Oggi voglio raccontarvi una storia. È una storia che parla del sogno americano, del riscatto di un uomo che dalla vita era stato solo preso a calci e che di calci ne aveva dati un bel po’. Perché non stiamo certo parlando di uno stinco di santo, ma di un uomo che durante il suo percorso è più volte uscito dalla cosiddetta retta via. Ora, però, sembra che abbia capito i suoi errori, e in un modo o nell’altro è riuscito a trasformarli in insegnamenti.
Danny Trejo nasce il 16 maggio del 1944 a Echo Park, un quartiere collinoso nel Northwest di Los Angeles. La sua è stata un’infanzia che definire turbolenta sarebbe riduttivo: cresciuto un po’ sulla strada un po’ in carcere, dipendente dall’eroina e dedito a crimini di varia natura. Un ragazzo perso direbbero molti, dal destino segnato. Ma ad un certo punto dentro di lui qualcosa cambia: mentre è rinchiuso nella prigione di San Quintino a San Francisco comincia un programma di riabilitazione, che lo aiuta a lasciarsi tutti gli errori commessi alle spalle.
Nel mondo del Cinema ci entra quasi per caso nel 1985, grazie ad un ruolo, neanche troppo marginale in A trenta secondi dalla fine, l’action thriller diretto da Andrej Končalovskij, presentato nel 1986 al Festival di Cannes. Da lì cominciano una serie di comparsate più o meno importanti, che l’hanno visto collaborare con attori del calibro di Johnny Depp, Nicolas Cage, Charles Bronson, George Clooney, John Malkovich, Adrien Brody, Robert De Niro e Antonio Banderas, e registi come Robert Rodriguez, Michael Mann, Tony Scott e Rob Zombie.
Intendiamoci, visti i suoi lineamenti “delicati” i ruoli che gli vengono affidati sono praticamente sempre gli stessi e ruotano attorno alla figura del cosiddetto “bad guy”, ma il suo è un volto che non si dimentica e, pur essendo sempre stato una spalla, Danny Trejo riesce ben presto a ritagliarsi uno spazio tutto suo nel panorama cinematografico hollywoodiano.
Nel 2010, a 66 anni suonati, ottiene il suo primo ruolo da protagonista in Machete, la pellicola diretta da Robert Rodriguez e ispirata ad un fake trailer che aveva accompagnato l’uscita di Planet Terror. Dopo una gavetta lunghissima Danny Trejo diventa finalmente un divo, una vera e propria icona sia per i grandi che per più piccoli (non per niente gli hanno ritagliato una parte anche in Muppets Most Wanted).
Oggi di anni ne compie 70 e sembra che sia riuscito a pagare abbondantemente il suo debito nei confronti della società. Ha deciso di diventare un esempio per tutti quelli che, come lui, sono cresciuti o stanno crescendo per la strada. È contento quando i bambini del quartiere in cui è nato lo fermano per strada chiedendogli un autografo. Anche per loro decide spesso di interpretare ruoli negativi: perché vuole dimostrare a tutti i suoi piccoli fan che i cattivi muoiono sempre.