Archivio

Cannes 2014 – The Homesman, la recensione del film di Tommy Lee Jones

Pubblicato il 19 maggio 2014 di Andrea D'Addio

Difficilmente negli ultimi anni il western ha riscosso successo al botteghino e forse è proprio per questo che spesso la fiducia dei produttori americani che hanno deciso di investirci nonostante il trend negativo si è riversata su progetti virati al femminile, in qualche modo una novità rispetto al passato. The Missing di Ron Howard del 2003 aveva come protagonista Cate Blanchett, Il grinta dei fratelli Coen del 2010 una giovane ragazzina interpretata da Hailee Steinfeld. A questi lavori si aggiunge ora The Homesman, che, a dispetto del titolo, “l’uomo di casa”, si concentra prima di tutto sulla storia di Mary Bee, una pioniera dei territori dell’est degli Stati Uniti del diciannovesimo secolo, benestante, giovane, colta e anche carina, qualità però che non bastano per trovarsi un marito, nonostante la sua assidua ricerca. Quando c’è da scortare tre donne malate di mente dal Nebraska all’Iowa, il suo buon cuore la spinge a proporsi come volontaria. Nessun altro andrebbe se non lo facesse lei. In questa sua missione si fa affiancare da un vecchio delinquente a cui salva accidentalmente la vita e che viene convinto a lanciarsi nell’avventura dalla promessa di ricevere 300 dollari al suo arrivo a destinazione.

Western e road movie vanno spesso di pari passo. Il viaggio come occasione di cambiamento è una metafora tanto classica quanto lo è il genere reso celebre dai John Ford e Howard Hawks. Se da una parte Tommy Lee Jones ne ricalca alcuni degli elementi più caratterizzanti (l’impiccagione, la fame, il duello con le pistole) dall’altra ne manca uno normalmente fondamentale: il nemico. Non solo. A poco più di metà del film anche uno dei personaggi fondamentali esce di scena in maniera quasi inaspettata per quanto ben raccontata e giustificata. Certo, la storia non è di Lee Jones (che ne è però uno dei co-sceneggiatori), ma è tratta dall’omonimo libro di Glendon Swarthout, ma il fatto stesso di averla scelta dimostra la volontà del sessantasettenne di provare a dire qualcosa se non di nuovo, quantomeno di non inflazionato, all’interno di un genere di cui sembra ormai che si sia detto tutto. La maturazione che compie il personaggio che interpreta (l’altro ha le fattezze della sempre bravissima Hilary Swank) ben riflette il pensiero espresso in tante sue uscite pubbliche, ovvero che “gentilezza ed educazione non saranno mai sopravvalutate, al massimo sono sottoutilizzate”. Ben vengano film come The Homesman, buon vecchio cinema di una volta che che racconta storie di cui non se ne ha mai abbastanza.

QUI potete vedere il trailer del film.

Screenweek è presente anche quest’anno alla 67esima edizione del Festival di Cannes. Rimanete sintonizzati sulle nostre frequenze per tutti gli aggiornamenti dal Festival di Cannes e seguiteci sui social network (FacebookTwitterInstangram) tramite l’hashtag #SWCannes.