Screenweek dal Giappone
Cresce l’attesa per lo sbarco di Godzilla in Giappone, un ritorno quello del kaiju più famoso che mancava dai teatri giapponesi da 10 anni, l’ultimo lungometraggio fu infatti Godzilla – Final Wars con cui si concluse la cosiddetta Millennium Series. Il film diretto da Gareth Edwards uscirà nelle sale giapponesi il 25 luglio, paradossalmente l’arcipelago nipponico sarà l’ultima tappa in ordine di tempo per Godzilla, in parte per motivi di mercato spettatoriale, le vacanze scolastiche si aprono attorno al venti luglio e rappresentano uno dei periodi più importanti per l’industria cinematografica, ed in parte forse per un certo timore della produzione sulla ricezione che avrà questo nuovo lungometraggio dedicato al “personaggio” creato da Honda e Tsuburaya nel 1954. Per quanto l’atmosfera, i commenti ed anche la copertura dell’uscita internazionale siano state molto presenti a livello mediale, presumibilmente il film avrà un buon incasso anche qui in Giappone, resta ancora un dubbio molto forte su come gli spettatori nipponici, specialmente gli appassionati più duri e puri, reagiranno a questa reinterpretazione di uno dei miti cinematografici e culturali giapponesi.
Non va dimenticato poi che una settimana prima debutterà nelle sale When Marnie Was There, l’ultimo lavoro Ghibli, il primo dell’era post Miyazaki, anche se poi il vecchio maestro continua sempre a far sentire la sua voce in un modo o nell’altro all’interno dello studio d’animazione. Quindi andrà a sfidare al botteghino, anche se con una settimana di ritardo, una delle tradizioni cinematografiche giapponesi più forti e solide, l’uscita estiva di un lavoro targato Ghibli che ogni asnno polarizza attenzione e attrattiva.
Giovedì scorso nella capitale giapponese c’è stato il lancio ufficiale di Godzilla con la premiere dove era presente naturalmente anche il regista Gareth Edwards, “è come un ritorno a casa, la sua vera casa è il Giappone” ha dichiarato il cineasta britannico che ha tenuto banco assieme all’altro protagonista dell’evento, Watanabe Ken. L’attore giapponese ha rimarcato il significato del Godzilla originale per il popolo nipponico, i limiti dell’agire umano verso la natura con particolare riferimento verso l’energia atomica, riallacciandolo con questo nuovo lavoro, specialmente avendo ancora davanti agli occhi le immagini del disastroso tsunami ed il conseguente incidente nucleare di Fukushima che è ancora oggi un problema irrisolto.
La sfida di questo Godzilla ed allo stesso tempo l’impasse che era stata raggiunta con gli ultimi episodi prodotti dalla Toho è ed era quella se rappresentare il gigantesco kaiju con delle tute di gomma, il marchio di fabbrica di Godzilla lungo tutti questi sei decenni di mutamenti e di successi, o con le nuove tecniche di CG. In un periodo in cui il cinema stesso si sta digitalizzando è una domanda ancora aperta e priva di una definitiva ed univoca risposta se sia giusto e creativamente effettivo appoggiarsi totalmente alla computer graphic piuttosto che basarsi su effetti speciali più low-tech. Sia come sia, il riggito di Godzilla è definitivamente ritornato in Giappone, sapremo fra poche settimane se questo “risveglio” del mostro saprà affascinare di nuovo anche la sua patria d’origine.
(foto: walkerplus.com)