“Ha raggiunto quella maturità artistica in cui nulla fa più paura. Un’attrice molto consapevole. […] Lei fa parte di quella schiera di attrici che se le guardi a occhio nudo sembrano non fare “niente”, ma sul cui volto invece la camera coglie espressioni sorprendenti.”
Con queste parole, nel 2009, il regista francese Patrice Chéreau aveva descritto Charlotte Gainsbourg, protagonista del suo ultimo film Persécution. Parole che rappresentano alla perfezione la maturazione raggiunta da questa donna nel corso della sua carriera.
D’altronde solo una profonda consapevolezza delle proprie capacità può portare una persona a lavorare per ben tre volte consecutive con Lars Von Trier (nello specifico in Antichrist, Melancholia e Nymphomaniac, da poco nelle sale italiane), regista particolarmente noto per i suoi metodi di lavoro, in grado di portare all’esasperazione anche gli attori più navigati. Il sodalizio tra i due continua, a tal punto che si potrebbe dire che con la Gainsbourg Von Trier ha trovato la perfetta eroina del suo mondo tormentato e votato all’autodistruzione.
Nata nel 1971 a Londra, Charlotte Gainsbourg è cresciuta in una famiglia votata all’arte. Il padre era il cantautore francese Serge Gainsbourg, mentre la madre è l’attrice inglese Jane Birkin. A loro si aggiungono altre parentele particolarmente importanti, come una nonna del calibro di Judy Campbell e uno zio come lo scrittore Andrew Birkin.
Un ambiente, insomma, all’interno del quale difficilmente si cresce con l’ambizione di fare la contabile, a patto però che si abbiano le giuste inclinazioni. Perché determinate vocazioni non sono ereditare e difficilmente si possono raggiungere: si hanno o non si hanno. Nel corso della sua carriera Charlotte Gainsbourg ha dimostrato di essere in grado di eccellere in più di un campo artistico, a cominciare da cinema.
Il suo esordio risale al 1984, nella pellicola Amore e musica, ed è proseguito fino ai giorni nostri, attraverso una serie di pellicole che l’hanno vista collaborare con registi particolarmente conosciuti, come il già citato Lars Von Trier e Michel Gondry (L’arte del sogno). Molti sono i premi che ha vinto per le sue interpretazioni, tra cui un César (per L’arte del sogno) e un Prix d’interprétation féminine (migliore interpretazione femminile) al Festival di Cannes per il suo ruolo in Antichrist.
Ma il talento di Charlotte Gainsbourg ha trovato sfogo anche nel campo musicale, a partire dai primi anni ’80, con le collaborazioni con il padre, fino ad arrivare al più recente IRM (2009), prodotto dal musicista e cantante statunitense Beck. Per la colonna sonora di Nymphomaniac ha inoltre registrato una cover di Hey Joe, famosa canzone di Jimi Hendrix (a sua volta una cover).
Per quanto riguarda la sua vita privata, Charlotte Gainsbourg è ormai legata da molto tempo all’attore Yvan Attal, da cui ha avuto tre figli. Anche loro prenderanno la stessa strada della madre? Molto probabile, perché anche in questo caso stiamo parlando di una famiglia totalmente votata al mondo dell’arte.