Tsukamoto Shin’ya sarà l’unico cineasta dell’estremo oriente, assieme al cinese Wang Xiaoshuai con Red Amnesia, a partecipare alla competizione ufficiale e tentare di vincere il Leone d’Oro alla prossima edizione del Festival del Cinema di venezia che si svolgerà dal 27 agosto al 6 settembre. Tsukamoto proprio in Italia veniva lanciato al Roma Fantastic Film Festival del 1989 quando con Tetsuo e la sua poetica cyberpunk sorprese il mondo degli appassionati, ma l’autore giapponese non si è mai fermato ed accontentato per quanto molti continuino ad identificare erroneamente il suo lavoro con quel film. Tsukamoto infatti si è evoluto pur continuando a realizzare quasi tutti i suoi film in pieno controllo e finanziandosi con il suo lavoro come voce narrante per le pubblicità, la sua carriera nel corso di questi anni ha esplorato altri campi ed altre tematiche. Oltre alla trilogia su Tetsuo (il terzo forse quello meno riuscito) ha realizzato capolavori quali Bullet Ballet o Vital fino al suo penultimo film, il bellissimo Kotoko, che nel 2012 vinceva la sezione Orizzonti della Biennale.
Il suo speciale rapporto con l’Italia continua e trova una sorta di coronamento con Fires on the Plain, la pellicola che sarà a Venezia, un film tratto dall’omonimo romanzo di guerra scritto nel 1951 da Ooka Shohei e già adattato per il grande schermo nel 1959 da Ichikawa Kon.
Le vicende si svolgono negli ultimi sussulti della Seconda Guerra Mondiale quando il soldato giapponese Tamura si ritrova con il suo gruppo di commilitoni nelle Filippine, una storia cupa che discende negli inferi della guerra e della mente umana e che non si risparmia niente, delirio psicologico, violenza, orrore fino ad oltrepassare quel tabù che fonda la nostra civiltà, il cannibalismo. Una trama cruda e delle atmosfere cupe che sembrano elemento ideale per il tipo di poetica che Tsukamoto ha portato avanti in tutti questi anni. La novità sta nel fatto che forse per la prima volta non si tratta di una storia originale del regista giapponese e che con essa Tsukamoto va ad affrontare un periodo storico passato e ricco di complicazioni politiche e sociali che non aveva fino ad ora incontrato. Per il resto troveremo lo stesso modus operandi, anche per Fire on the Plain come in molte delle sue opere passate Tsukamoto si affida a pochi attori protagonisti, Lily Franky, lo stesso Tsukamoto e Nakamura Tetsuya già presente in Bullet Ballet, ed è lo stesso Tsukamoto a curare oltre la regia anche la sceneggiatura, il montaggio e la fotografia.