Ishii Yuya non sarà un nome che i più in Occidente riconosceranno al primo udire, ma si tratta di un regista giapponese fra i più interessanti, trentunenne ma con alle spalle già una decina di film girati, Ishii si è fatto conoscere al pubblico cinefilo e soprattutto giappanofilo internazionale nel 2010 quando diresse Sawako Decides, Mitsuko Delivers (2011) e successivamente The Great Passage, quest’ultimo pluripremiato in patria, opere che hanno confermato e cementato lo stile del cineasta giapponese, satirico e a tratti comico e surreale ma con una scrittura e delle preoccupazioni sempre molto ancorate alla realtà del tempo che abita. Ciò che manca per la definitiva esplosione del regista è forse una “convocazione” da parte di un prestigioso festival internazionale, chiamata che prima o poi avverrà anche tenendo conto del fatto che il cinema di Ishii, come è inevitabile che sia, si sta ancora evolvendo e sta prendendo varie direzioni, come dimostra il suo ultimo lavoro, Our Family, che esce durante questo weekend nelle sale giapponesi.
Our Family sembra essere un film di rottura nella carriera di Ishii, forse un nuovo punto di partenza per il giovane cineasta giapponese che si confronta con un dramma familiare, quello di Reiko, una donna la cui memoria comincia rapidamente a deteriorarsi e che scopre di avere un tumore al cervello difficilmente curabile. Con il peggiorare della situazione, Rieko si sente paradossalmente libera di dire finalmente quello che pensa e prova verso la sua famiglia compreso il marito che deve affrontare la bancarotta della sua compagnia. Una liberazione che in Giappone vale più che non in altri posti, nel paese del Sol Levante il tatemae la facciata, il mantenimento del decoro sociale e quello familiare infatti resta ancora un elemento molto forte che caratterizza e che plasma parzialmente la società giapponese, nel bene e nel male. Tutta la famiglia è destabilizzata e scossa dalla malattia della madre e dal suo nuovo modo d’essere, una situazione che inevitabilmente finisce per coinvolgere anche i due figli, le cui reazioni sono molto diverse fra loro. Our Family è stato paragonato per l’acume e per la giustezza con cui centra e mette a nudo alcuni dei nodi più pregnanti della società giapponese contemporanea, a Tokyo Sonata di Kurosawa Kiyoshi, un lusinghiero accostamento che speriamo faccia ottenere a Ishii la giusta attenzione che merita anche a livello internazionale.