Demimonde, quarto episodio di Penny Dreadful, approfondisce l’attrazione di Vanessa Ives per Dorian Gray, ma al contempo getta un’ombra inquietante su uno dei personaggi principali…
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Vanessa Ives (Eva Green) incontra Dorian Gray (Reeve Carney) a un’esposizione botanica, ed entrambi si scoprono sempre più attratti l’uno dall’altra. Intanto, Victor Frankenstein (Harry Treadaway) esamina i campioni di sangue con il Professor Abraham Van Helsing (David Warner), e scopre che possiedono una proprietà unica, in grado d’impedire la coagulazione: l’ideale, per una creatura ematofaga. Viktor viene però continuamente sorvegliato da Calibano (Rory Kinnear), che pretende da lui una compagna bellissima e immortale. Nel frattempo Ethan Chandler (Josh Hartnett) è sempre più coinvolto dal suo amore per Brona Croft (Billie Piper), e decide di portarla a vedere uno spettacolo di grand guignol nello stesso teatro dove lavora Calibano, e dove si trovano anche Vanessa e Dorian. L’incontro con questi ultimi turba profondamente Brona, che scaccia Ethan, sostenendo che per loro non ci sia alcun futuro: la ragazza è infatti malata di tubercolosi. Ethan, scosso dalla reazione di Brona, accetta un invito di Dorian, e si reca con lui a vedere un orribile combattimento clandestino tra un cane e una massa di topi, circondati da uomini che scommettono su quanti roditori verrano uccisi. In seguito, il pistolero segue Dorian in casa sua e – con le immagini di quel tremendo “spettacolo” nella testa, che si mescolano ai ricordi confusi e violenti delle notti passate – comincia a fare l’amore con lui. Sir Malcolm (Timothy Dalton) e Victor, parallelamente, cominciano una trasfusione di sangue a Fenton (Olly Alexander) per cercare di guarirlo, ma non serve a nulla. Il giovane si libera dalle catene e richiama il suo padrone, che viene sorpreso nella camera di Vanessa e scappa dalla finestra. Fenton aggredisce Malcolm, ma rimane ucciso nella colluttazione.
Giunto al quarto episodio, Penny Dreadful ha ormai stabilito la sua natura di show raffinato e fortemente dialogico, in cui letteratura classica, romanzi d’appendice e grand guignol trovano una sintesi fascinosa ma inadatta a chi cerca un racconto scalpitante, ritmato e saturo di sviluppi narrativi. Anche Demimonde, in effetti, è abbastanza carente sotto questo profilo: la trama principale fatica un po’ a trovare la sua giusta progressione, e viene centellinata per piccole rivelazioni, lasciando sfumare l’identità degli antagonisti dietro a discorsi astratti (come quello dell’egittologo nel secondo episodio) o apparizioni fugaci (come quella del “padrone” di Fenton, probabilmente Dracula, qui ritratto con l’aspetto pallido e glabro del Nosferatu di Murnau). È chiaro, però, che i personaggi nascondono qualcosa. Pare che Vanessa condivida un passato ambiguo con Mina, la figlia di Malcolm, e che entrambi abbiano delle colpe da scontare nei confronti della ragazza; mentre Ethan – come intuiamo dal disturbante montaggio finale sulle note del Liebestod di Wagner, composto da immagini del massacro dei ratti e dalle aggressioni del misterioso assassino londinese – potrebbe essere a sua volta un “mostro”, vittima di un’aggressività incontrollata che si scatena esclusivamente di notte… o, forse, in alcune notti specifiche. Un licantropo? Sembra l’ipotesi più probabile. Non dev’essere un caso se Ethan si è rifiutato di donare il suo sangue a Fenton, o se lo spettacolo di grand guignol aveva per soggetto proprio un lupo mannaro…
A fare da collante tra gli sviluppi della storia, approfondendo al contempo la psicologia dei personaggi, ci sono i dialoghi eleganti di John Logan, solitamente ben scritti e mai davvero pretestuosi, perché accuratamente calati nel clima storico-sociale in cui vivono i protagonisti. Qualunque sia la loro natura, tutti i personaggi sembrano afflitti da un’alienazione che li fa scivolare in un malinconico turbamento esistenziale, da cui tentano di fuggire attraverso la ricerca del bello («Mi piace contemplare qualcosa di straordinario ogni giorno» dice Dorian Gray), del meraviglioso, dell’insolito, dell’intrigante. Al di là della battaglia contro le forze oscure che minacciano il pianeta, nelle loro azioni si ravvisa il desiderio di scoprire ciò che è nuovo e d’indagare ciò che è misterioso, poiché entrambi sono fonte di eccitazione: la stessa attrazione fra Dorian e Vanessa, più che da un sentimento d’amore, sembra tragga origine dalla curiosità reciproca per i segreti che nascondono. Lo si nota anche nelle battute – forse un po’ didascaliche – che i due personaggi si scambiano durante la visita all’esposizione botanica, quando parlano di piante e fiori bellissimi che, però, possono celare verità mortali e velenose. Proprio come tutti i protagonisti di Penny Dreadful.
La citazione: «Tutti dobbiamo sopravvivere. Ho tali peccati sulle spalle che mi ucciderebbe guardarmi indietro.»
Ho apprezzato: la rappresentazione dello spettacolo di grand guignol; l’ambiguità che accomuna i personaggi; il montaggio finale sulle note del Liebestod di Wagner.
Non ho apprezzato: la trama principale fatica un po’ a ingranare.
Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di Penny Dreadful sul nostro Episode39 a questo LINK.