Sono passate sì e no 48 ore da quando Jared Leto, attore e leader della band alternative rock statunitense 30 Seconds to Mars, è riuscito, alla sua prima nomination, a portare a casa il tanto ambito Oscar eppure la mitica statuetta della star è stata già danneggiata. A confessarlo è lo stesso Leto che, intervistato da ET Canada, ha raccontato:
Ora l’Oscar è in cucina, lì seduto e protetto da un po’ di burro vegan e una busta di popcorn. Insomma, si sa: la cucina è il primo posto dove si va quando si torna casa. È così: appoggi le chiavi, ti togli la giacca e poi metti il tuo Oscar in cucina, no? Comunque, poi stavo portando giù l’Oscar per fare alcune foto con dei collaboratori quando…boom! Ho sbattuto la statuetta contro la ringhiera delle scale. E ho ammaccato il retro della statuetta: beh, è un Oscar già bello vissuto.
L’Oscar in questione è quello che Jared Leto ha vinto per la sua interpretazioni in Dallas Buyers Club (che ricordiamo si è aggiudicato anche un Academy Award come Migliore Attore Protagonista andato a Matthew McConaughey). Nel film di Jean-Marc Vallée Leto, irriconoscibile, veste panni di un transessuale in lotta contro l’AIDS. Una performance davvero notevole, molto sfaccettata nel restituire allo spettatore un personaggio generoso e solare nonostante lo spettro della malattia e della morte.
Un percorso carico di soddisfazioni quello di Jared che durante la sua carriera si è cimentato non solo con il cinema, ma anche con la musica. L’attore è infatti il leader della band alternative rock statunitense 30 Seconds to Mars, fondata con il fratello Shannon nel 1998. Un progetto musicale che gli ha regalato parecchie soddisfazioni: ad agosto partiranno alla volta di un nuovo tour insieme.
Detto ciò, caro Jared, abbi almeno un po’ di rispetto per l’Oscar e per il buon Leo DiCaprio: siamo sicuri che quando mai sarà finalmente lui ad impugnare la leggendaria statuetta non farà certo la stessa fine della tua…
Dallas Buyers Club è ancora nei nostri cinema: QUI la programmazione per trovare la sala più vicina.
Fonte: Variety