Still, dodicesimo episodio della quarta stagione di The Walking Dead, torna a focalizzarsi su Daryl e Beth, strana coppia in missione di sopravvivenza…
Attenzione: l’articolo contiene SPOILER.
Fuggiti insieme dalla prigione, Daryl e Beth affrontano una convivenza difficile, dovuta soprattutto alla loro diversa estrazione sociale e familiare. Mentre Daryl pensa a procurare l’indispensabile per sopravvivere, senza riporre troppe speranze nel futuro, Beth resta aggrappata al desiderio di riabbracciare sua sorella Maggie, e sente il bisogno di “battezzare” se stessa al consumo di alcolici, dato che non li ha mai provati. Recalcitrante, Daryl accetta di accompagnarla alla ricerca di qualcosa da bere: il loro itinerario li porterà prima in un golf club, e poi in una capanna abbandonata…
Still, ovvero “immobile”, ma anche “distilleria”. Di sicuro è una distilleria casalinga quella che trovano Daryl e Beth nella capanna in mezzo al bosco, ma il senso d’immobilità si addice ben di più all’episodio in questione (oltre che alla serie in generale). Insomma, non aspettatevi nulla di sconvolgente, perché nei quaranta minuti di Still, fedelmente al suo nome, accade ben poco: gli autori di The Walking Dead continuano a diluire la narrazione per concentrarsi sui personaggi, tentando di mascherare – con scarso successo – la palese difficoltà di riempire una stagione da sedici episodi. Non che manchino i segmenti di azione o di tensione; anzi, l’esplorazione del golf club regala alcuni momenti tesi e inquietanti, foraggiati dalla scarsità dell’illuminazione e dalla presenza sinistra di rumori diegetici, che annunciano una potenziale minaccia dietro a ogni angolo. Ciò che manca, però, è un seppur minimo sviluppo della trama orizzontale, che resta paralizzata di fronte alle vicende private dei due personaggi.
Daryl e Beth sono quindi costretti ad affrontarsi a viso aperto, e la conflittualità sottocutanea che anima la loro convivenza deflagra in una scena quasi commovente, quando il rude cacciatore confessa il suo dolore e il suo senso d’impotenza davanti alla morte dei compagni, soprattutto Hershel. La ragazza, d’altro canto, vede nell’alcol un rito d’iniziazione all’età adulta, e non si vergogna a perseguire questo desiderio apparentemente frivolo. Lo “scontro” fra i due lascia emergere il lato più fragile di Daryl e quello più tosto di Beth, ma serve anche ad affinare la personalità del cacciatore: secondo un curioso paradosso, l’apocalisse non lo ha reso più barbaro (com’è invece successo alla maggior parte degli altri sopravvissuti); al contrario, la situazione disperata è servita a responsabilizzarlo, stanandolo da quella vita di precarietà criminale in cui galleggiva con suo fratello Merle prima che i morti camminassero sulla terra. In tal senso, non c’è dubbio che Still svolga degnamente la funzione di approfondire i personaggi, portando il legame fra Daryl e Beth su un livello nuovo, più complice e fraterno. Questa attenzione ai dettagli intimi è lodevole, ma il problema, con The Walking Dead, è che gli autori tendono a perdere di vista il quadro generale, centellinandolo troppo avaramente nel corso degli episodi.
La citazione: «Non farai la tua prima bevuta con dello schifosissimo liquore alla pesca.»
Ho apprezzato: le sequenze di suspense nel golf club; l’approfondimento dei due personaggi.
Non ho apprezzato: l’assenza di sviluppi narrativi.
Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di The Walking Dead sul nostro Episode39 a questo LINK.