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Dan Brown torna al cinema: ad aprile le riprese di Inferno di Ron Howard con Tom Hanks

Pubblicato il 27 agosto 2014 di Valentina Torlaschi

Dopo Il Codice da Vinci, Angeli e Demoni e Il Simbolo Perduto, trilogia che ha venduto più di 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo, nonché i due adattamenti cinematografici arrivati nelle sale diretti da Ron Howard e interpretati da Tom Hanks (oltre 1.2 miliardi di dollari di incasso), lo scorso anno Dan Brown era tornato nelle librerie con un nuovo romanzo dall’immancabile successo: Inferno. Ovvio che una “traduzione per immagini” anche di questo libro non potesse mancare.

Come già annunciato da mesi, il libro di Dan Brown Inferno diventerà un film e ora l’inizio delle riprese – che si dovrebbero tenere in Italia – è stato annunciato per il prossimo aprile 2015. La Sony Pictures aveva anche già fissato la data d’uscita per il 18 dicembre 2015 ma è forse probabile che la release verrà spostata in avanti. Nel cast artistico sono stati confermati i ritorni di Ron Howard alla regia e di Tom Hanks nei panni del protagonista, il Professor Robert Langdon. Anche lo sceneggiatore David Koepp (Angeli e Demoni) è tornato a lavorare sul progetto occupandosi dello script di questo terzo capitolo della serie cinematografica.

Inferno ci porterà a Firenze e vedrà Langdon indagare sui misteri che circondano la Divina Commedia di Dante Alighieri. Ancora una volta c’è un’organizzazione segreta da svelare e combattere (il Consortium) proprio come gli Illuminati e i Massoni nei precedenti episodi. Ancora una volta, intrighi e misteri in stile caccia al tesoro.

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Il profilo inconfondibile di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di “infernale” ha molto. Il ritmo, prima di tutto, e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi che conducono a un esito raro per i romanzi d’azione: instillare nel lettore il fascino del male, addirittura la sua salvifica necessità. Non è affatto sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante, anzi. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse in forme solenni e oscure la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. E quindi è normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare, una costellazione culturale e affettiva ben diversa dal palcoscenico turistico percorso in tutti i sensi di marcia da legioni di visitatori. Ma ora è tutto diverso, non c’è niente di normale, nulla che possa rievocare una dolce abitudine. Questa volta è un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d’ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda infatti a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera che flagellò l’Europa medievale e simboli criptici connessi alla prima cantica del Divino poema, le labbra capaci di articolare, nel delirio dell’anestetico, soltanto un incongruo ” very sorry “, il professore deve scappare. E, aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all’uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra: un’organizzazione chiamata Consortium è ambigua tanto quanto un movimento detto Transumanesimo e uno scienziato come Bertrand Zobrist può elaborare teorie che oscillano tra utopia e aberrazione. Alla fine di un’avventura che raggiunge momenti di insostenibile tensione, Dan Brown ci rivela come nel nostro mondo la distanza tra il bene e il male sia breve in maniera davvero inquietante, catastrofe e salvezza possano essere questione di punti di vista e anche da una laguna a cielo coperto si possa uscire a riveder le stelle.


Inferno (Versione italiana) - Dan Brown

Fonte: CS