Michael Bay ha dimostrato di essere un regista versatile. Il suo repertorio infatti spazia dall’americanata alla tamarrata. Con Transformers 4 però ha voluto andare oltre, realizzando un’americanata tamarra. Il soggetto è dunque cambiato radicalmente, da robottoni che si massacrano tra di loro distruggendo tutto a robottoni che si massacrano tra di loro distruggendo tutto a cavallo di dinosauri robot. Una vera rivoluzione insomma.
Anche nel cast “umano” ci sono grossi cambiamenti, a partire dal protagonista interpretato da Mark Wahlberg, che sostituisce Shia LaBeouf e aggiunge al film quella massiccia dose di tamarragine che Bay bramava da tempo. Al contrario dei tre film precedenti, fortunatamente, il protagonista fa qualcosa di più che scappare, rischiare di morire ogni quarto d’ora e litigare con dei genitori ai quali nella realtà i servizi sociali non avrebbero mai permesso di avere un figlio in casa.
Anche la bella figliola di turno è cambiata, stavolta interpretata da Nicola Peltz. Su di lei non aggiungerò altro perché ho scoperto che è più giovane di me e la mia autostima e il mio pudore mi suggeriscono che è il caso di fermarsi qui.
Il cast degli autobot invece è pressoché lo stesso: Optimus Prime, Bumblebee e gli altri dei quali nessuno al mondo conosce il nome, nemmeno Michael Bay, che ricordiamo come “quello giallo che non è Bumblebee”, “quello verde”, “l’altro verde”, “quello rosso”, “il nanetto capellone” e “l’altro”. Sono abbastanza sicuro che gli stessi sceneggiatori si riferiscano a loro in questo modo.
I cattivoni invece hanno fortunatamente subito qualche modifica. Il vecchio Megatron è presente in una forma più tamarra, quella di Galvatron, che sembra un po’ il nome di una brutta discoteca anni 80. C’è poi Lockdown, un cattivone nuovo che in fin dei conti è arrivato sulla Terra perché erano tutti li a far esplodere ogni cosa e lui si sentiva escluso, così con la solita scusa di dover uccidere Optimus Prime si è imbucato nel film.
Nel bene e nel male, #Transformers 4 è la risposta alla domanda: “come sarebbe un film dell’Asylum fatto con 200 milioni di dollari?”
— Darkskywriter (@darkskywriter) 20 Luglio 2014
Ogni scena d’azione trasuda budget, sembra quasi di vederli tutti quei 200 milioni di dollari (e spicci) che esplodono qua e la, tra fuochi d’artificio, camion e fuochi d’artificio che esplodono da dentro un camion. Con un budget più ristretto il film sarebbe venuto fuori all’incirca così
Dove c’è Michael Bay, c’è un tir di traverso in autostrada senza un particolare motivo logico. #Trasformers4 #Bayrminator — Il Sarcaustico (@TuriAmoddio) 20 Luglio 2014
Transformers 4 non è un film con dentro grandi effetti speciali. Transformers 4 sono degli effetti speciali con dentro un pochino di film. — Ispettore Mannaro (@MatteoIncollu) 12 Luglio 2014
L’avrebbero dovuto chiamare Trashformers invece di #Transformers!
— Miss_Pennella (@Giulia_erre) 20 Luglio 2014
Gli effetti speciali in effetti sono fatti così bene che a volte, tra un’esplosione e un’altra, sembra quasi di scorgere la trama del film, ma è solo un’impressione.
Chi diavolo va a vedersi Transformers 4 per LA TRAMA… Si aspettavano un film impegnato da Bay?
— Cusy (@_cusy_) 21 Luglio 2014
È lodevole (si fa per dire) la capacità di girare un film di quasi tre ore senza dare l’impressione che questo abbia una trama, ma basta parlare dell’assenza di quest’ultima, ché brutto parlar male degli assenti, e chiudiamo con un sano spoiler.
Non vorrei rovinarvi il finale di #Transformers4 3D, ma alla fine dovete restituire gli occhialini.
— TeleCinismo (@telecinismo) 16 Luglio 2014
Nonostante tutto ciò che ho detto finora, il film è un successo in sala, sta facendo incassi record e si parla già di un quinto capitolo della saga, forse ancora più tamarro.
LO SPECIALE DI SCREENWEEK su Transformers 4:
– Ripassone
– Il Cast
– BoxOffice
– Michael Bay
– #AppenaVisto
– Programmazione