Anarchia – La notte del giudizio: ScreenWEEK intervista il produttore Jason Blum

Anarchia – La notte del giudizio: ScreenWEEK intervista il produttore Jason Blum

Di laura.c

Jason Blum

Dalla saga di Paranormal Activity a Insidious, passando per Il Segnato e soprattutto il franchise The Purge, di cui uscirà domani nelle sale italiane il secondo capitolo, intitolato Anarchia – La notte del giudizio. È senza dubbio tra le personalità più in vista della scena horror il produttore Jason Blum, titolare della Blumhouse Productions e specialista di quella che ormai è quasi una sottocategoria del genere, cioè il low buget. E questo sia che si tratti di found footage che di storie più tradizionali, come quella alla base del nuovo La Notte del Giudizio, in cui un gruppo di persone comuni dovrà scontrarsi con un’esplosione legalizzata di caos e violenza. Come nel precedente film,  infatti, anche qui il motore della trama è “Lo Sfogo”, cioè un sistema adottato negli ipotetici Stati Uniti del futuro per limitare violenza e reati, concentrandoli tutti in un’unica notte infernale, dove ogni anno tutto, o quasi, è consentito e perdonato dallo Stato. Ecco la nostra intervista a Jason Blum, incontrato a Roma per la presentazione del film, scritto e diretto da James DeMonaco.

Jason Blum, questo secondo capitolo de La Notte del Giudizio sembra più politico rispetto al primo, così come lo sono diventati diversi blockbuster recenti come Captain America. Pensa che questa tendenza si stia affermando a Hollywood?

Mi piacerebbe molto che succedesse. Sarebbe bellissimo rivedere horror come quelli di Carpnter o quelli degli anni ’70. Purtroppo non penso che stiamo assistendo a qualcosa del genere, ma Anarchia – La notte del giudizio ha un messaggio sicuramente più sovversivo e impegnato del primo, anche se veicolato sempre da un film assolutamente spaventoso.

A differenza del precedente, questo film è girato molto più in esterni e c’è maggior ricchezza di ambientazioni. È stato più complesso dal punto di vista produttivo?

Sì senza dubbio è stato più complicato e dispendioso del primo. Le riprese sono durate più a lungo, 27 giorni,  mentre per il primo ce ne sono voluti solo 19.

È stato difficile espandere la storia, portando sullo schermo tutto il contesto sociale e le dinamiche che stanno dietro al giorno dello Sfogo?

La nostra è innanzitutto una storia che fa delle domande sulla relazione degli Stati Uniti con le armi. Ogni volta che c’è una sparatoria nel nostro Paese la risposta sembra essere “ci servono più pistole”, mentre con questi film vogliamo mostrare le conseguenze terrificanti di tale ragionamento se portato all’estremo. Avere un giorno dello “Sfogo” in cui ogni crimine è concesso, in poche parole, è una grande idea per un film ma una pessima idea per una società.

Anarchia - La Notte del Giudizio - Trailer italiano ufficiale - YouTube

Essendo stato tra i produttori degli ultimi capitoli di Paronrmal Activity, può dirci se è più complicato realizzare un horror classico o un found footage?

Può sembrare strano, ma fare un buon found footage è più difficile che fare un buon film horror tradizionale. Uno lo vede così grezzo dal punto di vista estetico che potrebbe pensare sia più facile, in realtà è molto complicato per un motivo basilare: non è semplice spiegare perché qualcuno stia lì a riprendere i momenti clou della storia. Se hai una telecamera in mano e all’improvviso senti un urlo o qualcosa di strano vicino a te, l’istinto è ovviamente quello di mollare la macchina da presa e correre a vedere cosa sta succedendo o scappar via. Nel film questo ovviamente non è possibile e bisogna sempre trovare una buona ragione, dal punto di vista narrativo, perché si continui a riprendere e si porti avanti la storia.

Anarchia – La notte del giudizio non ha grandi nomi nel cast, una scelta coraggiosa.

Per noi era essenziale, proprio dal punto di vista creativo, mantenere il film sotto un certo livello d budget. Per questo abbiamo deciso di non avere star nel cast, anche perché la vera star di questo film è il concetto.

State già pensando a un terzo capitolo di questo che ormai è un vero franchise?

Ho già due idee in testa. La prima è un sequel, basato sulla storia dei rivoluzionari, i Buoni, che si ribellano al sistema dello Sfogo. La seconda invece consiste in un prequel e racconterebbe la storia dal punto di vista di quelli che ora sono considerati i Cattivi, cioè i Nuovi Padi Fondatori, cui si deve la creazione dello Sfogo. Il film si concentrerebbe perciò sui primi anni di questo sistema di controllo sociale, ma non siamo ancora sicuri che ci sarà un nuovo capitolo, dipende da come andrà il secondo nelle sale.

Ci sono somiglianze tra La notte del giudizio e Hunger Games? In particolare nell’idea che la società ha una violenza intrinseca e che si potrebbe istituire un momento di sfogo collettivo?

