Questa settimana ha debuttato su CBS l’episodio pilota di Friends with Better Lives, nuova sit-com che comprende nel cast anche James Van Der Beek. Storie di trentenni in crisi… ancora?!?
Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER.
Bobby (Kevin Connolly) e Andi (Majandra Delfino) sono una tranquilla coppia di trentenni con un bambino piccolo: vivono intrappolati nella routine, e da qualche settimana ospitano Will (James Van Der Beek), il migliore amico di Bobby, che si è appena separato da sua moglie dopo che lei lo ha tradito con il loro terapista. La casa della coppia è spesso frequentata anche da altri amici, in particolare Jules (Brooklyn Dekker) e Kate (Zoe Lister-Jones), entrambe alla ricerca del grande amore. Jules potrebbe averlo trovato in Lowell (Rick Donald), un surfista vegano e ambientalista, mentre Kate, spietata donna in carriera, scova dei difetti in tutti gli uomini che frequenta, e non è mai soddisfatta.
Bobby e Andi, messi di fronte alla vitalità – sia sentimentale che sessuale – di Jules e Lowell, cominciano a escogitare una soluzione per ravvivare il loro rapporto… peccato però che le loro idee, seppur guidate da buone intenzioni, finiscano per cozzare l’una contro l’altra.
C’è sicuramente qualcosa di vetusto nelle sit-com a camera multipla (ovvero, girate con più di una macchina da presa), ed è evidente sia nella rigidità dell’impostazione sia nell’imbarazzante presenza delle risate fuori campo, eredità di una formula televisiva ormai stantia, anche se tuttora molto frequente. Certo, alcune sit-com hanno dimostrato di saper rinnovare il format pur collocandosi all’interno della sua tradizione: basti pensare a The Big Bang Theory e How I Met Your Mother, che hanno frantumato gli ascolti puntando su dialoghi brillanti, comicità post-moderna, riferimenti alla cultura pop, personaggi estranei al consueto retaggio delle sit-com (geek, emarginati sociali) e – per quanto riguarda How I Met Your Mother – una struttura narrativa piuttosto inedita. Poi però arriva uno show come Friends with Better Lives, e sembra di essere tornati indietro di vent’anni.
L’autrice Dana Klein attinge alla sua passata esperienza come sceneggiatrice di Friends nel tentativo di costruire un nucleo amicale brioso e affiatato, giocato sulle frustrazioni degli odierni trentenni davanti alle sfide dell’amore e della routine, ma la sua creatura giunge in clamoroso ritardo rispetto ad altri prodotti che hanno saputo raccontare – e continuano a farlo, si pensi a quel gioiellino di New Girl – lo spaesamento dei nuovi “adulti” in un contesto sociale che offre ben poche sicurezze. L’episodio pilota di Friends with Better Lives, però, rimane ancorato a un’impostazione tradizionalista, persino conservatrice: l’umorismo è innocuo, i protagonisti sono tutti bellocci e le loro vite sono ben integrate nella comunità, mentre il “diverso” viene ridicolizzato e guardato con sospetto, come dimostra la diffidenza rispetto a tutto ciò che esula dal comportamento dell’uomo – e quindi spettatore – “medio” (le battute anti-vegetariane o anti-ambientaliste hanno francamente stancato). Non manca qualche gag efficace, come la scena iniziale in cui Bobby e Andi mostrano di raggiungere il massimo dell’eccitazione con una puntata di Homeland, ma la comicità è generalmente esile e stereotipata, anche quando si affida a qualche battutina di argomento sessuale (poca cosa, se paragonate alle divertenti oscenità verbali di 2 Broke Girls). Inoltre, gli orfani di Don’t Trust the Bitch difficilmente potranno sfogare la loro astinenza da James Van Der Beek: il suo personaggio è convenzionale e poco ispirato, poiché vive di gag rigide e troppo circoscritte. Anche gli altri protagonisti hanno ben poco da dire. La stessa Kate arriva fuori tempo massimo nel ruolo della stronza in carriera, brutale e spietata, concepita come figura ultracitabile grazie alle sue affermazioni colme di cinismo, ma in definitiva estremamente scontata e anche un po’ fastidiosa.
Insomma, un episodio pilota tutt’altro che convincente, e che di certo non stimola a proseguire la visione della sit-com.
La citazione: «Se volessi ascoltare un idiota che suona la chitarra, uscirei ancora con John Mayer.»
Ho apprezzato: la scena iniziale.
Non ho apprezzato: l’impostazione conservatrice; la caratterizzazione dei personaggi; le battute solitamente poco efficaci.
Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di Friends with Better Lives sul nostro Episode39 a questo LINK.