Articolo a cura di Giuseppe Benincasa
Dopo l’anteprima al Courmayeur Noir in Festival, Devil’s Knot – Fino a prova contraria esce ora nei cinema. Diretto da Atom Egoyan e interpretato da un grande cast, tra cui i vincitori del premio Oscar Reese Witherspoon e Colin Firth insieme all’astro nascente Dane DeHaan che abbiamo visto in The Amazing Spider-Man 2, a Stephen Moyer, acclamato nella serie TV True Blood, e al veterano Bruce Greenwood che abbiamo visto nei panni di Pike in Star Trek Into Darkness.
Devil’s Knot – Fino a prova contraria racconta la storia vera di un caso giudiziario tenutosi nel 1993 nella città di West Memphis in Arkansas. Tre adolescenti (Damien Echols, Jason Baldwin e Jessie Misskelley Jr.) vengono arrestati e processati per l’omicidio di tre bambini di otto anni nell’ambito di quello che fu descritto come un rituale satanico; un investigatore privato non convinto da prove inconsistenti e contraddittorie continua le ricerche sul caso.
Il regista ha messo la cronaca al centro dell’attenzione, la drammaticità della storia è tangibile e nonostante possa sembrare un resoconto confuso e disordinato, rispecchia la realtà dei fatti. Questo modo di raccontare una storia diventa, nel finale, uno dei punti forti del film di Atom Egoyan, utile per differenziarsi da altre pellicole dello stesso genere. La regia è essenziale, al servizio di una storia interessante e pregnante. I temi contenuti sono ancora attuali e potrebbero far scaturire diverse discussioni d’approfondimento: quel confine sottile tra apparenza ed essere, tra sacro e profano, tra ignoranza e religione e non per ultimo il tema della censura nell’ambito dell’arte e dell’espressione di se stessi. Buone le prove dei due attori principali e in generale di tutto il cast. Una nota in particolare va al lavoro eccezionale di Paul Sarossy, direttore della fotografia e collaboratore di Atom Egoyan da sempre.
In conclusione Devil’s Knot troverà molti consensi negli USA dove il caso di questi tre ragazzi è stato seguito da milioni di persone comprese molte celebrità come Peter Jackson, Eddie Vedder, Patty Smith, Johnny Depp e Winona Ryder, che tutt’oggi partecipano attivamente supportando anche economicamente investigatori ed esperti per far luce su uno dei casi più controversi degli ultimi anni. Inoltre ben quattro documentari sono stati girati per proporre diversi punti di vista della vicenda. D’altra parte, in Italia, la mancanza di un passato vissuto sugli accadimenti e l’assenza della fiction cinematografica per un happy ending o per una conclusione definitiva della storia potrebbe far storcere il naso al pubblico.
[La recensione è stata scritta in occasione della presentazione del film al 23° Courmayeur Noir in Festival dello scorso dicembre]