestro) si uniscono ad Abraham Setrakian (David Bradley) per dare la caccia al Maestro, la cui morte dovrebbe porre fine all’epidemia. L’unico che può aiutarli è Jim Kent (Sean Astin), la cui disponibilità provoca però la rabbia di sua moglie Sylvia (Melanie Merkosky), che parte per la California senza di lui. Jim si mette in contatto con Thomas Eichorst (Richard Sammel) e finge di ricattarlo, chiedendogli del denaro in cambio del cadavere che lui gli aveva detto di far sparire. Eichorst capisce subito che si tratta di un piano ideato da Abraham, ma si reca ugualmente all’incontro con Jim, minacciando la vita di sua moglie se deciderà di schierarsi contro di lui. Jim resiste, e Eichorst gli dice che può considerare sua moglie come morta. Abraham però lo segue fino alla banchina della metropolitana, dove si confronta con lui: Eichorst, prima di essere trasformato in strigoi, dirigeva il campo di concentramento in cui Abraham era stato internato, e gli aveva assegnato l’incarico di costruire qualla che, alla fine, scopriamo essere la cassa in cui viaggia il Maestro. Troppo veloce per la spada di Abraham, lo il mostro sta per attaccare, ma viene ferito da un proiettile d’argento sparato da Ephraim, e fugge aggrappandosi a un vagone della metropolitana.
Nel frattempo, Neeva (Kim Roberts) è costretta da sua figlia Sebastiane (Shailene Garnett) a riportare a casa i figli di Joan Luss (Leslie Hope), che però si è trasformata in vampiro, e ferisce Sebastiane durante un attacco. Le due donne e i bambini sembrano spacciati, ma all’improvviso interviene un commando di individui armati con fucili che sparano paletti d’argento, guidato da un tizio che ha tutta l’aria di essere un vampiro. Quest’ultimo controlla che i bambini non siano stati infettati, e dice a Neeva di portarli via… ma, prima che possano andarsene, uccide Sebastiane con un colpo alla testa: «È stata corrotta» dice alla povera madre, disperata e urlante, e le proibisce i toccarne il cadavere.
Se è vero che The Strain ha ormai centrato il giusto amalgama di tensione, ribrezzo e ritmi narrativi, entrando nel vivo della trama orrorifica e lasciando da parte i problemi dei personaggi, For Services Renderd ha il merito di piazzare un valido colpo di scena che sembra destinato a cambiare le regole del gioco: la misteriosa squadra di ammazzavampiri, paradossalmente guidata da un vampiro (ma non è da escludere che siano vampiri anche gli altri soldati), introduce un elemento nuovo nella guerra contro il Maestro, e suggerisce svariate domande relative all’entità – e quantità – delle forze in campo. L’entrata in scena di questi personaggi è molto efficace, e la gentilezza premurosa con cui il vampiro esamina i bambini genera un notevole senso di straniamento, lasciandoci in bilico fino alla fine. Prevedibile, poi, la spietatezza con cui uccide Sebastiane, segno che lo scopo del commando è proprio quello d’impedire l’infezione… ma per conto di chi?
Per il resto si tratta di un altro episodio molto godibile, che non si risparmia nelle apparizioni mostruose (sempre ottimi, peraltro, gli effetti speciali delle creature) e gestisce con cura i flashback di Abraham, svelandoci che la cassa del Maestro è stata costruita proprio da lui. Interessante anche il monologo di Eichorst sull’ascesa di Hitler, da cui traspare l’utopia deviata di un uomo che travisa gli insegnamenti di Platone, e ritiene che l’umanità brami di essere governata da un capo forte e visionario; appare quindi chiaro che, per lui, la venuta del Maestro coincida idealmente con quella di un secondo Führer, in grado di dare ordine al caos. E, considerando la dabbenaggine degli avversari, c’è davvero il rischio che possa farlo: il piano dei nostri “eroi” è tutt’altro che geniale, e Eichorst rischia persino di uccidere Abraham, prima che Ephraim glielo impedisca con un proiettile d’argento. Insomma, la battaglia si fa sempre più incerta, ma il divertimento non manca, e l’assenza di internet (mandato in tilt – con un espediente un po’ forzato – dall’hacker che lavora per Eldritch) avvolge la serie in un clima da “vecchia scuola”, isolando al contempo i personaggi nella solitudine della loro battaglia.
La citazione: «Quando l’ho incontrato, tanti anni fa, era ancora umano… ma era già un mostro.»
Ho apprezzato: l’apparizione finale del commando ammazzavampiri; la buona tensione generale; la qualità degli effetti visivi.
Non ho apprezzato: il piano per trovare il Maestro.
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