Screenweek dal Giappone
Circa una settimana è stato lanciato in Giappone un progetto atto a salvaguardare e proteggere il copyright di manga e anime, un’iniziativa antipirateria nel terzo millennio insomma che, sostenuta dal ministero dell’industria e dell’esportazione, vede fra le sue fila molti nomi e compagnie del settore.
Il progetto che ha anche una homepage, ha degli biettivi ben precisi, si prefissa infatti di monitorare e far eliminare nei prossimi 5 mesi, tutto il materiale audiovisivo presente su internet e che infrange il copyright, cioè richiedere ufficialmente la rimozione dai vari siti online, delle animazioni e degli scan dei manga, in qualsiasi lingua con una particolare attenzione verso l’inglese, lingua franca del nostro periodo.
Facile immaginare che i siti dove la maggiorparte di queste richieste saranno inoltrate saranno Youtube, Vimeo e affini, il nome un po’ altisonante di questa iniziativa è Manga Anime Guardians Project ed è stato lanciato con la diffusione di un video in cui appaiono molti famosi personaggi di anime e manga a sostenere la causa, sapreste riconoscerli?
Sembra quindi, anche considerato il tenore del video, che uno degli scopi principali sia quello di sensibilizzare il pubblico e gli appassionati sull’importanza delle loro decisioni di lettura/visione nei confronti degli studi d’animazione e di conseguenza anche sugli artisti amati. Sempre il ministero dell’industria giapponese ha calcolato poi che solo in questo 2014 e solo negli Stati Uniti il danno di questi upload illegali ammonterà a fine anno a circa 20 milioni di dollari.
Fatta salva la buona volontà e la giustezza dell’iniziativa, resta da vedere quanto questo discorso molto concentrato sull’antipirateria, abbia presa e sia effettivo nel mondo contemporaneo dove è opinione diffusa che tutto ciò che si trovi in rete debba essere considerato e mantenuto (erroneamente) gratuito.