Abbandonato un film, se ne fa un altro. Dopo aver lasciato il cast dello sci-fi Brilliance, Will Smith è ora in trattative per un altro interessante progetto: la pellicola ancora senza titolo prodotta da Ridley Scott che andrà ad esplorare il “lato buio” di uno sport estremamente popolare come il football americano. In particolare, si racconteranno gli effetti debilitanti della commozione cerebrale in seguito alle partite: il film sarà una sorta di opera di denuncia contro la cecità delle società sportive che sarebbero disposte a sacrificare la salute dei propri giocatori in nome dello spettacolo in campo. Negli ex-giocatori è infatti sempre più diffuso, verso i 40 anni, il sorgere di perdite di memoria, intensi mal di testa e demenza precoce, ma poco è stato fatto per arginare il problema.
Will Smith dovrebbe vestire i panni del dottor Bennet Omalu: il medico neuropatologo che per primo dignosticò il CTE (Chronic traumatic encephalopathy): una nuova malattia degenerativa cerebrale che compare con grande frequenza degli ex-giocatori di football e che portò anche al suicidio delle superstar sportive come Dave Duerson e Junior Seau. Entrambi si sono infatti tolti la vita perché malati di encefalopatia traumatica cronica ed entrambi si sono inflitti un colpo di pistola al petto, e non in testa, in modo da lasciare il loro cervello intatto e farlo consegnare e studiare alla Banca del cervello della NFL per appurare la veridicità dei sospetti sugli effetti debilitanti del football americano.
Alla regia troveremo Peter Landesman, già dietro la macchina da presa di Parkland: l’ambizione sarebbe quella di creare un film dalle atmosfere simili a quelle di The Insider di Michael Mann. Il film sarà prodotto da Scott insieme alla sua compagna Giannina Facio.
Fonte: Collider