Recensioni

Arrow, la recensione del 19° episodio: The Man Under the Hood

Pubblicato il 18 aprile 2014 di Lorenzo Pedrazzi

Arrow aggiunge un altro tassello nel tumultuoso mosaico al suo finale di stagione: The Man Under the Hood è un episodio chiaramente transitorio, ma vanta il pregio di offrire alcune spettacolari scene d’azione, mostrando al contempo la genesi di una nuova supercattiva…

Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER

Oliver (Stephen Amell) e il Team Arrow irrompono nella divisione di Scienze Applicate della Queen Consolidated, ormai sotto il controllo di Isabel Rochev (Summer Glau), e la fanno saltare in aria per impedire che Slade Wilson (Manu Bennett) ne sfrutti le attrezzature per produrre altre dosi di Mirakuru, con cui vuole potenziare il suo esercito. Slade, però, s’introduce nel loro covo per rubare la “chiave universale” di William Tockman, in grado di aprire qualunque cassaforte o serratura: Oliver, Sara (Caity Lotz e Diggle (David Ramsey) tentano di fermarlo, ma vengono facilmente sbaragliati dalla forza sovrumana dell’avversario. Slade utilizza quindi la chiave per rubare una centrifuga industriale da un magazzino dei Laboratori S.T.A.R., dove Caitlin Snow (Danielle Panabaker) e Cisco Ramon (Carlos Valdes) stanno facendo l’inventario, e si salvano per miracolo utilizzando un’arma appartenuta ad Arthur Light. Nel frattempo Laurel (Katie Cassidy) capisce che Oliver è realmente l’uomo che si nasconde dietro alla maschera del vigilante, ma al contempo deve trovare un modo per far uscire suo padre di prigione.
Parallelamente, nei flashback sull’isola, Oliver e Sara scoprono che esiste un antidoto in grado di debellare gli effetti del Mirakuru…

The Man Under the Hood conferma la ritrovata solidità di Arrow, che riesce nuovamente a gestire la molteplicità delle sue trame senza smarrire la suspense o trascurare l’azione. Al centro c’è sempre la trama orizzontale con Deathstroke, che finalmente attacca i nostri eroi in modo diretto: il risultato è una clamorosa débâcle per Oliver e compagni, spazzati via con una facilità impressionante dalla superiorità fisica e tattica del supercriminale, che persevera a concedersi il lusso di non uccidere la sua nemesi quando ne ha l’occasione (e ne ha avute parecchie, di occasioni). La battaglia è piuttosto spettacolare, e lo stesso discorso vale per lo scontro che si svolge al termine dell’episodio, a condizioni invertite: è Oliver a introdursi nel covo di Slade, dove Roy è stato collegato a una macchina che drena il suo sangue per sintetizzare nuove dosi di Mirakuru. La lotta si conclude con Isabel che viene ferita mortalmente da Diggle, ma Slade le salva la vita iniettandole il famigerato siero, e trasformandola quindi nella supervillain nota con il nome di Ravager. A proposito di Isabel, suona un po’ ridicolo il “colpo di scena” della sua storia d’amore con il padre di Oliver, ed è in questi frangenti che il lato melodrammatico della serie mostra le sue debolezze: Isabel non sarebbe altro che un’amante tradita e rancorosa, ma questa rivelazione appare forzata, gratuita, utile soltanto per giustificare il suo livore nei confronti della famiglia Queen. La corona di reginetta del dramma, però, spetta a Thea, ormai allo sbando dopo aver scoperto che il suo vero padre è Malcolm Merlyn; «Quello che sono» dice Thea «è la figlia di due assassini di massa. Non uno, ma due». Tutto ciò è involontariamente comico: nessuna soap-opera si era mai spinta fino a questo livello, soltanto uno show supereroistico poteva riuscirci.

Intanto, Laurel ha trovato conferma che Oliver e il vigilante sono la stessa persona, e di conseguenza ha scoperto anche la vera identità di Canary, ovvero sua sorella Sara. Per il momento, però, ha deciso di tenerlo per sé: si è limitata ad abbracciare Oliver, confortandolo in un momento di grande difficoltà, e trasmettendogli tutto il suo affetto e la sua riconoscenza per ciò che lui ha fatto negli ultimi due anni. Una scena semplice ma toccante, a dimostrazione che il lato sentimentale riflette il meglio di sé quando viene espresso con sobrietà e immediatezza.

Da segnalare l’apparizione di due personaggi che faranno parte del cast di The Flash: Danielle Panabaker e Carlos Valdes interpretano Caitlin Snow (futura Killer Frost) e Cisco Ramon (futuro Vibe), introdotti dal tema musicale di Barry Allen, decisamente più leggero rispetto alla grevità tipica di Arrow. I lettori dei fumetti DC avranno notato che i due malcapitati si salvano da Deathstroke utilizzando un’arma costruita da Arthur Light, un fucile che emette un’intensa radiazione luminosa: ebbene, Arthur non è altri che Doctor Light, un supercriminale dell’universo DC… chissà che non compaia prossimamente come avversario del Velocista Scarlatto!

La citazione: «Ho tentato di baciare il mio fratellastro, prima che il mio vero padre lo uccidesse. Ecco quanto sono messa male!»

Ho apprezzato: le scene d’azione; l’abbraccio fra Oliver e Laurel; l’apparizione di Caitlin e Cisco.

Non ho apprezzato: la rivelazione sul passato di Isabel.

Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di Arrow sul nostro Episode39 a questo LINK.