Ieri Luke, Ashton, Calum e Michael sono arrivati ieri alla Mondadori di Piazza Duomo, letteralmente invasa dai fan, per presentare il loro primo album. E noi li abbiamo incontrati! La band è attesa questa sera e domani per suonare in apertura dei concerti dei One Direction a San Siro a Milano. Ecco cosa ci hanno raccontato questi quattro simpatici musicisti australiani…
Ormai ci siamo! Questa sera e domani i 5 Seconds Of Summer apriranno i concerti dei One Direction a San Siro a Milano. Ieri la band australiana è arrivata alla Mondadori in Piazza Duomo per presentare il loro primo disco regalando anche una “signing session” e, sotto la poca ombra della Madonnina, si sono radunate migliaia e migliaia di fan: già alle 6.55 di mattina c’erano in coda oltre 700 persone, alle 10.00 si è arrivati a più di 3.500, e poi si è perso il conto tante erano le ragazze in fila. Per contenere la gente, si è reso necessario anche l’intervento di poliziotti e agenti della polizia locale… Nelle foto sotto potete avere un’idea della folle e strepitosa accoglienza del pubblico italiano ai 5SOS che ormai, davvero, si stanno pian piano avvicinando alla popolarità dei loro “amici più grandi”, i One Direction:
Suscitando l’invidia (sorry!) di queste migliaia di fan noi di Tweens abbiamo potuto incontrare di persona Luke Hemmings, Michael Clifford (che per l’occasione ha sfoggiato capelli verde fosforescente), Calum Hood e Ashton Irwin: 30 minuti di domande e risposte coi giornalisti in cui i quattro (bravi) ragazzi – sempre sorridenti, gentili e molto spontanei – hanno raccontato del loro inaspettato successo e soprattutto dalla loro passione per la musica. Perché, ricordatelo, loro non vogliono essere una boy-band come tante, ma vogliono essere prima di tutto dei musicisti. E suonare bene.
Del resto, se ti ritrovi a suonare dal vivo in uno spazio enorme come la Wembley Arena di Londra davanti a una folla sterminata di fan solo se sei bravo, e bravo per davvero, ce la puoi fare. Perché se è vero che i 5SOS sono diventati famosi grazie a Youtube, il “tubo” da solo non basta… Ashton ha infatti giustamente detto:
Youtube e la rete sono importantissimi ma ci sono dei gruppi che, se su Youtube hanno un sacco di visualizzazioni, poi dal vivo fanno davvero schifo. Insomma Youtube aiuta ma non basta: una band deve riuscire a trascinare i suoi follower anche ai suoi concerti, deve farsi sentire live.
Oltre a Youtube, i 5SOS sanno bene quanto i social network siano fondamentali per avere successo e a loro, comunque, piace davvero condividere tanti momenti coi loro fan come ha sottolineato Calum:
Tutto quel tempo che noi passiamo sui social non è assolutamente tempo perso! Per noi è importante avere un rapporto continuo e personale con le nostre fan: loro vogliono sapere tutto di noi e noi cerchiamo di accontentarle. Lo facciamo con piacere.
Tra i gruppi a cui i 5SOS sono spesso e volentieri paragonati ci sono i Blink 182. Sono contenti loro? Certo. Michael si è detto orgoglioso del rimando anche perché «i Blink hanno cambiato il modo di fare musica, il modo in cui si sta sul palco» e anche Ashton gli fa eco: «Dai Blink abbiamo sicuramente preso il modo di suonare, la forza delle chitarre. Loro sono riusciti a farsi notare in anni in cui si parlava solo di boy band e a far sentire ancora le chitarre alle radio. Be’, sarebbe bello fare un po’ lo stesso anche noi ora nel 2014». E a proposito di gruppi di riferimento, Michael ha detto che, se potesse scegliere una band del passato in cui suonare, quella sarebbe sicuramente i Kiss.
Ad averli a un solo un metro di distanza, la sensazione che si ha dei 5SOS è che siano dei ragazzi normali. Molto alla mano, entusiasti del loro successo ma tutt’altro che montati. I quattro hanno raccontato della loro vita prima di essere famosi, di quando andavano a scuola («facevamo schifo!» hanno detto scherzando) e si barcamenavano con piccoli lavori: «io facevo il commesso in un negozio che affittava dvd» ha rivelato Luke ad esempio.
Oltre ad apparire come ragazzi normali, Luke, Ashton, Calum e Michael sembrano essere molto amici e molto affiatati tra di loro. Del resto, ci hanno raccontato, «il successo di una band è proprio nell’unione tra i suoi membri, si devono condividere tante esperienze, si deve passare tempo insieme». E divertirsi, ovviamente, come hanno fatto per il videoclip Don’t stop: «fare quel video – ha detto Ashton – è stato fantastico, ci siamo divertiti come bambini, ci piace divertirci. Quel video mostra poi un po’ la nostra identità, il nostro carattere e avere carattere, essere originali, è la cosa più importante per una band, altrimenti diventi un gruppo come tanti». E a giudicare dalla folla oceanica che hanno richiamato, i 5SOS non sono certo una band come tante.
I 5 seconds of summer sono in concerto il 28 e 29 giugno a San Siro a Milano e il 6 luglio allo Stadio Olimpico di Torino. Di seguito alcuni video registrati durante la conferenza stampa:
• Ashton racconta che è l’unico ad avere un tatuaggio:
• I 5 seconds of summer raccontano di quanto siano contenti e sorpresi dell’accoglienza delle fan a Milano:
• I 5 seconds of summer parlano dell’influenza dei Blik 182
• Luke e Calum mostrano un rito scaramantico che compiono sempre prima dei concerti: «prima di salire sul palco facciamo così, questo gesto con le mani e ripetiamo ‘Let’s rock, Let’s rock today’». Avete presente School of rock?