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Believe, la recensione del quinto episodio: White Noise

Pubblicato il 09 aprile 2014 di Lorenzo Pedrazzi

White Noise, quinto episodio di Believe, rompe finalmente la monotonia della serie creata da Alfonso Cuarón e Mark Friedman, rivelandosi come una puntata complessivamente più solida delle precedenti.

Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER

Tate (Jake McLaughlin) e Bo (Johnny Sequoyah) sono arrivati a Philadelphia, e alloggiano in un condominio dove vivono anche un blogger, Ben, e sua moglie, che ha appena scoperto di essere incinta: Ben scrive anche per il New York Times, e viene contattato da un misterioso informatore che gli fornisce le prove del Progetto Orchestra, il programma del governo volto a studiare gli individui dotati del gene della telepatia e della telecinesi, ovviamente al fine di sfruttarli come armi. Ben e sua moglie sono in pericolo, poiché Roman Skouras (Kyle MacLachlan) sguinzaglia non soltanto i suoi mercenari, ma anche Jacob, un ragazzo dotato di poteri simili a quelli di Bo. La bambina, Tate, Winter (Delroy Lindo) e Channing (Jamie Chung) dovranno intervenire per salvarli…

Believe aveva proprio bisogno di variare la sua struttura narrativa, e White Noise riesce nell’intento: nulla di eccezionale, intendiamoci, ma si tratta senza dubbio dell’episodio migliore finora, poiché più compatto e meno ripetitivo rispetto a quelli che lo hanno preceduto. La sceneggiatura presenta inoltre un’impostazione più solida nei rapporti di causa-effetto, senza forzature logiche o passaggi troppo inverosimili, mentre Tate comincia finalmente a dimostrare una concreta affezione per Bo, e dubito che deciderà di abbandonarla; nel finale, infatti, la bambina lo libera dal segnalatore che gli cingeva la caviglia, ma Tate sembra ormai troppo coinvolto per lasciarla sola.

La storia, stavolta, non ruota intorno alla solita corsa dei due fuggitivi, ma si concentra sulla vicenda di Ben e sua moglie, destinati a raccontare (e denunciare) al mondo la storia del Progetto Orchestra. Non ora, però: Winter sostiene che sia troppo presto, perché Bo non ha ancora sviluppato appieno i suoi poteri, ed è meglio che non venga esposta all’opinione pubblica. L’intervento di Jacob vivacizza le cose, costringendo la bambina a scontrarsi per la prima volta contro un altro individuo dotato di superpoteri: una breve lotta psionica che si risolve nettamente a favore di Bo, le cui capacità sono in crescita costante. L’epilogo ci rivela inoltre l’identità del misterioso informatore: non è altri che Zoe, la recalcitrante collaboratrice di Skouras, sempre più dubbiosa di fronte alle azioni del suo capo. È chiaro che lei stessa, come Winter, vuole il meglio per Bo, e non condivide l’approccio violento di Skouras. Ciò che purtroppo continua a non convincere, però, è il soggetto della serie, e il modo in cui viene trattato: non c’è alcuno spiraglio per una svolta originale o quantomeno inattesa, poiché tutto appare estremamente prevedibile, con il solito progetto governativo che vuole reificare i superumani e i soliti “buoni” che cercano di proteggerli. La trama è sin troppo inflazionata per irretire il pubblico, ormai abituato a storie “superomistiche” di gran lunga migliori di questa.

La citazione: «Questa storia dev’essere raccontata. Ma non ora.»

Ho apprezzato: la compattezza dell’episodio; la variazione della struttura narrativa.

Non ho apprezzato: la prevedibilità del soggetto.

Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di Believe sul nostro Episode39 a questo LINK.