Nella notte degli Oscar, quest’anno, anche il cinema italiano brillerà nel firmamento di Hollywood. La Grande Bellezza è infatti tra i cinque finalisti per gli Academy Awards come Miglior Film Straniero: era dal 2006, con La bestia nel cuore di Cristina Comencini, che l’Italia non era più rientrata nella cinquina finale delle nomination (QUI l’elenco completo dei candidati).
Non solo. Ok, sappiamo che Sorrentino è regista napoletano quindi incline alla scaramanzia, ma per dovere di cronaca non possiamo esimerci dal riportare il fatto che il suo film è il favorito alla vittoria. I bookmakers inglesi, come il fidato William Hill, lo danno nettamente in testa ai pronostici alla quota di 1.16 ben più avanti rispetto ai suoi sfidanti come Il sospetto (a 4.50), e Alabama Monroe (a 9.00) seguiti, ben più in là, da Omar (a 34.00) e The missing picture (a 51.00). Certo, le fresche sconfitte degli ultimi due giorni alle premiazioni dei César francesi (dove ha vinto il belga Alabama Monroe) e agli Spirit Awards (dove ha vinto La vita di Adele) un po’ di dispiacciono, ma di fatto non inficiano per nulla le ottime probabilità di trionfo agli Oscar.
La grande strada de La Grande Bellezza
La Grande Bellezza è stato presentato per la prima volta al Festival di Cannes a maggio 2013. Sulla Croisette, il film è stato accolto tra gli applausi dalla stampa internazionale; più fredda, invece, la risposta della critica italiana dove ancora oggi sono in molti a non averlo apprezzato. Da Cannes, Sorrentino torna a casa a mani vuote: la giuria presieduta da Spielberg premia infatti La vita di Adele.
Dopo Cannes, La Grande Bellezza esce subito nei cinema italiani dove, nonostante sia un film complesso e dai tempi dilatati (per quanto di gran fascino visivo), ottiene un’ottima risposta del pubblico. L’incasso al boxoffice nostrano è ormai arrivato a € 6,9 milioni di euro: un gran risultato per un film non-commedia. Ma è soprattutto all’estero che la pellicola di Sorrentino sorprende: al pubblico e alla critica inglese, in particolare, il film con protagonista Toni Servillo piace tantissimo. A dicembre, iniziano poi ad arrivare anche i primi premi internazionali: si inizia con gli EFA (gli ‘Oscar europei’), poi i prestigiosi Golden Globe, e ancora la pioggia di candidature ad altri importanti premi internazionali come i BAFTA (poi vinto), i GOYA, i César, nonché i numerosi riconoscimenti della critica mondiale (si veda i New York Film Critics Circle Awards, i National Society of Film Critics Awards USA, i Los Angeles Film Critics Association Awards). E, infine, appunto, la nomination agli Oscar.
L’ITALIA AGLI OSCAR
L’ultimo Oscar del nostro cinema risale a La vita è bella di Roberto Benigni. Era il 1999, ormai 15 anni fa. Da quando la categoria del premio per il Miglior Film Straniero è stata istituita ufficialmente nel 1957, l’ambita statuetta dell’Academy è stata alzata 10 volte dai registi italiani: oltre al già citato Benigni, anche Federico Fellini (con La strada nel 1957, poi l’anno successivo, nel 1958, con Le notti di Cabiria e ancora nel 1964 con 8 1/2 nonché nel 1975 con Amarcord), poi Vittorio De Sica (con Ieri, oggi e domani nel 1965 e nel 1972 con Il giardino dei Finzi-Contini), Elio Petri (con Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto nel 1971), Giuseppe Tornatore (con Nuovo cinema Paradiso nel 1990) e Gabriele Salvatores (con Mediterraneo nel 1992). A seguire alcuni dei video delle premiazioni.
La premiazione di Tornatore è al minuto 4:40:
L’ITALIA E LE NOMINATION
Come già si diceva, per ritrovare l’ultima nomination di un film italiano agli Oscar bisogna risalire al 2006 con La bestia nel cuore di Cristina Comencini: film (non particolarmente interessante, a dire il vero…) che poi venne sconfitto dal sudafricano Il suo nome è Tsotsi. In tutta la storia degli Oscar, il nostro paese ha avuto 27 nomination: tra le ultime che poi non si sono concretizzate in statuette ricordiamo quelle di L’uomo delle stelle (1996) di Tornatore, Porte aperte (1991) di Gianni Amelio, La famiglia (1988) di Ettore Scola, Tre fratelli (1982) di Francesco Rosi.
GLI SFIDANTI
Se titoli forti come The Grandmaster dell’hongkonghese Wong Kar-wai e Il passato dell’iraniano Asghar Farhadi non sono rientrati nei 5 finalisti, i pretendenti all’Oscar come Miglior Film straniero sono:
Il sospetto, Thomas Vinterberg (Danimarca)
ALABAMA MONROE – Una storia d’amore, Felix van Groeningen (Belgio)
Omar, Hany Abu-Assad (Palestina)
The Missing Picture, Rithy Panh (Cambogia)
I nomi più pericolosi sono ALABAMA MONROE – Una storia d’amore (film belga passato tra gli applausi dal circuito dei festival – Berlino e Tribeca i più importanti – e vincitore agli Oscar francesi dei Cèsar, ancora inedito in Italia: un dramma sullo sfaldamento inesorabile di un amore vero che sembra riecheggiare Blue Valentine) e il danese Il sospetto, devastante storia di un uomo accusato ingiustamente di essere un mostro pedofilo.
Per sapere se effettivamente l’Italia e La Grande Bellezza riusciranno a vincere dobbiamo aspettare questa notte, quando appunto gli Academy Awards saranno consegnati nella cerimonia di gala che noi di ScreenWeek seguiremo e commenteremo in diretta insieme a voi. Per rimanere aggiornati sulle ultimissime news sugli Oscar seguite la nostra CATEGORIA SPECIALE o la nostra pagina Facebook.
Foto in apertura: Concept & design by Federico Mauro