L’unico momento memorabile di Maps To The Stars è posto all’inizio, quando si scopre che Robert Pattinson, colui che in Cosmpolis, precedente film di David Cronenberg, girava per New York sui sedili posteriori della sua limousine, qui interpreta uno chauffeur che porta in giro le star. Trattasi di scelta di casting, non certo di sceneggiatura o regia. E questo la dice lunga sul grado di ispirazione del cineasta canadese che per raccontare le storture e gli eccessi di Hollywood e dintorni pesca qua e là dalla sua filmografia passata copiando di fatto sé stesso (anche se la sceneggiatura non è sua, ma di Bruce Wagner). Non si tratta di un film noioso, anzi, la proiezione è godibile (la tensione sale gradualmente nel corso della storia) e rispetto a Cosmopolis siamo finalmente tornati all’interno di un universo che Cronenberg sa maneggiare bene (del resto è il suo). Manca però il guizzo, quel passo in avanti che attendiamo da La Promessa dell’Assassino (2007), vero suo ultimo grande film.
La trama. Siamo a Los Angeles dove seguiamo le vicende di un celebre fisioterapista televisivo, di suo figlio baby star del cinema, di un’attrice figlia d’arte ossessionata dal fantasma della madre e di una ragazza appena arrivata in California con il viso deturpato da un’ustione di cui è rimasta vittima da giovanissima. Sono vite in qualche modo incrociate le une alle altre, alcune da un segreto, altre da semplici rapporti professionali. In ogni caso sono tutte persone toccate da eventi accaduti in passato, misteri che improvvisamente ritornano ad affollargli la mente come degli incubi.
Molto vicino, se non vicinissimo, a Inseparabili (solo che qui non si parla di gemelli), con evocazioni varie da Crash (la deturpazione) e Spider (il malsano e morboso rapporto tra genitori e figli), Maps to the Stars utilizza l’ambientazione hollwyoodiana (ripresa anche nel titolo) più come un pretesto narrativo che come cuore vitale del racconto. Non è il mondo del cinema causare gli eccessi vissuti dai vari personaggi, ma relazioni che non dovevano continuare e abusi che avrebbero segnato negativamente l’infanzia di chiunque. Nulla da dire sul cast: da Julianne Moore a Mia Wasikowska passando per John Cusack e la giovane rivelazione Evan Bird tutti risultano adatti e in parte. Piccola nota a parte per Sarah Gadon, qui nei panni di un fantasma, una piccola interpretazione che conferma come Cronenberg ne voglia fare una sua musa (era sia in A Dangerous Method che in Cosmpolis che in Antiviral del figlio Brandon).
Maps To The Star arriverà nelle nostre sale il 21 maggio 2014.
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