Mi piace pensare a La Notte del Giudizio come alla versione adulta di Hunger Games. Ma soprattutto mi piace pensare che i film servano un po’ a questo scopo, cioè a dare sfogo ad alcuni di quegli istinti distruttivi che raccontano, ma in un modo tranquillo, senza bisogno di infrangere alcuna legge. Spero che parte della loro funzione sociale sia anche quella.

The Purge 2

Abbiamo parlato di low budget, cosa ne pensa di grandi produttori di questo cinema come Roger Corman e Charles Band?

Sono tutte personalità di cui conosco e di cui ho studiato l’approccio. Penso che in fondo siano tutti accomunati da una caratteristica, cioè proprio il low budget. In molti casi avere risorse limitate rende i film migliori, almeno gli horror. Ne aumenta il realismo, perché la mancanza di effetti speciali e di stunt costringe i realizzatori a focalizzarsi sui personaggi, sulle loro storie e sull’interpretazione degli attori. Per me sono questi gli ingredienti fondamentali di un film, molto più che gli effetti visivi o la CGI. Non che non ci sia spazio per tali elementi nelle produzioni ad alto budget, solo che molte semplicemente non se ne curano.

In questo film ci sono anche molti momenti ironici, forse più del primo.

In generale, questo è un film con una struttura più classica rispetto al precedente. Nel primo La Notte del Giudizio l’idea era che gli eroi non fossero particolarmente gradevoli o personaggi in cui identificarsi. Qui invece abbiamo un protagonista più tradizionale, perché si sposa meglio col soggetto a sfondo sociale. Sarebbe davvero troppo chiedere di accettare un film con un messaggio ma senza personaggi verso cui provare empatia.

Tra i produttori della saga c’è Micheal Bay. Come si fa a convincere uno come lui a spendere poco per fare un film?

Michael Bay è un grande uomo d’affari e in realtà è stato lui a venire da me con una sceneggiatura proponendomi uno scambio: mi avrebbe fatto fare quella se gli avessi dato uno dei progetti a cui stavo lavorando. Accettai proponendogli il primo La Notte del Giudizio, quello alla fine l’abbiamo fatto e l’altro no. Per cui ora abbiamo tre film all’attivo insieme, i due capitoli di questo franchise più Ouija, basato sul famoso gioco da tavolo, che uscirà a ottobre. Il bello è che Ouija era un progetto che Bay stava sviluppando per Universal con un budget di oltre 100 milioni di dollari, ma dopo l’esperienza de La Notte del Giudizio deve essersi affezionato al low budget e mi ha chiesto di farlo, ma con soli 5 milioni!

Quindi è vero che grandi budget consentono meno creatività nel moviemaking?

Come regola generale sì, al 100%. Ma esistono tipo 5 persone al mondo che riescono a mantenere il controllo creativo con qualsiasi tipo di budget, e Micheal Bay è una di queste. Un’altra è sicuramente James Cameron, forse anche Spielberg.

Anarchia_-_La_notte_del_giudizio_foto_dal_film_1

Quali sono i prossimi progetti horror della Blumhouse Productions?

Avremo Amityville, che non è un remake ma una rivisitazione del classico horror, diretto da Franck Khalfoun, già regista di Maniac. Poi a gennaio ci sarà The Boy Next Door, un thriller erotico con Jennifer Lopez.

E sarà low budget anche con la presenza di Jennifer Lopez?

Sì assolutamente. Stiamo girando anche un western low budget con John Travolta. Per l’esattezza uno spaghetti western, girato in New Mexico per la regia di Ti West.

Sta sperimentando nuovi generi allora?

In realtà sono tutti connessi con l’horror, anche questo western ha delle sfumature dell’orrore. Sono comunque interessato a provare altri generi, purché si tratti di film low budget.

Perché secondo lei Carpenter, Romero e altri maestri a cui la sua generazione si è ispirata, non riescono più a realizzare i capolavori di una volta?

Sinceramente penso che spendano troppo per i loro film. Erano abituati a un sistema in cui c’erano molti più soldi, il mercato dei DVD era florido e non c’era la pirateria. L’intero settore era molto più profittevole di quanto non lo sia ora e il cambiamento non è mai facile. Quando sei abituato ad avere tra i 10 e i 15 milioni per fare un film e all’improvviso te ne rimangono 4, può essere uno shock.

Qual è la cosa più spaventosa ne La Notte del Giudizio? L’idea di trovarsi in mezzo a criminali di ogni sorta senza sapere come difendersi, o l’idea che potremmo avere anche noi il desiderio  di partecipare allo Sfogo?

Credo che la cosa più spaventosa de La Notte del Giudizio sia proprio che potrebbe succedere davvero.

The Purge  Anarchy - Theatrical Trailer  Official - HD  - YouTube

Anarchia – La notte del giudizio sarà domani nelle sale italiane distribuito da Universal Pictures International Italy.

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