Informata dalla Polizia, l’Associated Press ha riportato la notizia del decesso di Malik Bendjelloul. Il corpo del regista svedese è stato trovato senza vita a Stoccolma e ancora non sono state rese note le cause del decesso: si esclude però un collegamento criminale. Bendjelloul aveva solo 36 anni.
Una morte tragica e assurda che si porta via un artista talentuoso. Malik Bendjelloul è infatti l’autore del bel documentario, girato in parte con l’iphone, Sugar Man che nel 2013 si è anche aggiudicato l’Oscar. Il film racconta tra immagini e canzoni la figura del cantautore folk americano Sixto Rodriguez: un ragazzo che intorno agli anni ’70 compone due album, “Cold Fact” e “Coming From Reality”, dalle ottime recensioni ma dalla scarse vendite. La sua è una carriera che muore prima di iniziare, e così Sixto si ritira dalla scena musicale e si dedicò ad altri lavori. Il suo nome sembra esser ormai dimenticato, eppure un giorno l’uomo arriverà a scoprire che le sue canzoni sono state il simbolo della lotta all’Apartheid in Africa.
Nato in Svezia, Bendjelloul entra da bambino nel mondo dello spettacolo recitando per la tv, ha poi studiato giornalismo e media production, e prodotto diversi documentari musicali per la tv svedese dove ha anche collaborato come reporter e viaggiato molto tra Africa e Sud America. Proprio in questi viaggi si imbatté nella storia del cantante Sixto Rodriguez a cui dedicò il documentario poi premiato con l’Oscar. Peccato non poter più vedere altri suoi film.
Fonte: Variety