Le prime reazioni dei fan e dei blogger all’anteprima di X-Men: Giorni di un futuro passato era state più che positive, tanto che secondo il consenso generale questa è la migliore pellicola dell’intera franchise. Ma con l’eliminazione all’estero dell’embargo del film, le prime recensioni hanno cominciato a sbucare in rete, provvedendo una serie di opinioni miste sulla pellicola di Bryan Singer.
“Il problema qui è una sceneggiatura assurdamente complicata che salta avanti e indietro nel tempo in modo confuso e sempre più irritante”.
“Il film sperpera entrambi i cast, facendoli girare da un maldestro pezzo forte all’altro. Sembra che sia stato costruita in uno stato di torpore, e lo guardi inebetito dal futuro passato”.
“Nessun grattacielo salta in aria, le città non sono livellate, e mentre la Casa Bianca e uno stadio di football subiscono seri danni strutturali, la distruzione all’ingrosso della civiltà umana è in modo rinfrescante ridotta al minimo in X-Men: Days of Future Past – solo uno dei diversi aspetti in cui questo sorprendentemente ambizioso ma intimamente ridotto intrattenimento si distingue così tanto dagli altri film del suo genere”.
THR:
“Se da una parte è più diffuso drammaticamente rispetto dal reboot e gli manca un vero e proprio cattivo, il nuovo film è girato attraverso con una venerazione entusiasmante per i personaggi dei fumetti Marvel e il loro universo… È difficile immaginare i fan che si lamentano troppo qui, dato che Singer ha messo insieme un ambizioso capitolo cinematografico ricco di suspense che assicura un futuro per la franchise, facilitando la continua reinvenzione”.
“Dove finisce ‘Days of Future Past’ potrebbe non andar bene a tutti, ma valutato in base ai suoi termini, questo è un film che offre prestazioni eccellenti e intelligenti che si complimentano con il suo soddisfacente spettacolo”.
Geek:
“’X-Men: Days of Future Past’ è con ‘X-Men: l’inizio’ uno dei migliori film della serie degli X-Men. È ricco di azione, è teso, e a volte è sorprendentemente riflessivo. Se vi piacciono fli X-Men – anche se odiate come sono diventati i film – dovreste vederlo”.
“Non voglio andare troppo oltre per paura di rovinare la storia, ma devo dire che, nonostante alcuni scene d’azione che sono i pezzi forti e alcuni dettagli brillantemente inventivi – ho particolarmente apprezzato l’ultima parola di Magneto sul possibile coinvolgimento nel l’assassinio di JFK – quello che fa funzionare ‘Days of Future Past’ è il quadro generale. Le poste in gioco sono stabilite e sono coerenti con i personaggi come li conosciamo, e questi sono esplorati in un modo che rimane narrativamente coinvolgente mentre si dispiega. Due ore e dieci minuti o giù di lì questo è molto lontano dall’essere il più lungo film di supereroi a memoria d’uomo, ma non è corto e c’è stato un rischio reale di trascinamento, anche se non c’è”.
Sci Fi Now: “Coscienzioso e degno non sono qualità che tendono a produrre film sui supereroi di successo. Ma in qualche modo, Singer lo fa funzionare, negoziando efficacemente i problemi ereditare presentati dai viaggi nel tempo e dall’effetto farfalla, e mettendo l’univero X su un nuovo interessante percorso nel processo. Days of Future Past potrebbe presentare tante domande quante risposte – ma per la prima volta nella storia della franchise, il futuro sembra davvero – e gloriosamente – incerto”.
“Il miglior film degli X-Men dal secondo, questo sequel/prequel/reboot smonta gli anni ’70 con stile. Parte del massiccio cast lotta per farsi notare (c’è solo brevemente Tempesta), ma quello che c’è qui è tutto buono. Adesso vogliamo X-Men: Apocalypse”.
Concludiamo con una piccola nota sui cameo che sono stati inseriti nel film, ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER:
La maggior parte riguardano i mutanti dei film precedenti ma oltre a questi ce ne sono due che meritano di essere citati, stiamo parlando di Len Wein co-creatoe di Wolverine, Tempesta, Colosso, Nightcrawler e l’uomo che negli anni settnata diede vita a Giant Size X-Men #1 e Chris Claremont che succedette a Wein dagli anni settanta ai novanta, rendendo gli X-Men quello che sono oggi e l’autore delle serie a fumetti che hanno ispirato questo film e Wolverine: l’immortale.
I due fumettisti compaiono nella scena in cui Trask si trova di fronte al comitato governativo, per parlare del programma delle Sentinelle. Non ha ricevuto molta attenzione dai rappresentanti degli Stati Uniti che a questo punto ancora non lo appoggiano. Tra i membri che gli stanno dando filo da torcere troviamo i due autori. Assente invece Stan Lee.
Scritto da Simon Kinberg, la narrazione di X-Men: Giorni di un Futuro Passato sarà in continuo viaggio tra passato e futuro. Ci troveremo quindi in un mondo distopico del domani in cui gli USA sono ormai dominati dalla Sentinelle e i mutanti vivono in campi di concentramento: lì un’adulta Kitty Pryde torna indietro nel tempo e impedisce un assassinio causato dalla Fratellanza che scatenerà una catastrofica isteria anti-mutanti. Il film uscirà nelle sale italiane il 22 maggio 2014 distribuito da Fox.
Fonti The Playlist, Bleeding Cool